Paura, disinformazione e ignoranza sono le artefici del successo del populismo. Nel vuoto di idee della sinistra che non ha un linguaggio per il terzo millennio.

Paura, disinformazione e ignoranza sono le artefici del successo del populismo. Nel vuoto di idee della sinistra che non ha un linguaggio per il terzo millennio.
L’intollerabile violenza di chi sa, per certo, di essere nel giusto. Il caso dell’antifascismo della maestra di Torino.
Fake news, balle elettorale, fedi inattaccabili e ideologie indiscutibili.
La strada da imboccare (in verità un sentiero stretto) è il disincanto e la liberazione dalle gabbie ideologiche.
Il linguaggio delle ideologie massimaliste e dei populismi vuole cambiare il tuo modo di pensare. E spesso ci riesce. È il caso di stare molto attenti.
Torno sul tema della legge Fiano per inasprire le pene per l’apologia di fascismo.
Vorrei chiarire il mio pensiero, ma temo vi farò arrabbiare ancora… 😦
Si sta discutendo una legge per inasprire le pene per apologia di fascismo. Sicuri che sia giusto? Un’opinione fastidiosa per coloro che pensano che reprimere le opinioni sia meglio che educare alla libertà.
Vogliamo un mondo migliore, ma vogliamo costruirlo sulla passione ideologica e identitaria. Una discussione sulla contrapposizione fra Ragione e Passione, fra Novecento che non vuole morire e nuovo millennio che ci sta già cambiando.
Il tema dello Ius Soli è trattato, come spesso in Italia, con infantile emotività e ideologia insensata. Ma oltre al “tifo” politico occorre ragionare e valutare.
Essere di sinistra (o di destra). Che significa? Mille sfumature, concetti equivoci, semantica discutibile… Un’analisi nel linguaggio stereotipato della politica.
Ed ecco la scissione PD, da tempo temuta, da tempo voluta, esorcizzata, alimentata, scongiurata… Ci si chiede dove credono di andare D’Alema e Bersani; ci si chiede chi li seguirà, cosa succederà al partito… Una sola certezza: arriveranno presto le elezioni con un diluvio di voti fascio-grillini. Il PD è morto, viva il PD!
Tutti crediamo di aver ragione. Noi sappiamo, giudichiamo, vogliamo… contro gli altri stupidi, venduti, ignoranti. Ma è davvero così?
Come si vede bene nel caso emblematico di Roma, l’ideologia populista sclerotizza il M5S, impedendo la crescita di una classe dirigente capace.
Un’interessante riflessione di Galli della Loggia mi porta a tornare su un tema già trattato, quello delle differenze fra destra e sinistra politica e sul loro significato attuale.
Se dico: “l’ultimo libro di Harper Lee è di molto inferiore al suo capolavoro Il buio oltre la siepe; manca di coerenza, sembra quasi la bozza di romanzo mai veramente completata”, se dico questo esprimo una mia opinione. Sono io che lo penso, alla luce di un discreto numero di fattori variabili (intelligenza, cultura, esperienze specie nel campo della lettura…) di cui il più rilevante è la competenza. Sono “competente”?
Una volta erano importanti. Se ne discuteva, erano l’oggetto delle litigate TV. Quella in bianco e nero. Poi siamo diventati moderni, ci diciamo che le ideologie e le vecchie appartenenze sono morte, ed è vero, ma ci si accapiglia fra sostenitori di leader (non più di partiti) per le dichiarazioni estemporanee che urlano nei talk show ma pochissimo per i programmi politici che i leader e i loro partiti propongono. ‘Programmi politici’, capite? Ve li ricordate?