La coppia concettuale ‘destra’ e ‘sinistra’ (politica) è pericolosamente fuorviante. In questo post (parte di un trittico) spieghiamo perché.

La coppia concettuale ‘destra’ e ‘sinistra’ (politica) è pericolosamente fuorviante. In questo post (parte di un trittico) spieghiamo perché.
Nessuno può governare la complessità sociale a livello globale. Ciascuno di noi non può che attendere, impotente, ciò che accadrà, che sia un asteroide, un terrorista islamico o Rita Pavone al festival.
Piccola cronaca da chi ha partecipato alla manifestazione delle sardine ieri a Roma. E il quesito fondamentale: e ora?
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Avere vinto in Umbria ha avuto un effetto “onda” che continua a far salire i consensi a Salvini. Perché agli italiani non frega niente di politica ma piace chi vince.
L’invasione degli ultracorpi
Renzi rottama, vince, stravince! Tutti renziani.
Gentiloni, un altro stile, un gran signore, ottimo Gentiloni.
Salvini, un grande, mio Capitano!
Conte 2, uno statista, viva Conte!
(to be continued…)
Voto ai sedicenni? O voto solo a chi è in grado di capire perché votare? Una proposta libertaria.
Voto ai 16enni? Anche NO. Per la serie “Una boiata al giorno”, per distrarre il popolo che si annoia, si sta blaterando di dare il voto ai 16enni, che se fossero quelli del primo Novecento si potrebbe anche discutere, mentre questi del nuovo millennio non sanno mettere due parole in fila e non sono informati su nulla, grazie a una scuola fallimentare e a genitori più bambocci di loro (eccezioni lodevoli a parte, quali i lettori di questo pregevole blog). Io faccio una modesta proposta alternativa: voto solo ai 40enni, purché lavorino e paghino le tasse, che abbiano fatto almeno un paio di viaggi all’estero, che sappiano italiano (lo Ius Culturae, cazzo!) e inglese e che manifestino espressamente il desiderio di partecipare attivamente alla vita politica iscrivendosi in apposite liste, previo superamento di un esame di educazione civica (qualche nozione di Costituzione, sapete, per non dire per esempio che “Conte non l’ha eletto nessuno”).
La politica del Novecento è morta e rende incerto il futuro della democrazia. Io mi do al mandrakismo, voi fate come credete…
La democrazia all’epoca dei social non assomiglia più a quella del Novecento, ponendo domande inedite e preoccupazioni serie.
I mostri vivono fra noi. Siamo noi.
Il senso comune, composto da trite e false banalità, è una barriera quasi insormontabile per il pensiero argomentato.
C’è una reazione ai cosiddetti radical chic che pretendono di essere più intelligenti di leghisti e grillini. Mah… Io continuo a pretenderlo…
Ohibò, non sembra esserci relazione fra essere efficienti come sindaci, ed essere rieletti. Meglio darsi poco da fare e urlare dall’opposizione?
Siamo schiacciati fra l’incudine del malaffare politico e il martello giustizialista populista. E non sembra esserci spazio per una politica buona.