Aumentano gli episodi di intolleranza e di violenza contro insegnanti. Perché? Una profonda analisi di una società immatura.

– Scuola, università e ricerca;
– Istruzione e competenze (dati OCSE…);
– Cinema, teatro, spettacolo;
– Musei, beni culturali.
Aumentano gli episodi di intolleranza e di violenza contro insegnanti. Perché? Una profonda analisi di una società immatura.
Nessuna tolleranza verso gli stupidi e gli ignoranti, basta col populismo e il politicamente corretto.
Il bonus cultura per i diciottenni, è stato un flop, si dice. Davvero è così? E cosa si dovrebbe fare?
L’ignoranza non è un diritto! Le opinioni non sono competenze e ciò in cui voi credete non può essere accettato, se confligge con la realtà dei fatti, e imposto alla collettività.
La scrittura dell’italiano è diventata un disastro e gli errori sono ormai frequenti e clamorosi. Perché accade? Cosa può fare la scuola? Come rimediare?
La scuola immaginata da don Milani voleva uguaglianza e democrazia ma, a conti fatti, dopo 50 anni produce analfabeti funzionali. Una controlettera dalla scuola, una risposta critica “dalla professoressa” ai ragazzi di Barbiana.
Una ricerca internazionale ci colloca ai primi posti come “percezione della realtà”. Però la percezione non è la conoscenza, e la ricerca mostra i suoi limiti.
Breve analisi sociologica di X Factor. Il talent come metafora della vita 2.0 e la sfida come affermazione di sé nel mondo dell’immagine.
Leggere è fondamentale ma in Italia non si fa. Per i pochi che amano leggere, quali sono i migliori classici di sempre?
Dilaga la protesta contro i compiti a casa. E contro le mense scolastiche. Ma chi ha ragione? I pedagogisti sono divisi, e i genitori sempre più arrembanti a difesa dei figli. Ma se stessero gravemente sbagliando?
Ogni anno, i test di accesso all’università danno luogo a polemiche e ricorsi. I test sono davvero utili?
Assieme alla primavera, nelle nostre scuole tornano le prove Invalsi, accompagnate dalle consuete, feroci polemiche e, ancora una volta, da una “chiamata alle armi” dei sindacati di base e di alcune associazioni di studenti che invitano al boicottaggio di questa “schedatura dei bambini, dei docenti e delle scuole”, affidata, come recita un volantino dei Cobas, a “demenziali e umilianti indovinelli”. Ma come stanno davvero le cose?
Penose ragioni di spazio che mi costringono a cedere ampi settori della mia biblioteca mi hanno fatto imbattere, fra l’altro, nelle enciclopedie in mio possesso. Sono quattro:
Ci sono alcuni temi che noi di Hic Rhodus seguiamo con una certa costanza, perché riteniamo che siano determinanti per il presente e il futuro del nostro paese. Uno di questi è il deficit che l’Italia accusa in termini di cultura e di conoscenza, e a quello che si può fare per contrastarlo a partire dalla scuola, fino all’Università, ai luoghi di lavoro, alla ricerca scientifica.
Non potevamo quindi non commentare un’ennesima notizia che evidenzia questo deficit, e cioè il fatto che negli ultimi anni il numero degli studenti che si immatricolano all’Università in Italia sta diminuendo. Ne parla con efficacia, sul Corriere, Ernesto Galli della Loggia, ma non è forse superfluo aggiungere qualche nostra considerazione.
L’istruzione dei figli che provengono dal mondo dell’immigrazione è un tema scottante: una parte dell’opinione pubblica, una frazione degli insegnanti, molte autorità scolastiche, molti responsabili politici ritengono che gli immigrati (o, meglio, i loro figli ) siano responsabili del degrado del rendimento scolastico, dei problemi disciplinari che si accumulano nelle scuole e della pessima classifica del sistema scolastico ottenuta dal loro paese (o regione) nell’indagine internazionale PISA (qui i risultati provvisori dell’indagine più recente). In molte scuole non c’è traccia di studenti immigrati, ma questo fatto purtroppo è ignorato.