Ci permettiamo anche noi di dare i voti allo psicodramma politico di questi giorni.
Ci permettiamo anche noi di dare i voti allo psicodramma politico di questi giorni.
Lo sbando con quale le forze politiche si presentano all’appuntamento quirinalizio è l’ultimo regalo di Berlusconi. Incaponendosi sulla narcisistica idea di diventare Capo dello Sato, Berlusconi ha di fatto bloccato ogni tentativo dei partiti di cercare un accordo, da tessere nelle settimane precedenti l’appuntamento (che è oggi, ore 15). La destra, imbarazzatissima, ha dovuto fingere un inchino a Sua Maestà, mentre la sinistra ha per lo più sprecato il tempo a urlare scandalizzata (non Letta, bisogna dargliene atto). Poiché né destra né sinistra hanno i numeri per eleggere di imperio un proprio candidato, è ovvio che occorre cercare una mediazione; ma per questo serve tempo. E questo tempo lo si usa meglio se si è ancora lontani dai “catafalchi” del voto. Ora, invece, sotto stress e nel corso delle votazioni, occorrerà lasciar correre gli strepiti e tessere un dialogo certamente non facile, visto che alle elezioni sono legati anche i destini di questo governo. Insomma: l’Ego ipertrofico e narciso del peggiore e più temibile uomo politico degli ultimi trent’anni, ormai sfatto, politicamente ai margini, impresentabile per la stessa destra, ha compiuto l’ultimo gesto di disprezzo verso le istituzioni dalle quali è sempre stato lontano, moralmente e politicamente.
Troppe voci sull’indebolimento di Draghi; che fare? Se non va al Colle, e se dovesse perdere Palazzo Chigi, per l’Italia le cose potrebbero andare malino…
Una bella fetta di grillini – divisi al loro interno sulla scelta per il futuro inquilino del Quirinale – vorrebbero un Mattarella bis. Ma sono grillini, li capiamo… Poi cani sciolti del gruppo misto, ma si sa: lì dentro c’è finito di tutto. Ma ora – udite, udite! – Matteo Orfini, un esponente di spicco del PD (ex Presidente, mica noccioline) dice, testuale: “Votiamo Mattarella, anche contro la sua volontà” (su HuffPost l’intervista). Capite? Non sapendo cosa fare, non avendo numeri in Parlamento, paventando un confronto che li può vedere sconfitti, temendo Berlusconi, eccetera, eccetera, Orfini (e tanti altri) vogliono forzare il buon Mattarella e fargli fare la fine di Napolitano, prima supplicato a fare il bis, poi abbandonato e criticato perché l’ha fatto. Il PD deve avere un candidato; ogni partito deve avere un candidato; non Mattarella, ma un nuovo candidato o condidata, espressione della capacità politica dei Grandi Elettori di trovare un punto di mediazione. Ciò che si chiama fare politica. Io personalmente sono esterrefatto che un Orfini sia così “ingenuo” (volevo usare un altro aggettivo…) da evocare Mattarella, che ha fatto e detto di tutto per far capire che NON è interessato.
“Una donna” al Quirinale? Facciamo un nome e un cognome, e decidiamo su quello.
Diciamo che il sospetto diventa ogni giorno più forte: non vogliono Draghi al Quirinale (e neppure a palazzo Chigi).
Capisco lo sgomento, e mi unisco alla folla di persone preoccupate, ma se eleggessero Berlusconi al Quirinale con chi, esattamente, dovremmo prendercela?
Draghi al Quirinale? A Palazzo Chigi? Perché non Imperatore galattico? Tutti guardano a Draghi, ennesimo Uomo della Provvidenza, e non si accorgono del vuoto politico che lo ha generato.
Incomincia a serpeggiare il panico per l’elezione del Presidente della Repubblica. Ma il vero problema è: chi governerà l’Italia dopo questa legislatura? Il ruolo di Draghi.
Annunziata lancia la proposta di Segre Presidente della Repubblica. Ma ci sono molti elementi poco convincenti.
Le stelle polari di Mattarella, per capire le legittime ragioni della sua scelta.
Il vero problema non è se Mattarella ha fatto bene o male, ma se ci possiamo permettere un attacco così eversivo al suo ruolo.
A ogni passo vi ingannano. La polemica contro Mattarella è strumentale e infondata.
Abbiamo un nuovo presidente nella figura onorevole e di spessore di Sergio Mattarella. Non parlerò di lui. Devo confessare che di fronte a certi nomi che sono circolati ho stappato una bottiglia di spumante ma poi, pensando a quali altre opportunità c’erano, ne ho bevuto solo un sorso. Mi conforta l’idea che per vari motivi, alcuni dei quali accennati di recente qui su HR, Mattarella si inserisce istituzionalmente nel solco degli ultimi suoi predecessori e saprà fare bene il suo mestiere, il che non significa che sarà sempre giusto, che piacerà a tutti e che Grillo non troverà mille ragioni per gridare al colpo di Stato e chiedere prima o poi il suo impeachment. Comunque adesso ce l’abbiamo e ce lo teniamo per sette anni, solo un cretino può sperare che sia un pessimo Presidente per poter poi dire “Lo sapevo che era l’ennesimo imbroglio della casta”.