Benedetto XVI era un avversario della scienza, come hanno scritto in molti? Forse, ma certamente era in numerosa compagnia.

Benedetto XVI era un avversario della scienza, come hanno scritto in molti? Forse, ma certamente era in numerosa compagnia.
Di nuovo Cacciari il dubbioso, contro il pensiero unico sui vaccini. Belli i dubbi, se sono appropriati…
Viva le restrizioni in tema di vaccini e certificato verde. Abbasso chi non si vuole vaccinare! Ma siamo sicuri che la maggioranza abbia sempre, necessariamente ragione (P.S. Questo non è un post no vax).
Cosa manca agli intellettuali per svolgere il loro ruolo sociale? Una riflessione.
Concludiamo la nostra serie sulla Democrazia con un tema a nostro avviso cruciale: la ricerca scientifica, così trascurata in Italia.
Oggi festeggiamo 20 anni di Wikipedia. Tutto bene? No, non proprio tutto…
I populisti non vogliono la valutazione delle politiche pubbliche. I razionalisti sì. Un sommario delle ragioni.
Tutti, nessuno escluso, pensano di essere originali e di odiare il pensiero unico. Ma spesso non è così. Una breve guida per riconoscere l’omologazione.
Un bilancio di come appare il mondo attraverso Internet . Sciocchezzario pandemico. Gli esperti e il virus.
Le procure si preparano, gli scienziati protestano, Conte sotto attacco e, per il resto, niente di nuovo: la solita mediocrità ovunque.
Questa è un’osservazione di pura logica e linguistica. Il Veneto si ribella al decreto Conte, giudicato “scientificamente sproporzionato”. Il Presidente Zaia, abituato a usare male le parole (ciò che fa pensare che all’origine sia condizionato da un pensare male generale), e con lui Bestie, lombardi in fuga e commentatori della domenica, devono capire che col termine ‘scienza’, qui, si intende “suffragato da dati incontrovertibili”. Nel caso della diffusione di un virus i dati sono solo probabilistici: evoluzione prevista del virus sulla base di osservazioni passate, alla luce di comportamenti sociali prevedibili, o solo ipotizzati. In particolare, come si vede in queste ore, il secondo elemento è solo prevedibile all’ingrosso e sotto diversi vincoli, sempre da aggiornare (questo fa sì che per i fisici e i biologi, intestati di una scienza passibile di previsioni, la sociologia non sia una scienza). Ciò premesso, una decisione politica deve prendere i dati che ha e, alla luce di una conoscenza antropologica dei propri polli (noi cittadini), decide e se ne assume le responsabilità. In alcuni casi può valere un principio di maggiore prudenza, di eccesso di cautela, perché andare poi a spiegare i morti ai superstiti può essere difficile. La politica non è mai scientifica, se si intende una sorta di fisica sociale. La politica è scelta e responsabilità, valutazione e decisione. E chi brandisce La Scienza (semmai sotto forma di un qualche Comitato tecnico di parte, di un “esperto” pagato…) per cercare di controbattere una posizione istituzionale non fa che pessima demagogia a danno della comunità.
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Barillari (M5S) sproloquia di democrazia nella scienza mostrando come il populismo sia ottuso, oscurantista ma indubbiamente molto, molto arrogante.
Alle origini del pensiero antiscientifico e caotico che sta prendendo piede nel mondo.