Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.

Il karaoke di Meloni e Salvini, dopo il dramma di Cutro, vi indigna? Pensate un po’, io sono stanco morto dell’indignazione sul nulla, della rincorsa del vuoto, del banale quotidiano spacciato per politica.
Saviano a processo per diffamazione, avendo dato dei “bastardi” a Meloni e Salvini. Una riflessione sull’uso della parola da parte degli intellettuali, e di quello della sanzione da parte del potere.
Le intenzioni del Governo Meloni sulle misure contro la povertà sembrano essere sostanzialmente peggiorative.
Il declino di Salvini e Conte è emblematico di un modo spregiudicato, populista e casuale di intendere la politica. Purtroppo, all’orizzonte, non si vede molto altro.
Almeno, almeno, cerchiamo di mantenere viva la memoria, specie quella delle responsabilità di chi fu colluso, di chi lo è tuttora…
Ci permettiamo anche noi di dare i voti allo psicodramma politico di questi giorni.
Come è possibile che si creda alle balle di Salvini (ma anche di Boris Johnson, ma anche di Éric Zommour, di Biden, di Putin…)? Una questione di pensiero fermo al livello sintattico.
Si va a grandi passi verso l’obbligo vaccinale. A me va bene, ma occorre interrogarsi sul criterio generale tramite il quale un governo decide di obbligare i propri cittadini.
Risolte le beghe fra M5S e Casaleggio si prefigura la morte del vecchio M5S, destinato a un futuro più moderato. Ma dietro la fine di questo capitolo inglorioso resta una grande verità: il populismo non solo non è morto ma è vivo e vegeto, ed è al potere.
I radicali promuovono tre importanti e necessari referendum per la riforma della giustizia. Salvini aderisce, e questo potrebbe essere fatale.
Le fibrillazioni nel governo sono espressione dell’estrema povertà nella cultura politica attuale.
Non ci sono vere ragioni politiche alla crisi di governo in atto. Il fatto è che non c’è nulla di politico, da anni, nel panorama italiano, ma solo un simulacro, una farsa.
D’Alema afferma che non c’è alternativa all’attuale governo. E il fatto che abbia ragione deve preoccuparci.
Temiamo Trump. Eppure, se vincerà, l’avrà fatto “democraticamente”, nella più grande democrazia del mondo. C’è qualcosa che non va…
Sopraffatti dal coronavirus non pensiamo più ad altro: cosa succede in Libia? Si ricandiderà Trump? Ma, soprattutto: che fine ha fatto Greta Thunberg?