C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?

C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?
Il pensiero massificato, omologato, standardizzato, è una forma patologica di stupidità sociale che scuote le fondamenta della Democrazia.
Zagrebelsky e i soci di Libertà e Giustizia all’attacco di Draghi. Ma ancora una volta, anziché argomenti, troviamo retorica ideologica e falsi palesi.
Lecite le critiche a Draghi; ma non quelle basate sull’ideologismo gretto e sull’incompetenza populista.
100 anni di comunismo. Un secolo di guerre, rivoluzioni, cambiamenti inimmaginabili. Come ne esce l’eredità di Marx e Lenin? Da salvare? Da buttare?
Il populismo avanza proponendo, e anzi imponendo, una sua etica massimalista. Pericolosissimo!
Sapete argomentare o solo asserire? Riuscite a farlo scampando i pericoli delle fallacie logiche e delle ideologie o ci cascate dentro con entrambi i piedi?
Teorie e filosofie funzionano così: fanno diventare o sembrare mostruosamente intelligente chiunque se ne serva senza aver mai pensato di persona alla cosa teorizzata. Ne so qualcosa, purtroppo. Appartengo a una generazione che di questo ha fatto esperienza in gioventù. Negli anni Sessanta-Settanta, ai quali non penso affatto con indulgenza, bastava parlare da marxisti e da strutturalisti per spiegare tutto e apparire geniali. In questo, soprattutto il marxismo (meglio se coerente all’estremo) è stato fondamentale e ha fatto scuola. Infatti qualunque teoria risulta perentoriamente autorevole, nonché ricattatoria e minacciosa, se viene presentata con un carattere di urgenza morale e politica. (Alfonso Berardinelli, “Il Foglio”, 31 maggio 2020)
Se sgomberiamo il campo dalle fragili motivazioni morali, quali ragioni razionali ci sono per questo enorme sacrificio che stiamo compiendo contro il virus?
E’ il populismo il vero e grande nemico della democrazia. Il populismo qualunquista dei 5 Stelle, quello fascistoide di Salvini ma anche quello stolido della sinistra. Che fare?
Il fanatismo è anche un nemico interno che dobbiamo combattere, perché trasfigura il riformismo, la democrazia, il liberalismo, nelle brutte copie del salvinismo e del grillismo.
Occorre fare i conti con la crescente marea nera dell’intolleranza, del razzismo, sovranismo, fascismo. Che fare?
La democrazia all’epoca dei social non assomiglia più a quella del Novecento, ponendo domande inedite e preoccupazioni serie.
Come mai io (e pochi altri) temo questo governo e la grande maggioranza no? Cosa vedo – o credo di vedere – io, che voi non vedete?
L’antifascismo del terzo millennio si combatte soprattutto sul terreno del linguaggio, contro il pensiero omologato.