Autore: ottonieri

Middle-manager prematuramente sottratto agli studi scientifici, sono strenuo paladino della lingua italiana più ortodossa, implacabile dispensatore del pessimismo della ragione e spassionatamente appassionato di dati e numeri.

La proposta di Boeri sulle pensioni è troppo giusta per essere vera

Detto, fatto. Come aveva annunciato qualche mese fa, il presidente dell’INPS Tito Boeri ha fatto pubblicare una vera e propria bozza di provvedimento legislativo per una (nuova) riforma delle pensioni e di alcune forme di assistenza al reddito, con lo scopo di ridimensionare le pensioni più sproporzionate rispetto ai contributi versati per finanziare una forma di reddito minimo per gli ultracinquantacinquenni. Come dice il titolo del documento “Non per cassa, ma per equità”, l’effetto complessivo auspicato non sarebbe una riduzione della spesa ma lo spostamento di risorse del welfare nella direzione di una maggiore equità. Vediamo se è vero.

Marino ha cercato di governare Roma, ma non i Romani

marino-310x235Mentre scrivo, imperversano le polemiche relative alle dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma: da un lato le molte fazioni e i molti organi di stampa che negli ultimi mesi hanno cercato di provocare la caduta di Marino ora esultano o, in alcuni casi, cominciano a prendere posizione sui possibili successori del tuttora sindaco; dall’altro drappelli estemporanei ma appassionati di sostenitori del sindaco dimissionario organizzano petizioni e fanno circolare sui social elenchi dei meritori atti compiuti da Marino e mai riconosciutigli. Premesso che non mi sembra ci siano le condizioni né per crocifiggere Marino né per beatificarlo, resta da chiedersi: chi ha (più) ragione?

Com’è difficile aiutare i poveri!

povertydayPeriodicamente, anche qui su Hic Rhodus, discutiamo le statistiche e le prese di posizione politiche a proposito del problema della povertà e della disuguaglianza sociale; si tratta di un tema che è spesso al centro dell’agenda politica, talvolta trattato in modo inesatto o semplicemente demagogico. Cogliamo l’occasione di un recente rapporto della Caritas sulle politiche contro la povertà in Italia per riprendere il filo e cercare di orientarci tra le molte proposte e idee, non tutte realistiche, che circolano tra gli “addetti ai lavori”.

Il Dieselgate Volkswagen e la nuova era dell’automobile

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Vignetta di Daryl Cagle, http://www.cagle.com/

Ormai, tutti sappiamo che la Volkswagen ha frodato i controlli USA sulle emissioni inquinanti, e che le automobili “truccate”, se in USA sono meno di mezzo milione, in Europa sono molte di più, mentre in Italia dovrebbero essere più di un milione. Le conseguenze sulla casa tedesca e sui mercati sono impossibili da prevedere appieno, e le notizie sull’argomento si susseguono di ora in ora, a un ritmo che un blog come il nostro non può aver la pretesa di seguire.

Noi qui su Hic Rhodus vorremmo invece prendere spunto da questa complessa situazione per ipotizzare cosa potrebbe accadere nei prossimi anni.

Le tasse (sulla casa) sono una cosa bellissima

property-tax-euroA settembre, ci sono alcuni riti che ci ricordano che l’estate è terminata: le città tornano all’abituale condizione caotica, le scuole (buone o cattive) riaprono, il nostro colorito lentamente sbiadisce, e il Governo annuncia i contenuti della prossima Legge di Stabilità, che saranno ovviamente un balsamo per l’economia italiana e per i bilanci delle famiglie.

Quest’anno, a tener banco è stata l’anticipazione di Renzi sull’abolizione di IMU e TASI sulla prima casa, secondo un copione già visto. Si tratta di un’operazione benefica per i tanti piccoli proprietari italiani, o di una mossa di facciata che ai cittadini costerà più di quanto faccia risparmiare? Per tornare alle abitudini autunnali, non poteva mancare il commento di Hic Rhodus…

Siamo tutti meridionali, che ci piaccia o no

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Qualche settimana fa, la Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) ha diffuso i dati relativi al suo rapporto 2015 sull’economia del Mezzogiorno, delineando un panorama talmente sconfortante che i principali mezzi di comunicazione hanno all’unisono fatto ricorso a titoli come “Il Sud sta peggio della Grecia”, sottolineando l’ampliarsi del divario tra il Mezzogiorno e il Centro-Nord, fino a riproporre l’ormai consueta immagine del “Sud zavorra d’Italia”, una specie di freno a mano tirato che impastoia la “locomotiva” del Settentrione.

Ma è proprio così? E quali sono le cause di questa situazione?

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Buona Scuola e insegnanti: martiri, deportati o parassiti?

Nelle ultime settimane, abbiamo assistito al culmine (almeno finora…) delle polemiche prodotte dalle nuove norme introdotte dal programma governativo battezzato un po’ ottimisticamente La Buona Scuola. Gli insegnanti precari sono vivacemente insorti contro i criteri per le nuove assunzioni e soprattutto per l’assegnazione delle destinazioni che potrebbero costringere molti di loro a spostarsi in regioni diverse, con le ovvie difficoltà logistiche ed economiche. I toni del dibattito sono diventati molto accesi, con gli insegnanti e i loro sindacati che hanno evocato scenari di “deportazione”, mentre altre voci hanno invitato gli insegnanti stessi a smetterla di lamentarsi “di non poter lavorare a qualche minuto di macchina da casa”. Noi di Hic Rhodus abbiamo deciso di sfidare il calor bianco di questo argomento e di proporre un nostro punto di vista, cercando di rappresentare la situazione in modo non di parte.

Stefano Feltri, la polemica sulle facoltà universitarie “inutili”, e la triste verità sull’Italia

povera laureata

Nei giorni scorsi, su Internet si è scatenata una vivacissima polemica generata da un articolo di  Stefano Feltri sul Fatto Quotidiano (seguito poi da un secondo altrettanto controverso), eloquentemente intitolato “Il conto salato degli studi umanistici”. L’autore, in sostanza, sostiene che iscriversi a un corso di laurea umanistico è sostanzialmente un lusso, visto che poi si trova difficilmente lavoro, e se lo si trova è sottopagato, e invita i giovani che non siano ricchi di famiglia a dedicarsi piuttosto a studi ingegneristici o scientifici. Naturalmente, le reazioni contrarie sono state accese, ma la cosa che mi ha spinto a scrivere questo post è che secondo me sia Feltri che i suoi critici sbagliano completamente obiettivo. Vediamo perché.

In tutta Europa, il precariato è una trappola per i giovani. Li salverà il Jobs Act?

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“Continua a lavorare, è l’unico modo per venirne fuori!” – vignetta di Mike Konopaki

Pochi giorni fa, l’INPS ha pubblicato il rapporto dell’Osservatorio sul Precariato relativo al primo semestre 2015. Secondo il rapporto, nel 2015 in Italia c’è stato un marcato incremento dei contratti a tempo indeterminato, e ovviamente il Presidente del Consiglio non ha mancato di sottolineare queste evidenze affermando che si tratta della dimostrazione che «siamo sulla strada giusta contro il precariato e che il Jobs Act è una occasione da non perdere».

Davvero possiamo ritenere che il Jobs Act sia la pietra filosofale che consentirà di alleviare la gravissima situazione occupazionale dei giovani in Italia? Come al solito, proviamo a guardare i dati con attenzione.

Renzi, la riforma della P. A. e il fantasma di Cottarelli

renzi_madiaIl Senato ha appena approvato la legge di riforma della Pubblica Amministrazione, detta a volte “Legge Madia”, e naturalmente non mancano le polemiche in toni anche drammatici. Una riforma della P. A. è ovviamente ritenuta necessaria da tutti, ma non tutti certamente vorrebbero cambiamenti nella stessa direzione, e alcuni a mio avviso fanno solo finta di ritenere utili dei cambiamenti. In questo panorama, io vedo profilarsi sullo sfondo la silhouette del fu Commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli, prematuramente passato a miglior incarico. Vediamo un po’.

Tsipras e il referendum, una Grexit senza paracadute

WileE

Beh, ieri è stato il gran giorno: si è svolto il tanto atteso Greferendum sull’accettazione delle misure proposte alla Grecia dai creditori, e in particolare dall’UE, per l’estensione del programma di sostegno finanziario allo Stato ellenico.

Questo post, scritto in gran parte prima dell’annuncio dei risultati, non è dedicato a un commento del voto, che ha segnato il successo del No e della linea di Tsipras; piuttosto, analizza alcune implicazioni del possibile percorso di uscita dall’Eurozona della Grecia che molti osservatori considerano inevitabilmente collegato a questo referendum, e che, come vedremo, potrebbe essere in qualche modo condizionato più dalla stessa decisione di indire il referendum che dall’effettivo esito di quest’ultimo.

I killer del 2020 useranno un’app al posto della pistola

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Qui su Hic Rhodus abbiamo parlato spesso di Cyberspace, e anche recentemente ci siamo concentrati su alcune forme spettacolari ma in fondo “tradizionali” di crimine informatico.

Oggi, invece, vorrei dedicare questo post a forme “non convenzionali” di crimine informatico; in altre parole, di quei tipi di crimini che vanno oltre la clonazione di carte di credito o l’accesso non autorizzato a sistemi bancari o aziendali. Si tratta, come vedremo, di possibili crimini che diventano sempre più d’attualità man mano che deleghiamo parti importanti della nostra vita a “oggetti intelligenti”.

Come rubare un miliardo a 100 banche e vivere felici

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Nell’ultimo anno o poco più, una banda internazionale di audaci criminali s’è introdotta clandestinamente in decine di banche di tutto il mondo. In ciascun caso, i malfattori hanno finto di essere dipendenti della banca presa di mira e hanno effettuato transazioni che hanno spostato all’esterno della banca stessa ingenti fondi, spesso facendoli transitare da conti correnti di clienti ignari. In alcuni casi, i rapinatori hanno anche permesso a dei complici di ritirare abusivamente grosse cifre dai bancomat. Una volta raggiunto un bottino pari a 10 milioni di dollari, i banditi si sono dileguati senza lasciare tracce; come dicevo, questa procedura è stata ripetuta con numerosissime banche provocando un bottino stimato in un miliardo di dollari. Non lo sapevate? Eppure è tutto vero, ma bisogna aggiungere che la banda ha operato esclusivamente via Internet.

Un anno di Renzi e di bicchieri mezzo pieni

bicchieri

Sono passati dodici mesi da quando Matteo Renzi è diventato il nostro Presidente del Consiglio, e sono stati mesi piuttosto lunghi sia per i suoi fan che per i suoi detrattori. Pochi giorni fa, Bezzicante ha analizzato questo periodo dal punto di vista della strategia politica; io vorrei assumermi invece il compito di delineare una sintesi più legata alle cose fatte e avviate, un terreno certamente più ingrato per i nostri politici, ma altrettanto certamente decisivo per noi cittadini. Riprenderemo temi in larga parte già toccati nei molti post che abbiamo dedicato all’azione di governo, e cercheremo di capire a che punto siamo, e perché anziché un solo bicchiere mezzo pieno stavolta ce n’è un’intera serie, assieme a qualcuno ricolmo e qualcuno desolantemente vuoto.