Il modello decisionista macroniano scricchiola, ma il suo opposto – quello consociativo italiano – è inefficace. Che fare?

Il modello decisionista macroniano scricchiola, ma il suo opposto – quello consociativo italiano – è inefficace. Che fare?
La politica italiana del gas da Enrico Mattei a Mario Draghi.
I tempi sono cupi, ma non diamoci per vinti. C’è una grande occasione da cogliere per i democratici, riformisti, liberali ed europeisti. Coraggio!
Non poteva che finire così, e non illudetevi: non rimpiangeremo Draghi né domani né mai, perché ci sarà più comodo sprofondare nel disastro gridando al complotto. (Mattia feltri, HuffPost del 21 lug 2022)
Un Senato di vili e ipocriti manda a casa Draghi e apre le porte a Meloni. Buona fortuna!
Le ragioni (mie personali) a favore del voto subito, senza paura della destra becera e cercando di tradurre la probabile sconfitta in un’occasione per i riformisti, socialisti e liberali.
La crisi di governo non è una crisi politica. Non ha nulla di “politico”, semmai di culturale, antropologico, patologico…
Dietro il “fumo” mediatico dispensato con larghezza dal professor Alessandro Orsini ci sono obiettivi precisi e nessuna sostanza scientifica.
Ci permettiamo anche noi di dare i voti allo psicodramma politico di questi giorni.
Troppe voci sull’indebolimento di Draghi; che fare? Se non va al Colle, e se dovesse perdere Palazzo Chigi, per l’Italia le cose potrebbero andare malino…
Diciamo che il sospetto diventa ogni giorno più forte: non vogliono Draghi al Quirinale (e neppure a palazzo Chigi).
Come l’uomo politico fazioso dice il falso, e instilla sfiducia, credendo di fare il bene del popolo.
Draghi al Quirinale? A Palazzo Chigi? Perché non Imperatore galattico? Tutti guardano a Draghi, ennesimo Uomo della Provvidenza, e non si accorgono del vuoto politico che lo ha generato.
Incomincia a serpeggiare il panico per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ma il vero problema è: chi governerà l’Italia dopo questa legislatura? Il ruolo di Draghi.
Si va a grandi passi verso l’obbligo vaccinale. A me va bene, ma occorre interrogarsi sul criterio generale tramite il quale un governo decide di obbligare i propri cittadini.