Laura Boldrini litiga con Mattia Feltri. Di per sé potrebbe importarci pochissimo, se il fatto non fosse indicatore di una situazione politica e culturale desolante…

Laura Boldrini litiga con Mattia Feltri. Di per sé potrebbe importarci pochissimo, se il fatto non fosse indicatore di una situazione politica e culturale desolante…
Sembra che nasca il partito degli omosessuali. Un’ennesima scelta particolaristica e prepolitica, di respiro corto e poco utile alla democrazia.
Un governo di inetti cerca di governare (si fa per dire) un paese di furbetti. Ne usciremo?
La fine del M5S dovrebbe essere la fine della politica approssimata, fatta a spanne senza competenze. “Dovrebbe”, perché non c’è nessuno a imparare questa lezione…
I simboli sono potenti strumenti di comunicazione politica, a saperli usare. Ma in Italia chi ha il carisma, la visione, la capacità di mostrare nuovi simboli per la sfida che ci attende?
Grande bagarre per la mancata abolizione dei vitalizi ai parlamentari, per continuare a distrarsi con problemi fasulli, come tipico dei populisti.
Il populismo avanza proponendo, e anzi imponendo, una sua etica massimalista. Pericolosissimo!
Piangiamo i morti e capiamo umanamente chi si prepara a vendicarli in tribunale. Ma le denunce non avranno esito positivo e i mille mali italiani (non solo in sanità) hanno bisogno d’altro.
Ovviamente il TAR di Catanzaro ha accolto il ricorso presentato dal Consiglio dei ministri tramite l’Avvocatura generale dello Stato contro l’ordinanza del presidente della Regione Calabria Jole Santelli. Ovviamente. Non compete alle Regioni emanare direttive contro una pandemia, in aperto contrasto con le decisioni del governo. Non penserete che Jole non lo sapesse? Certo che lo sapeva, ma non glie ne è importato nulla. Lei non ci rimette un centesimo, gli avvocati regionali (dipendenti pubblici o comunque pagati con denaro pubblico) hanno sbrogliato la matassa senza farle perdere neppure un minuto di tempo, lei ha guadagnato benemerenze dalla sua lurida parte politica, è stata sui giornali… Per lei solo punti positivi. Per i cittadini più stupidi (una grande quantità) il godimento di avere una Presidente coi coglioni, per i cittadini più sensibili, invece, una grande rabbia. Ma grande grande: siamo pieni di questa gentaccia, che fanno un male incalcolabile al Paese.
Le procure si preparano, gli scienziati protestano, Conte sotto attacco e, per il resto, niente di nuovo: la solita mediocrità ovunque.
Questa è un’osservazione di pura logica e linguistica. Il Veneto si ribella al decreto Conte, giudicato “scientificamente sproporzionato”. Il Presidente Zaia, abituato a usare male le parole (ciò che fa pensare che all’origine sia condizionato da un pensare male generale), e con lui Bestie, lombardi in fuga e commentatori della domenica, devono capire che col termine ‘scienza’, qui, si intende “suffragato da dati incontrovertibili”. Nel caso della diffusione di un virus i dati sono solo probabilistici: evoluzione prevista del virus sulla base di osservazioni passate, alla luce di comportamenti sociali prevedibili, o solo ipotizzati. In particolare, come si vede in queste ore, il secondo elemento è solo prevedibile all’ingrosso e sotto diversi vincoli, sempre da aggiornare (questo fa sì che per i fisici e i biologi, intestati di una scienza passibile di previsioni, la sociologia non sia una scienza). Ciò premesso, una decisione politica deve prendere i dati che ha e, alla luce di una conoscenza antropologica dei propri polli (noi cittadini), decide e se ne assume le responsabilità. In alcuni casi può valere un principio di maggiore prudenza, di eccesso di cautela, perché andare poi a spiegare i morti ai superstiti può essere difficile. La politica non è mai scientifica, se si intende una sorta di fisica sociale. La politica è scelta e responsabilità, valutazione e decisione. E chi brandisce La Scienza (semmai sotto forma di un qualche Comitato tecnico di parte, di un “esperto” pagato…) per cercare di controbattere una posizione istituzionale non fa che pessima demagogia a danno della comunità.
La coppia concettuale ‘destra’ e ‘sinistra’ (politica) è pericolosamente fuorviante. In questo post (parte di un trittico) spieghiamo perché.
Nessuno può governare la complessità sociale a livello globale. Ciascuno di noi non può che attendere, impotente, ciò che accadrà, che sia un asteroide, un terrorista islamico o Rita Pavone al festival.
Piccola cronaca da chi ha partecipato alla manifestazione delle sardine ieri a Roma. E il quesito fondamentale: e ora?
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.