Nella confusione totale del (lungo) momento politico che stiamo vivendo, non certo solo in Italia, compaiono le opinioni più svariate, anche da parte di ottimi commentatori, dove si sposano tesi, ipotesi, dogmi, ma soprattutto mode, che varrebbero il battito di ciglia del vostro umile blogger, se non fosse che – essendo meglio piuttosto, piuttosto che niente – finiamo sfiniti dalle inezie e dalla fatica diuturna di leggerle, comprenderle, inseguirle, confutarle, analizzarle, dubitarle e infine scriverne nel nostro blog. E insomma leggo molti che si scagliano contro l’idea che i voti ai leghisti e ai 5 stelle siano di gente “ignorante”, che non è vero, non avrebbero i titoli di studio così bassi, e poi è da fighetti imputare questa presunta ignoranza al prossimo, e poi Gramsci, e poi il popolo, e poi tu e i i 4 cani intellettualoidi, professoroni, disperdete i voti, e bla, e bla, e poi ancora bla.
Ho cercato seriamente di fare autocritica pensando per un intero nanosecondo all’ipotesi che forse ho torto, che attorno a me vive una marea di gente ottima che vota per chi crede senza dovere essere additata al pubblico ludibrio… ma poi quel pensiero è svanito facendosi chiarissima in me l’idea che sì, sotto un certo profilo si può dire che almeno il 70% di concittadini, quelli che votano, diciamo, da CasaPound fino ai 5 Stelle inclusi, non brillano per intelligenza.
Non c’entra molto la quantità di educazione scolastica ricevuta, né l’avere una laurea (triennale, magistrale? In scienze della comunicazione, in Ingegneria spaziale? Conseguita in corso, tramite un’Università on line, in 5 anni, in 10?). Anche se c’è un’ovvia correlazione fra intelligenza e livello scolastico (se sei demente difficilmente arrivi oltre la Terza Media), puoi laurearti da mediocre, con esami strappati coi denti in un’Università di manica larga in un corso di studi banale (so bene e documentatamente quel che dico; ci sono numerosissimi casi in cui la laurea te la regalano nell’ovetto Kinder).
Intelligenza è il
Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente (Enciclopedia Treccani).
Comprendere, spiegare, elaborare sono i concetti chiave; laurea o non laurea, quinta elementare o meno, sono più o meno intelligente se so comprendere, spiegare etc. Indipendentemente da test più o meno seri per misurare l’intelligenza, abbiamo degli strumenti assai pratici: se la tua comprensione dell’ambiente, la tua capacità di risolvere problemi, la tua elaborazione di modelli si adatta alla realtà, allora sei certamente più intelligente (lasciamo stare quanto) di chi non comprende l’ambiente, non è capace di risolvere problemi, elabora modelli non efficaci di realtà. Credo che su questo potremmo essere d’accordo, no?
Benché tutti noi, nessuno escluso, debba frequentemente comprendere, spiegare, e così via, vi è un’ampia gamma di attività in cui queste capacità sono primarie, tanto da connotare profondamente la vita degli interessati: tutte le professioni intellettuali, ovviamente, inclusa la politica. Ciò che si chiede al politico è di comprendere il mondo, darne una spiegazione plausibile e logica e proporre soluzioni ai problemi che pone (che starebbe per “i modelli astratti della realtà” della precedente citazione). Se tu pensi che gli italiani necessitino di sei milioni di assegni di cittadinanza, ciascuno da 750 Euro (fonte) e poi scopri che le domande legittime sono 700.000 (fonte), di importo a volte ridicolo, tanto da “risparmiare” tre miliardi nel 2019 (fonte), c’è un difetto di cosa? DI Maio sapeva tutto ma ha esagerato inizialmente per mera propaganda (si direbbe, in questo caso, cialtrone)? Di Maio è padre solo di una grande e nobile idea ma poi qualche suo sodale ha sbagliato i conti (scegliersi i giusti collaboratori è un formidabile indicatore di intelligenza)? O cosa? E quando Di Maio si pavoneggia col “decreto dignità” che fa scomparire di colpo una miriade di posti di lavoro, sia pure di scarsa qualità (fonte), cosa dobbiamo pensare? certo, c’è una componente ideologica, nei 5 Stelle, che vede il bene e il male in maniera ideologica, manichea, indiscutibile, e che li porta a inseguire chimere, ma l’ottusità ideologica, che viene sconfessata dalla realtà, non dovrebbe essere un indicatore di scarsa intelligenza? (Ho parlato solo dei 5 Stelle perché sono un bersaglio facilissimo e comprensibile da tutti gli intelligenti lettori di Hic Rhodus, ma il discorso va generalizzato).
Chi plaude ai decreti, leggi, programmi e politiche demenziali, semmai perché pensa di esserne beneficato, ha la stessa capacità elaborativa (scarsa) dei politici che quelle boiate propongono (se in buona fede) o l’egoistica ottusità speculare ai politici mascalzoni, laddove abbiano consapevolmente imbrogliato l’elettorato. In ogni caso: vi sembrano davvero “intelligenti”?
L’intelligenza è un tratto evolutivo; non ci sarebbe servita se non avessimo avuto bisogno di sconfiggere tigri dai denti a sciabola, glaciazioni, popoli ostili. L’intelligenza è analisi della realtà, individuazione di problemi, soluzioni e valutazioni. Votare partiti antieuropeisti, sovranisti, razzisti, omofobi eccetera indica una straordinariamente limitata lettura della realtà, incapacità ad individuare i problemi, nessuna retroazione di oggi sulle scelte di ieri, scarsa capacità a modificare opinioni e comportamenti. Infischiarsene dello spread perché “sono numeretti” e lo spread il nostro Capitano se lo mangia a colazione, vuole dire non sapere cosa lo spread sia, perché la sua salita sia un problema; e sì, certo, la questione è tecnica e non alla portata di tutti, ma almeno di molti, sì.
Potreste dire che in un mondo così estremamente complesso è difficile distinguere il vero dal falso, che le centrali di produzione delle fake news colpiscono proprio i più ingenui, meno scolarizzati, con poco tempo e scarsa capacità di approfondimento. Vero, verissimo. La replica è: se nasci (è solo un esempio) in un mondo dove tutti dicono che la terra è tonda e tu sostieni una strampalata tesi terrapiattista, e se ti mostro tre, quattro, banali e semplici modi per verificare, seduta stante, che la Terra è realmente sferica ma tu niente, insisti con la tua tesi, perché ti pare una genialata, perché ti dà identità, perché fai le gratificanti scampagnate con altri tre dementi par tuo, io cosa ci posso fare? Se – in barba all’Organizzazione Mondiale della Sanità, del tuo medico di famiglia e di tonnellate di evidenze – insisti a dire che i vaccini sono un veleno ordito da BigPharma, io cosa ci posso fare? Se vai a votare il referendum costituzionale (roba vecchia, ma ancora mi avveleno) perché “se abolivano il Senato votavo sì, ma così una mezza roba non mi piace” (il mio idraulico), e non sai nulla dell’articolato quesito referendario, della Province, del Titolo Quinto e compagnia danzante, capisco che lavori dalla mattina alla sera e non hai tempo, voglia e curiosità per informarti, ma il tuo “diritto di voto” lo sei andato ad esigere, giusto? Se detesti l’uomo sólo al comando (uno splendido cliché) ma ti va bene la bambina sòla che cambierà il clima, e se uno te lo fa notare ti incazzi, ma allora potrò mandarti a cagare o no?
Insomma: la scuola italiana è notoriamente un disastro, l’alfabetismo funzionale avanza, la complessità galoppa, il tempo manca, l’informazione è incerta, le post verità trionfano… Ma la realtà pragmatica, i fatti, i dati, l’osservazione senza filtri, l’ascolto degli altri specie se sono titolati ad esprimere pareri pertinenti, tutto questo dovrebbe pur contare qualcosa… E invece no. Allora sapere cosa vi dico? Che io, un po’ sbagliando e un po’ azzeccandoci, un po’ studiando e un po’ informandomi, credo di avere più competenze, più capacità critica, più abilità nell’individuare problemi e soluzioni… Se questo si chiama “radicalscicchismo”, vuol dire che lo prenderò per un complimento, e ribadisco, una volta ancora, che ignoranza e stupidità non sono valori ma espressioni di un’attitudine eversiva.
E io non ci sto.
(Dedico l’articolo al SignorSpok, che su questo tema ha scritto cose illuminanti fra le quali:
Sulle parole logore abbiamo scritto:
Vocabolario di una sconfitta:
- Uguaglianza e le sorelle diventate di destra;
- Restiamo umani? Speriamo di no!;
- Sinistra;
- Unità-A-Ah-Ah!
Lessico della Tetra Repubblica: