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Siete sicuri di riuscire a dire qualcosa di sinistra?

2013-10-28-Renzi

Ricordate Nanni Moretti in Aprile, quando supplica D’Alema di dire qualcosa di sinistra? La scena, che ripropongo qui sotto, vede un Berlusconi arrembante nel 1996, a Porta a Porta, attaccare un silente D’Alema sul tema della giustizia. D’Alema non replica, Moretti si dispera (nella realtà storica la sinistra vinse con l’Ulivo di Prodi per lasciare l’Italia intera ad assistere con sgomento al suo suicidio). Dire qualcosa di sinistra; pensarla, argomentarla, sostenerla… siete sicuri di poterci riuscire? Io credo di no. E lo stesso vale anche per la destra, sia chiaro, ma per ragioni che ora sorvolo mi sembra più interessante, come esercizio, utilizzare la sinistra.

Volete sicurezza o volete libertà?

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Il mondo occidentale, sempre più impaurito e arroccato, corre verso continui miglioramenti ai sistemi di sicurezza e controllo dei cittadini. A scapito della loro libertà. Per esempio il paesaggio urbano si è modificato notevolmente negli ultimi decenni; prima foreste di antenne TV, poi giardini di parabole, ora inesplorabili moltitudini di apparecchi di videosorveglianza e centraline telefoniche che non vi abbandonano un istante. Se siete dei balordi qualunque il vostro reato difficilmente sfuggirà a geolocalizzazioni, tabulati telefonici, moltitudini di video. Se siete raffinati professionisti del crimine invece riuscirete a schivare questi occhi che proteggono i sonni delle brave persone, ma con sempre maggiore difficoltà e maggior impegno da parte vostra.

Io sto coi kurdi di Kobane

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Mi chiedevo perché mai l’ISIS avesse deciso di attaccare, con tanta determinazione, la città kurda di Kobane, così pericolosamente vicina al confine turco. Strategicamente parlando l’ISIS non ha bisogno di Kobane. Non mi sembrano molto credibili le ragioni relative alla necessità di un passaggio di rifornimenti clandestini dal confine turco (così il Washington Post) considerando che un’amplissima parte di quel confine è già controllata da ISIS e che, con la complicità turca, ingenti quantità di denari arrivano all’ISIS via Gaziantep e miliziani dall’Europa via Nusaybin. Certo, così circondata, soffocata ormai da ISIS, Kobane deve essere sembrata un boccone facile, ma credo ci sia qualcosa di più.

Ma dove sono finiti i liberali?

 

27 Ma i liberali dove sono finiti

La veloce mutazione dello scenario politico italiano mette in discussione le classiche categorie politiche del Novecento. All’epoca della Prima Repubblica avevamo destra reazionaria, cattolici, sparuti gruppi di liberali, socialisti e comunisti, con varie e complicate sfaccettature e sovrapposizioni, che potevamo, con qualche sforzo e adattamento, ricondurre a succedanei del pensiero liberale (per lo più in salsa cattolica) e socialdemocratico (in nuce, e più chiaramente distinguibile dopo Berlinguer). Poi Mani Pulite, il travaglio del sistema politico e l’avventura berlusconiana, sedicente liberale, durata complessivamente un ventennio. Oggi il berlusconismo è al tramonto e cercano di affermarsi il populismo di Grillo e il liberalsocialismo di Renzi (mi assumo la responsabilità di questa provvisoria definizione per il programma di Renzi). Mentre una fattispecie di socialdemocrazia sopravvive nel PD (anzi: molte fattispecie; troppe) mi chiedo dove siano finiti i liberali, semmai ve ne sia stato qualcuno in questi decenni. A mio avviso non ce n’è neppure uno in Forza Italia perché Berlusconi, come argomenterò qui, tutto è fuorché un liberale, e il berlusconismo ha ammazzato quel che c’era di liberalismo alle origini del movimento. Grillo rappresenta l’antitesi del pensiero liberale, e certamente non è nel M5S che troviamo i superstiti di questa nobile tradizione politica. Vuoi vedere che i sopravissuti si trovano proprio nel PD di Renzi?