Oggi festeggiamo 20 anni di Wikipedia. Tutto bene? No, non proprio tutto…

Oggi festeggiamo 20 anni di Wikipedia. Tutto bene? No, non proprio tutto…
I populisti non vogliono la valutazione delle politiche pubbliche. I razionalisti sì. Un sommario delle ragioni.
Tutti, nessuno escluso, pensano di essere originali e di odiare il pensiero unico. Ma spesso non è così. Una breve guida per riconoscere l’omologazione.
Un bilancio di come appare il mondo attraverso Internet . Sciocchezzario pandemico. Gli esperti e il virus.
Le procure si preparano, gli scienziati protestano, Conte sotto attacco e, per il resto, niente di nuovo: la solita mediocrità ovunque.
Questa è un’osservazione di pura logica e linguistica. Il Veneto si ribella al decreto Conte, giudicato “scientificamente sproporzionato”. Il Presidente Zaia, abituato a usare male le parole (ciò che fa pensare che all’origine sia condizionato da un pensare male generale), e con lui Bestie, lombardi in fuga e commentatori della domenica, devono capire che col termine ‘scienza’, qui, si intende “suffragato da dati incontrovertibili”. Nel caso della diffusione di un virus i dati sono solo probabilistici: evoluzione prevista del virus sulla base di osservazioni passate, alla luce di comportamenti sociali prevedibili, o solo ipotizzati. In particolare, come si vede in queste ore, il secondo elemento è solo prevedibile all’ingrosso e sotto diversi vincoli, sempre da aggiornare (questo fa sì che per i fisici e i biologi, intestati di una scienza passibile di previsioni, la sociologia non sia una scienza). Ciò premesso, una decisione politica deve prendere i dati che ha e, alla luce di una conoscenza antropologica dei propri polli (noi cittadini), decide e se ne assume le responsabilità. In alcuni casi può valere un principio di maggiore prudenza, di eccesso di cautela, perché andare poi a spiegare i morti ai superstiti può essere difficile. La politica non è mai scientifica, se si intende una sorta di fisica sociale. La politica è scelta e responsabilità, valutazione e decisione. E chi brandisce La Scienza (semmai sotto forma di un qualche Comitato tecnico di parte, di un “esperto” pagato…) per cercare di controbattere una posizione istituzionale non fa che pessima demagogia a danno della comunità.
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Barillari (M5S) sproloquia di democrazia nella scienza mostrando come il populismo sia ottuso, oscurantista ma indubbiamente molto, molto arrogante.
Alle origini del pensiero antiscientifico e caotico che sta prendendo piede nel mondo.
L’ignoranza non è un diritto! Le opinioni non sono competenze e ciò in cui voi credete non può essere accettato, se confligge con la realtà dei fatti, e imposto alla collettività.
Il 21 giugno scorso, la Corte di Giustizia europea ha emesso una sentenza relativamente a un interpello della Corte di Cassazione francese che deve esaminare un ricorso presentato dai familiari di un cittadino francese (indicato […]
Nella storia del progredire culturale e scientifico occidentale un giro di boa fondamentale l’ha fatto Cartesio (René Descartes) che ha posto i fondamenti di una scienza moderna e rigorosa.
Durante la riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009, una settimana prima del terremoto del 6 aprile 2009, tra l’altro dichiarai che:
I periodi di ritorno dei forti terremoti sono dell’ordine di due o tremila anni.
Su questa affermazione il PM ironizzò con asprezza durante la sua requisitoria nel processo di primo grado.
Tuttavia è un’affermazione scientificamente e indiscutibilmente corretta. Si riferisce a terremoti di magnitudo 7, come quello disastroso del 1703.
Anche negli ultimi tempi, abbiamo insistito sulla necessità di un sostanzioso taglio alla spesa pubblica, dove si annidano sacche di sperpero incontrollato, come recentemente è tornato a sottolineare il commissario alla spending review Carlo Cottarelli.
Oggi, per contrappasso, vogliamo parlare di un settore in cui i tagli alla spesa ci sono stati eccome, e che pure riesce ancora, di quando in quando, a produrre casi di eccellenza con i fichi secchi, o più esattamente… con un cappuccino con cornetto.