Ma la democrazia, è solo quando ci piace?

Ai lettori abituali di Hic Rhodus è noto che questo blog – razionalista, pro-scienza, anti-bufale – è a favore dei vaccini. Non abbiamo nessunissimo dubbio. Non abbiamo riserve. Non diciamo, ipocritamente, sì, siamo favorevoli, ma, però, insomma… Io personalmente, poi, plaudo alle risoluzioni dell’ultimo consiglio dei ministri sul cosiddetto super green pass, estensione dell’obbligo etc. Mi va bene tutto. Evviva. Avanti così.

Ciò detto, a beneficio in particolare di chi non ci conosce, adesso mi permettete di esprimere un dubbio che si colloca su un altro piano argomentativo, e che non intende surrettiziamente introdurre dei dubbi a quanto asserito nel paragrafo precedente.

Il dubbio generale, di metodo, che mi arrovella in questi giorni, è il seguente: con quale criterio noi vaccinati e vaccinisti imponiamo alla minoranza degli obblighi sostanziali? Io mi vado chiedendo, in questi giorni: il prossimo (possibile) governo Meloni-Salvini, con Pillon ministro della famiglia e Fidanza ministro degli interni, per dire, potrebbero imporre una legge liberticida col plauso di una maggioranza di italiani e, mutatis mutandis, io potrei al massimo andare sterilmente a protestare in piazza. Potrebbero togliere l’obbligo vaccinale, per esempio, abolire la legge sull’interruzione di gravidanza, imporre 10 ore di educazione cattolica nelle scuole, decidere di sparare sui barconi, avviare le procedure per l’uscita dall’Euro e potrebbero dire: siamo la maggioranza, vogliamo il bene dell’Italia e la maggioranza lo capisce, voi che non lo capite… affari vostri.

Certo, potremmo rispondere noi razionalisti, in realtà nel caso dei vaccini noi abbiamo la scienza dalla nostra, quindi sappiamo esattamente che è questo il bene del popolo, e se siete così ignoranti da non capirlo, anche se vi chiamate Cacciari non è colpa nostra, studiate di più e smettetela di blaterare.

No, non è così semplice.

Come sapete ci sono scienziati con posizioni che hanno molteplici diverse sfumature anche in tema di vaccini, anche senza arrivare alle teorie no vax propugnate da alcuni “scienziati”. Badate bene, il fatto che la stragrande maggioranza della comunità scientifica sia pro vax non è un fatto dirimente, e il vecchio Popper ci ha spiegato come la scienza sia progredita grazie agli eretici, ai divergenti e rompicoglioni. Ponete – lo scrivo come ipotesi assurda, come strumento per ragionare fra noi – che fra tre anni a tutti i vaccinati spunti la coda, diventino sterili, precipitino nell’autismo… E che gli scienziati, fra tre anni, si battano la mano sulla fronte e ci dicano merda! sì, in effetti, non abbiamo tenuto conto, non potevamo sapere, era improbabile ritenere… Loro, gli scienziati, saranno progrediti nelle loro conoscenze e noi ci terremmo la coda.

Ma c’è una questione più facilmente generalizzabile. Mentre nel caso dei vaccini si tratta di chimica farmaceutica, virologia, biologia e, diamine!, la coda non ci spunterà affatto, ne possiamo essere certi, nelle altre potenziali decisioni sopra elencate non c’entra affatto la scienza ma solo l’etica.

Decidere, per dire, di uscire dall’Euro, non è in alcun modo argomentabile con dati della stessa natura di quelli delle scienze “dure” (chimica, biologia…); prendiamo la Brexit: vi posso proporre una lunga bibliografia di testi che descrivono i gravi danni della Brexit per l’economia britannica, e altrettanti che dicono ah, però!, non avevano del tutto torto almeno rispetto a questo e a quest’altro indicatore, vuoi vedere che hanno fatto bene? Decidere, per dire, di abolire la legge sull’interruzione di gravidanza, è altrettanto inargomentabile se non sul piano politico; i sostenitori dell’interruzione griderebbero che così si gettano nuovamente le donne in pasto alle mammane, e gli oppositori direbbero che non sono argomenti accettabili, che deve vigere un principio di responsabilità (non lo invochiamo anche noi nei confronti del vaccino?), che comunque i figli indesiderati possono essere rifiutati (dopo nati) nel rispetto della legge, e che una benedizione del vescovo è meglio che la dannazione eterna.

Urlare – in questi casi – che il corpo della donna appartiene a lei, o che la permanenza nella zona Euro è garanzia di stabilità per noi, o che gli immigrati sono esseri umani da rispettare o qualunque altro argomento a queste posizioni di destra, sarebbero solo e unicamente delle opinioni, basate su schemi etici che sarebbero lontani milioni di miglia dalla possibilità d invocare la scienza (quella “dura”), e a ogni “dato” per difendere Euro, aborto e immigrati si potrebbe benissimo, facilmente e legittimamente opporre altri e diversi dati.

Insomma, attenzione. In questo caso del Covid abbiamo la scienza che ci dice che bisogna vaccinare tutti; noi siamo razionalisti, aristotelici, prendiamo per buona la scienza (anche questa, alla fin fine, è una posizione ideologica) e stiamo con Draghi, con Speranza e con Fedriga. Avanti coi vaccini! Ma domani? Oggi disprezziamo i no vax, ci arrabbiamo con loro e siamo inclini ad avere poca tolleranza nei loro riguardi. Oggi. Ma domani? Se domani soffrissimo lo stesso disprezzo da un’estesa cultura fascista (che impregna più di quanto si crede la mentalità italiana) che ci impone una restrizione della libertà, in che modo reagiremmo, se non nello stesso, identico, che oggi propongono i no vax (manifestazioni, resistenza passiva, disobbedienza).

La maggioranza è una democrazia quando ci piace e una dittatura quando non ci piace.

C’è modo per sfuggire a questa aporia? Per avere una garanzia che la maggioranza sia, sempre e comunque, la parte giusta con la quale stare?

La tragica risposta è che no, non c’è.