In un brevissimo video che trovate su tutti i giornali, Grillo, furioso, difende il figlio accusato di stupro citando elementi che parrebbero scagionarlo o, quanto meno, ridimensionare il fatto. Io non so come sono andate le cose ma per principio starei con Grillo e il garantismo, e contro il linciaggio mediatico, certo imponente a causa del cognome del presunto reo. Gli auguro di risolvere presto la questione, nel migliore dei modi, anche perché finire nel tritacarne della giustizia italiana non è da augurare a nessuno. Ciò detto, ricordo sommessamente al padre infuriato che difende il figlio, che lui e i suoi figliocci politici hanno soffiato per anni e anni sul fuoco del peggiore giustizialismo, delle condanne popolari, della galera, del sospetto come colpa certificata, esprimendo un ministro della [in]giustizia come Bonafede.