Quali scoperte faranno ricordare il 2021 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2022?

– Qualunque discussione scientifica;
– Sociologia e filosofia della scienza;
– Leggere correttamente i dati (se questo è l’oggetto vero di un post, quindi prescindendo sull’oggetto usato come esercizio);
– Nuove tecnologie;
– Internet (sotto il profilo tecnologico).
Quali scoperte faranno ricordare il 2021 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2022?
Le distrazioni digitali minacciano le nostre capacità cognitive e creative: c’è chi ha ideato singolari soluzioni per contrastarle.
Concludiamo la nostra serie sulla Democrazia con un tema a nostro avviso cruciale: la ricerca scientifica, così trascurata in Italia.
Il tema della cittadinanza digitale è diventato cruciale. Non è una questione di poca importanza, riguarda la democrazia che andremo a costruire.
Quali scoperte faranno ricordare il 2020 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2021?
Il fondamentale, capitale, irrinunciabile concetto di “responsabilità” applicato alla ricerca sociale e valutativa.
Il tentativo di screditare la candidata americana alla vicepresidenza Kamala Harris, ci dà la possibilità di approfondire le dinamiche complottiste.
Casaleggio jr promuove uno “studio scientifico” per immaginare il futuro dell’Italia. Poca scienza, tanta fuffa, tantissima comunicazione.
Una bibliografia aggiornata per decidere se Immuni è cosa buona e giusta oppure no. Buona lettura e serena decisione.
Sarà importante da un lato che i dati conferiti siano quelli strettamente necessari rispetto all’obiettivo (ad esempio se l’obiettivo è il mero tracciamento, non occorre conferire dati relativi alla salute, che sono non solo personali, ma sensibili; nel governo esistono ancora diverse idee a riguardo). Dall’altro vi deve essere la trasparenza totale della struttura dell’app, ben oltre la sua natura gratuita e “open source”: vanno resi noti gli algoritmi su cui è costruita e, oltre, il “codice sorgente” della app, con la possibilità di verifica da parte di mani esperte che non ci siano “back door” che consentano a malintenzionati di poter mettere le mani su una mole sterminata di dati attinenti ai movimenti, ma forse come abbiamo detto anche alla salute, di decine di milioni di italiani. E’ vero che questi dati li cediamo già da tempo allegramente con tecnologie ben più invasive (leggi GPS) ai Big Tech. Ma sarebbe grave che oggi, con una consapevolezza aumentata, l’Europa se lo facesse passare sotto al naso senza prendere le opportune contromisure. I dati, lo sappiamo, sono il petrolio del XXI secolo. Occorre cautela e forse bisognerà riparlarne. (Marco Plutino, “HuffPost” del 23 apr 2020).
Mentre in Italia e altrove il dibattito sul 5G assume toni grotteschi e ideologici, la realtà corre sotto il nostro naso imponendo scenari ai quali non potremo sottrarci.
Quali scoperte faranno ricordare il 2018 nella scienza? E cosa ha in serbo per noi il 2019?
50 anni dallo sbarco sulla Luna! O 50 dalla più grande truffa del millennio?
I tempi sono maturi per imporre l’identificabilità di chi accede ai Social. Non solo è possibile, ma potenzialmente è anche economicamente proficuo.