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Voto ai 16enni? Anche NO. Per la serie “Una boiata al giorno”, per distrarre il popolo che si annoia, si sta blaterando di dare il voto ai 16enni, che se fossero quelli del primo Novecento si potrebbe anche discutere, mentre questi del nuovo millennio non sanno mettere due parole in fila e non sono informati su nulla, grazie a una scuola fallimentare e a genitori più bambocci di loro (eccezioni lodevoli a parte, quali i lettori di questo pregevole blog). Io faccio una modesta proposta alternativa: voto solo ai 40enni, purché lavorino e paghino le tasse, che abbiano fatto almeno un paio di viaggi all’estero, che sappiano italiano (lo Ius Culturae, cazzo!) e inglese e che manifestino espressamente il desiderio di partecipare attivamente alla vita politica iscrivendosi in apposite liste, previo superamento di un esame di educazione civica (qualche nozione di Costituzione, sapete, per non dire per esempio che “Conte non l’ha eletto nessuno”).