La quasi crisi, crisetta isterica, esibizione muscolare, che ha accompagnato l’approvazione dell’ordine del giorno sul “coprifuoco” (certo, a scelta di parole politici e giornalisti sono proprio dei campioni!), grande protagonista Salvini (comprimari: Renzi e Forza Italia) è semplicemente patetica. Non ragioni di merito (che ne esistono pochine), né ideologiche (che vanno riservate a ben altre questioni) ma semplicemente di visibilità politica. Perché non ci sono scadenze elettorali immediate, ma bisogna “far vedere” ogni giorno che si esiste e che si è virilissimi, come quei bulli da scuola media che non devono neppur più picchiare i compagni per farsi notare, basta che fendano la folla petto in fuori e cipiglio sovradimensionato, e tutti zitti, sguardo basso e fate largo. E così, facendo perdere a tutti tempo essenziale, rompendo i maroni a gogo come stile di vita senza alternative, vantando successi inesistenti al governo e strizzando l’occhio all’opposizione, una botta qui, un fischio là, due capriole prima dell’aperitivo e hoplà, anche questa giornata è passata, Salvini si è guadagnato il pane, un ultimo tweet e via a letto, per ritemprarsi e preparare un’altra giornata da demolitore, guastatore, eversore, che solo questo è.
Io rispetto Giorgia Meloni che – sia chiaro – non mi pare neppure tanto sveglia politicamente (non capisco la corte degli intellettuali di sinistra che dichiarano apprezzamenti a mio avviso misteriosi). Per ragioni assolutamente non da me condivisibili sta all’opposizione: evviva, almeno lei! Salvini no; c’è odore dei miliardi del Recovery da gestire, c’è quella melassa giornalisticamente chiamata “Nord produttivo” che lo vota e chiede meno masturbazioni e più fatti, e Salvini è saltato dentro il governo. Ma Nord produttivo a parte, la sua base elettorale è ampiamente composta da ignoranti disinformati, ruvidi e dal pensiero primitivo, quelli che incontrate al bar, rigorosamente con la mascherina abbassata, che ti dicono, con vocione roboante, che saprebbero ben loro come risolvere il problema dei migranti (sparando ai barconi), che il coprifuoco anti-Covid calpesta la Costituzione, e che non ha paura dei ladri perché dorme con il revolver carico sotto il cuscino. Ecco; chi ha costruito una fortuna con la merda, poi deve continuare a macinare merda; quella ha a disposizione, è la sua, ha faticato non poco per sedercisi sopra, e tutto sommato non ne sente neppure la puzza, non perché ormai assuefatto, ma perché quello è proprio anche il suo odore.
Questa gente non la possiamo “abolire”: continuiamo a illuderci che una migliore istruzione, una migliore informazione, potranno col tempo migliorare le cose; ma non è vero. Questo 40-60% di italiani ignoranti sono sempre esistiti; semplicemente una volta erano contenuti e moderati dalle parrocchie, dai circoli di partito, dalle comunità solidali guidate da leader riconosciuti. Oggi queste agenzie di socializzazione secondaria, dove l’impulsività e il pensiero breve venivano in qualche modo contenuti, non esistono più, e anzi far sfoggia di animalità, di insensatezza, di antiscientismo, di giustizialismo eccetera non è più vergogna, quasi quasi è un vanto, l’esibizione di un’identità, per quanto sfigata. E persone come Salvini, che da quella medesima cultura provengono, emergono e alimentano il processo: la massa irragionevole ha un leader, e il leader promuove e sostiene l’irragionevolezza.
È la democrazia, bellezza. Finché la gente non si stufa, e accadrà. La gente si stufa non perché diventi ragionevole e assennata, ma perché va a sbattere nella realtà e scopre che non è quella vantata e narrata dal leader: perché il morbo si diffonde, per esempio – restando nel tema di questi giorni – perché ne vieni toccato personalmente… Oppure perché un altro leader usa meglio gli strumenti comunicativi della frode di massa.
Comunque: la parabola di Salvini, pur discendente, deve ancora compiersi. E mentre i pochi sensati al governo lavorano per portare il Paese da qualche parte, i Salvini (ma anche a tratti tutti gli altri) sgomitano al concorso della fanfaronata del giorno per strappare un titolo di giornale.
Per quello che può importare: nessuno dei partiti di questa farsa avrà mai il mio voto.
28 apr 2021