I cosiddetti “esitanti” sono in generale persone colte che si mostrano scettiche verso il vaccino. Colte, ma non necessariamente intelligenti.

I cosiddetti “esitanti” sono in generale persone colte che si mostrano scettiche verso il vaccino. Colte, ma non necessariamente intelligenti.
Il dibattito sui diritti LGBT (analogamente a quello sui diritti delle donne) ha subito un’accelerazione impropria privata di prospettiva storica.
Il cambiamento velocissimo del mondo non è solo tecnologico, ma anche sociale e culturale, e necessita l’adeguamento dei nostri concetti novecenteschi.
“In galera per il reato di catcalling”; “In galera per le droghe”; “In galera, in galera!” L’invocazione della repressione per difendere delle pretese di libertà non appare contraddittorio ai nuovi paladini della giustizia, quelli che parlano politicamente corretto e che vogliono condannare i personaggi storici del passato?
L’ignoranza è sempre eversiva, e mina alle basi qualunque progetto democratico.
Oggi festeggiamo 20 anni di Wikipedia. Tutto bene? No, non proprio tutto…
Scriviamo tonnellate di post su Facebook, su Twitter, sui blog… perché? Ma soprattutto: per chi? A chi ci rivolgiamo, e cosa speriamo di ottenere?
Sono anni, ormai, che tutti noi siamo abituati ad ascoltare periodicamente il de profundis per la cultura italiana, intonato di volta in volta per il cinema, il teatro, l’Opera e, più spesso ancora, per la […]
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Voto ai 16enni? Anche NO. Per la serie “Una boiata al giorno”, per distrarre il popolo che si annoia, si sta blaterando di dare il voto ai 16enni, che se fossero quelli del primo Novecento si potrebbe anche discutere, mentre questi del nuovo millennio non sanno mettere due parole in fila e non sono informati su nulla, grazie a una scuola fallimentare e a genitori più bambocci di loro (eccezioni lodevoli a parte, quali i lettori di questo pregevole blog). Io faccio una modesta proposta alternativa: voto solo ai 40enni, purché lavorino e paghino le tasse, che abbiano fatto almeno un paio di viaggi all’estero, che sappiano italiano (lo Ius Culturae, cazzo!) e inglese e che manifestino espressamente il desiderio di partecipare attivamente alla vita politica iscrivendosi in apposite liste, previo superamento di un esame di educazione civica (qualche nozione di Costituzione, sapete, per non dire per esempio che “Conte non l’ha eletto nessuno”).
Gli intellettuali nell’epoca del populismo… Hanno perso il popolo, ma anche la capacità di essere guide.
Stiamo parlando di rapporto fra popolo ed élite. Ma se non esiste più il popolo, a chi deve guardare l’élite?
Si amplia la distanza fra intellettuali e popolo. Con conseguenze nefaste.
Dolce e Gabbana, ovvero: della presunzione del genio italico e di come non capire l’ABC della comunicazione interculturale.
Una scuola universale, ecologica, bellissima, a tempo pieno, con insegnanti strapagati… per poter cambiare il futuro del pianeta. Una bellissima visione della nostra utopiologa Amidani.