Sarà colpa di Facebook, sarà che non ci sono più gli intellettuali di una volta, il fatto è che nessuno più argomenta i suoi pensieri. Una guida.

Sarà colpa di Facebook, sarà che non ci sono più gli intellettuali di una volta, il fatto è che nessuno più argomenta i suoi pensieri. Una guida.
Breve guida all’insopprimibile impulso del commento.
Indipendentemente dal risultato referendario, è facile comprendere come si sia persa un’occasione di dibattito e di proposta. Così nei referendum, così alle elezioni politiche; perché quindi andare ancora a votare?
Spogliarsi delle appartenenze, delle convinzioni profonde, dei luoghi cognitivi che danno identità… E’ l’unico modo per essere liberi.
Ho la certezza assoluta che la fine del mondo è imminente. Non sarà un asteroide a collidere con la Terra, né un conflitto nucleare scatenato da jihadisti pazzi ma, sottilmente e letalmente, l’implosione delle coscienze.
L’ultima balla scoperta casualmente è che gli antichi romani erano in realtà africani, e le loro sibille fondarono il Vaticano. Un delirio. Dietro il quale c’è un disegno, pericoloso.
C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?
Tutti, nessuno escluso, pensano di essere originali e di odiare il pensiero unico. Ma spesso non è così. Una breve guida per riconoscere l’omologazione.
Periodico appuntamento con le pseudoargomentazioni e le fallacie logiche dei collaboratori del “Fatto quotidiano”. Quello di oggi voterà “Sì” al referendum, ma non sa il perché.
Sapete argomentare o solo asserire? Riuscite a farlo scampando i pericoli delle fallacie logiche e delle ideologie o ci cascate dentro con entrambi i piedi?
Mi sono un po’ stufato delle critiche generiche, stereotipate, non argomentate. Certo che c’è molto da criticare, ma solo in modo serio, se no fa solo danni.
Anziché spiegare la propria posizione con “Sai, sono renziano…” (o qualcun-ano), cerchiamo di argomentare le nostre idee politiche.
Gli intellettuali nell’epoca del populismo… Hanno perso il popolo, ma anche la capacità di essere guide.
La Stampa ci rivela come Silvia Virgulti, potente consulente della comunicazione del M5S, suggerisca ai pentastellati che rilasciano dichiarazioni di cavalcare la paura e non affrontare discorsi razionalmente argomentati. Per esempio sul tema caldissimo dell’emigrazione:
Il povero Hyon Yong-chol, che era semplicemente il responsabile della difesa della Democratica Repubblica del Nord Corea, è stato giustiziato per comportamenti giudicati irriverenti verso il capo supremo Kim Jong-un. Il plotone che ha eseguita la sentenza era munito di armi antiaereo, e quindi il povero Hyon è stato bombardato e posso supporre sia morto all’istante