Mi voglio ricordare di Berlusconi, anche se ormai non è più in grado di nuocere e sono lontani i tempi delle leggi ad personam. Me ne voglio ricordare perché il male che ha fatto all’Italia non è consistito in singole azioni isolate, ma in un progetto di modifica strutturale della morale e della politica; il “berlusconismo” è stato il suo lascito: il viatico per le destre, il populismo, il leaderismo, la politica come spettacolo. Mi voglio ricordare anche di Grillo, anche se la sua parabola è in forte declino, e del suo compare Casaleggio, che al di là delle sciocchezze enormi, delle contraddizioni e della brevità, tutto sommato, della loro stella, hanno elevato il populismo a ragione di stato, il qualunquismo e l’ignoranza a condizione onorevole e il trasformismo a logica esplicita della quale non vergognarsi, regalandoci, per di più, quella catastrofe per l’Italia di nome Di Maio. E mi voglio ricordare anche di Zingaretti, che al culmine di una gravissima crisi di identità del PD si è ritagliato il ruolo storico di persona sbagliata nel momento sbagliato, eliminando definitivamente ogni possibilità a breve termine di avere un partito credibile, popolare, riformista in grado di battere le destre più pericolose di sempre. Me li voglio ricordare tutti, perché in maniere diverse costoro sono i campioni che hanno fatto questa Italia, in queste condizioni, senza obiettivi, senza programmi, in uno stato di permanente guerra fredda civile.
Tag: Grillo

Generatore automatico di boiate immonde per garantirsi i titoli sui giornali e distrarre le pecore dal pericolo dei lupi
Non omologatevi!
Con quello che ho fatto io per questo Paese non venite a menarmela a me, non me lo merito.
Beppe Grillo a un gruppo di contestatori no-vax.

Lessico della Tetra Repubblica: Bulli
Il bullismo dilaga. Ma non nelle scuole, nella società intera. E invece di comprendere, ci scagliamo contro Serra? C’è qualcosa che non va…

Semiotica di Grillo. Cosa vuole dire, e ancor più cosa vuol far capire Grillo, nel suo messaggio sul nuovo blog
Un’analisi semiotica della presentazione che Grillo ha fatto del suo blog che dice molto di più, e di molto diverso, sul suo carattere e le sue intenzioni.

Noi ridiamo dei loro congiuntivi. Intanto loro si preparano a darci il colpo di grazia
Io incomincio a dirlo: sarà dura. Noi sghignazziamo superbi ma loro, fra poco, ci governeranno. Analisi e vie di fuga rocambolesche.

Moriremo di proporzionale e non potremo prendercela con nessuno
Al voto subito? Quasi subito? Meglio fra un po’? Comunque sia voteremo col sistema proporzionale e avremo un’amara sorpresa. Vi presentiamo gli scenari possibili avvertendo che la lettura potrà generare depressione…

O con Beppe o con la democrazia anche nel Web
Sì all’assunzione di responsabilità per chi diffonde bufale sul Web. No ai falsi di Grillo (a proposito della polemica sulle affermazioni di Pitruzzella)

Il non voto al non statuto del non movimento. Fenomenologia grillina
L’insipienza grillina è sostanzialmente una separazione (molto indignata) dal mondo reale. Si vede da come (non) governano le città, si vede sulla questione del flop al voto sul (non) statuto.
Dopo Casaleggio il Movimento avrà ancora un futuro?
La morte improvvisa di Casaleggio crea inediti interrogativi sul futuro del Movimento 5 Stelle e, conseguentemente, sugli scenari politici complessivi in Italia. Cambierà qualcosa nel M5S? Evolverà, tracollerà… Cosa dobbiamo attenderci?
Su questi temi abbiamo chiesto il parere di alcuni collaboratori di Hic Rhodus.
L’implosione a cinque stelle? Non per oggi
Un articolo di Giuseppe Turani di un paio di settimane fa racconta del crollo prossimo venturo (molto prossimo, secondo lui) del M5S e ne spiega le ragioni. È un tipico articolo dietrologico e può essere molto vero, abbastanza vero o solo vericchio, e si inscrive nel filone dei molti che, disprezzando il Movimento e i loro improbabili padroni, e ritenendolo una sciagura per la democrazia, ne osservano attentamente le miserie che, essendo continue, lasciano intendere un’imminente sfracello. Ho aperto con Turani perché è circostanziato, ma credo che tutti abbiate lette critiche, anche puntuali, credibili da parte di molti autori, tanto più recentemente dopo il caso di Quarto o – meno dirompente – Civitavecchia. Anche perché è fuori di dubbio che il M5S sia un partito padronale, senza alcuna democrazia interna, con personale politico improvvisato e spesso patetico, capace di far cagnara e di costruire poco e niente, con un programma politico che fa ridere i polli e idee sulla democrazia che fanno accapponare la pelle.
Ciò detto, non sono d’accordo con Turani, De Angelis
Da dove provengono le armi dei terroristi ISIS?
Un’ovvia domanda è: chi arma l’ISIS/IS/Daesh? Perché combattono come matti nelle zone da loro occupate di Siria e Iraq e mostrano – anche nella loro versione terroristica – una potenza di fuoco invidiabile. L’argomento, che dovrebbe inquietare normalmente tutti noi europei, è diventato più pungente dopo l’attentato di Parigi e alcune denunce pubbliche del ruolo che avrebbe l’Italia nella vendita di armi a Paesi notoriamente finanziatori del terrorismo.
Il populismo alla conquista del mondo
Tutto il mondo è strapaese, e mentre noi inorridiamo per le sparate di Salvini, in America se la devono vedere con quelle di Trump. Come nota Fineman probabilmente Trump non la spunterà alla corsa delle primarie repubblicane ma il trumpismo ha già vinto, nel senso che le sue parole d’ordine estreme e le sue idee becere sono diventate necessariamente parte del dibattito repubblicano e anche i suoi più moderati avversari hanno dovuto tenerne conto. Esattamente come Salvini che difficilmente potrà diventare Presidente del consiglio ma ha imposto agenda e lessico alla destra, di fatto egemonizzandola.
L’atrocissimo iperbolico sopramondo degli eccessi
Il povero Hyon Yong-chol, che era semplicemente il responsabile della difesa della Democratica Repubblica del Nord Corea, è stato giustiziato per comportamenti giudicati irriverenti verso il capo supremo Kim Jong-un. Il plotone che ha eseguita la sentenza era munito di armi antiaereo, e quindi il povero Hyon è stato bombardato e posso supporre sia morto all’istante
Il difficile ruolo delle avanguardie politiche nella società dell’omologazione – 2
2^ parte – Essere avanguardia (o almeno tentare)
E adesso, poste le premesse concettuali nel precedente post, sono pronto per la parte centrale della mia argomentazione dove intendo parlare della difficoltà ad essere avanguardia innovatrice nella società contemporanea.