Il dibattito sulla maternità surrogata per le coppie gay è, al solito, ideologico. Se non impariamo a tenere l’etica separata dalla politica, ci condanneremo a uno stato moralista, e quindi autoritario.

Il dibattito sulla maternità surrogata per le coppie gay è, al solito, ideologico. Se non impariamo a tenere l’etica separata dalla politica, ci condanneremo a uno stato moralista, e quindi autoritario.
L’onda breve del MeToo e la stanchezza verso la correttezza politica in tema di amore e sesso, inducono alcune riflessioni.
Anch’io voglio difendere gli interessi degli italiani. Proviamo ad analizzarli, questi interessi, per scoprire che non sono quelli che urlano Meloni e Salvini e Conte (oddio: e neppure Letta).
Gran parte del dibattito sul ddl Zan è stato mal impostato, indignandosi per presunti diritti negati agli omosessuali. Vediamo come stanno le cose.
Malika Chalhy, cacciata da casa perché omosessuale, è stata al centro di una gara di solidarietà. Ma niente paura! Ci hanno pensato Selvaggia Lucarelli e il Codacons e risistemare le cose.
Il dibattito sui diritti LGBT (analogamente a quello sui diritti delle donne) ha subito un’accelerazione impropria privata di prospettiva storica.
Cerco disperatamente notizie politiche. E invece trovo solo rappresentazioni meschine di personaggi problematici.
Il cardinal Ruini ribadisce che gli omosessuali sono accolti dalla Chiesa perché si redimano, e l’omosessualità resta un peccato al cospetto di Dio. Idee insostenibili se non dentro una logica di chiusura e rifiuto.
Sembra che nasca il partito degli omosessuali. Un’ennesima scelta particolaristica e prepolitica, di respiro corto e poco utile alla democrazia.
L’esasperata sovrarappresentazione dei gay nel cinema e nelle serie TV ci deve porre alcune domande.
Il disegno di legge a firma Scalfarotto e altri vuole difendere gli omosessuali ma crea un paradosso: li espunge dalla categorie delle ‘persone’.
Non si può dire più di tanto agli omofobi: LORO hanno dei seri problemi. Si curino…
Si sta per votare il testo della legge Cirinnà sulle Unioni civili in un Senato spaccato anche trasversalmente nella maggior parte delle forze politiche. Quello che non a tutti sembra chiaro è per cosa realmente si voti e quali siano i sentimenti reali della maggioranza del Paese.
Un succedaneo delle Sentinelle in piedi, che non fanno più notizia. Adesso propongono un’ora di veglia di preghiera contro l’approvazione del DDL Cirinnà sulle unioni civili, in discussione dal 26 al 30 di Gennaio. E allora, fino al 30 di Gennaio, vai di preghiere. Tutte le informazioni sul sito Un’ora di guardia. Il proclama parla chiaro:
Nessuna cosa è in se stessa onesta né turpe, giusta né ingiusta, piacevole né penosa, buona né cattiva. E’ l’opinione della gente che dà la qualità alle cose, come il sale dà sapore ai cibi (Anatole France, Taide).
La sentenza del Tribunale di Roma che ha riconosciuto la stepchild adoption (già riconosciuto in altri paesi) per una coppia omosessuale (uno dei cui membri era la madre biologica del bimbo) ha scatenato l’usuale putiferio indignato (ormai l’indignazione è lo stato emotivo minimo, in Italia, per esprimere un qualunque concetto politico), la solita monotona giaculatoria di luoghi comuni triti e naturalmente volgarità, cliché, pseudo-informazioni, false informazioni e via dicendo.