Nessuna speranza

Ho la certezza assoluta che la fine del mondo è imminente. Non sarà un asteroide a collidere con la Terra, né un conflitto nucleare scatenato da jihadisti pazzi ma, sottilmente e letalmente, l’implosione delle coscienze. Le coscienze umane o, se preferite, le loro intelligenze, culture, sistemi di senso, non reggendo il carico della complessità contemporanea, stanno implodendo trasformandosi in una melassa di conformismo privo di senso, di luoghi comuni universali validi fino alle 17, che poi dopo l’aperitivo li riformattiamo, di cliché, frasi fatte, mal di pancia, retorica da brava persona, analfabetismo (dis)funzionale, stereotipie, ideologismi, ideologismi, ideologismi (lo ripeto tre volte per pura necessità), moralismi, difese identitarie (di identità generalmente di merda), pensieri veloci, che le time line di Facebook e Twitter scorrono veloci e bisogna passare al vuoto successivo, di parole sconosciute e incomprese, di semantiche vuote, di titoli equivocati, di indignazione di maniera, di opportunismo da accattoni, di informazione impossibile da costruire e facilissima da equivocare, e potrei continuare per tutta la durata di questo testo ma mi sono stufato pure io.

La Stella Polare del Pensiero (argomentazione, logica, inferenza priva di fallacie, tempo sufficiente per la riflessione, molte buone letture, adeguati neuroni, viaggi, relazioni sociali significative, pazienza, confronto, comparazione, ricerca di fonti attendibili…) è definitivamente tramontata e non è più possibile, per nessuno, capire qualcosa del mondo; ogni notizia è ipotetica e contraddittoria; ogni commento di parte e divisivo; ogni competenza evaporata. Gli intellettuali sono scomparsi dalla faccia della Terra, e coloro che ambiscono a quel titolo si arruffianano qualche giornalista per accalappiare il loro “like”, il loro cuoricino. Gli intellettuali non esistono perché la realtà è scomparsa, sopraffatta da innumerevoli repliche mendaci. Qualunque verità è plausibile, nessuna verità è plausibile. La pandemia ha rivelato in maniera cristallina questa situazione, in cui persone intelligenti (nel senso fisiologico della dotazione neuronale e sinaptica), di ampie letture ed esperienze, dotate di riconoscimento pubblico, sparano cazzate sesquipedali senza alcuna possibilità di spubblicamento, perché qualunque verità è plausibile, nessuna verità è plausibile. E non si ricorre più al metodo del pensiero (inferenze logiche, assenza di fallacie, fonti documentate) perché il tempo – l’avete notato? – si è fermato: esiste solo l’adesso ed esiste solo l’Io. Io, adesso, dico, affermo, dichiaro, sostengo, indico la verità assoluta valida per me e per altri quattro cani, tu puoi dire la tua, lei può dire la sua, chi se ne frega?

Escono dichiarazioni esasperanti da Professori (la maiuscola è sarcastica) che sono tali per avere leccato i culi dei Professori precedenti, averli citati nelle loro inutili pubblicazioni e avere rimestata la stessa merda considerata necessaria per fare carriera. Poi escono dichiarazioni di Femministe (stessa maiuscola) che vivono del loro avere messo al centro del dibattito una concezione moralistica e falsa dei rapporti fra sessi, e che senza alcuna competenza sociologica e psicologica o antropologica sputacchiano verità su come deve essere la differenza di genere, sulla porcaggine maschile e sull’afflizione femminile. Guai osare fare un discorso, guai mostrare dati, assolutamente guai, guai guai, dire che mah, forse… una verità più ampia e complessa aiuta a capire le relazioni maschi-femmine. Poi escono dichiarazioni di Politici (stessa maiuscola) miracolati dall’ignoranza dilagante, dalla magistratura forcaiola, dal populismo eversore, e dicono la qualunque con occhio ai tweet, con lo sguardo ai commenti social, con la bava alla bocca per l’ultimo sondaggio; fanno il mestiere più bello del mondo e non capiscono dove devono mettere il cappello. Poi ci si mettono i giornalisti, i preti, i sindacati, la Murgia, la bocciofila, l’Adiconsum, e tutti, assolutamente tutti, nessuno escluso, hanno una verità plausibile, che equivale a nessuna verità, ma tanto chi se ne frega, fra 5 minuti si parlerà d’altro, oppure no, che in fondo è lo stesso.

E’ la fine del Mondo, e noi la stiamo vedendo in diretta. Oppure no, chi se ne frega?