Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.

Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.
Prima o poi lo dovremo capire: la Democrazia in cui crediamo è una favola per bambini…
Sarà colpa di Facebook, sarà che non ci sono più gli intellettuali di una volta, il fatto è che nessuno più argomenta i suoi pensieri. Una guida.
Noi che crediamo nella nostra parte, e siamo sicurissimi che quegli altri sbagliano, dobbiamo essere consapevoli che “loro” credono nella loro parte, e sono sicurissimi che noi sbagliamo. Che fare quindi?
Il declino di Salvini e Conte è emblematico di un modo spregiudicato, populista e casuale di intendere la politica. Purtroppo, all’orizzonte, non si vede molto altro.
Votare Forza Italia perché ci si dichiara liberali, oppure votare PD perché si è riformisti, è come trascinare le racchette di nordic walking a casaccio, sprecando energie e procurandosi un danno.
I parlamentari che per polemica si sono dati assenti al discorso di Zelensky non sono rappresentanti del popolo con legittime opinioni diverse. Chi ha opinioni diverse sceglie i luoghi e gli argomenti per sostenerle, e questa si chiama democrazia. Questi invece sono omini piccini: poco cervello e poca etica, poca compassione e niente politica. Solo sciagurata ciarlataneria.
La sceneggiatura della vita è banale e noiosa. Quello che importa veramente è farsi una bella birra con gli amici.
Perché la pensiamo diversamente l’uno dall’altro? Perché gruppi rilevanti di persone credono a teorie irrazionali e prive di fondamento, e non c’è alcun modo di convincerle del loro errore?
La costellazione dei no vax (che oltre a paranoici complottisti include anche molti opportunisti) indica un generale vulnus della democrazia: quello imputabile agli intolleranti che approfittano delle persone per bene.
Come al solito, le decisioni sul Green Pass non rispecchiano un’analisi obiettiva dei benefici e dei rischi
La bagarre in aula sul ddl Zan è uno specchietto per le allodole, una grande finzione simbolica da parte di una politica che non conta, non sa contare, non è rilevante sui problemi cruciali del Paese.
Cerco disperatamente notizie politiche. E invece trovo solo rappresentazioni meschine di personaggi problematici.
Risolte le beghe fra M5S e Casaleggio si prefigura la morte del vecchio M5S, destinato a un futuro più moderato. Ma dietro la fine di questo capitolo inglorioso resta una grande verità: il populismo non solo non è morto ma è vivo e vegeto, ed è al potere.
Lo sfaldamento del M5S, l’ormai evidente marginalità di Grillo, in una breve analisi sociologica. Solo per Nerd.