Per carità, non dobbiamo essere tutti dei geni, letterati e sapienti, ma un minimo, un minimissimo sotto il quale ci rifiutiamo di essere tolleranti, si può chiedere?

Per carità, non dobbiamo essere tutti dei geni, letterati e sapienti, ma un minimo, un minimissimo sotto il quale ci rifiutiamo di essere tolleranti, si può chiedere?
Le menzogne svedesi e quelle cinesi. Due modelli di società e di governo, ma il medesimo modus operandi del potere: mentire.
Al dramma della guerra si aggiungono le brutte notizie delle elezioni in Ungheria e Serbia. Attenzione: sono segnali chiari di un cambiamento epocale che dobbiamo prepararci ad affrontare.
I russi subiscono una forte disinformazione e non conoscono la realtà della guerra in Ucraina. Oppure, in parte, non vogliono sapere la verità e gli va bene il regime putiniano?
Come ai tempi del Covid, col suo codazzo di esperti, oggi subiamo lo straparlare sulla guerra di intellettuali che hanno dimenticato il loro ruolo sociale.
L’esibizione del dolore per raccogliere fondi, anche se ha uno scopo condivisibile, è una modalità discutibile.
Ho la certezza assoluta che la fine del mondo è imminente. Non sarà un asteroide a collidere con la Terra, né un conflitto nucleare scatenato da jihadisti pazzi ma, sottilmente e letalmente, l’implosione delle coscienze.
Avere vinto in Umbria ha avuto un effetto “onda” che continua a far salire i consensi a Salvini. Perché agli italiani non frega niente di politica ma piace chi vince.
Troppe parole. Siamo persi in una frastornante cacofonia di parole che plasma il mondo in una maniera surreale…
I giornali e la televisione ci hanno portato a credere che questa sia stata l’Estate degli stupri. È stato così? Leggiamo i dati prima di pronunciarci.
Una voce giovane che dissente dai nostri vecchi post sull’apologia di fascismo. Intervenite!
Esce l’ennesimo indice globale in cui l’Italia ha punteggi vergognosi: è la volta della libertà di stampa in cui, secondo i promotori dell’indagine (Reporters Without Borders), siamo ben al 77° posto “dopo Burkina Faso e Botswana” (La Stampa) o dopo la Moldavia (la Repubblica) o il Nicaragua (il Fatto Quotidiano) a seconda di quale paese abbia colpito più la fantasia dei titolisti. Ogni volta che esce un rapporto di questo genere la stampa si scatena, con maggiore o minore veemenza, e io scrivo un post controcorrente per dire, sostanzialmente, che questi rapporti, coi loro indici, utilizzano di regola metodi discutibili
Poiché la lingua batte dove il dente duole devo ragionare sull’argomento Libertà e in particolare sul tema specifico della libertà individuale di scelta (l’aulico e sacro libero arbitrio). Naturalmente l’alternativa tra il fare e il non fare ha anche un limite esterno nell’oggettiva praticabilità delle alternative tra cui scegliere. Superato questo limite si è in grado di esercitare la libertà di scelta di cui siamo dotati e che ci è consentita.
Il povero Hyon Yong-chol, che era semplicemente il responsabile della difesa della Democratica Repubblica del Nord Corea, è stato giustiziato per comportamenti giudicati irriverenti verso il capo supremo Kim Jong-un. Il plotone che ha eseguita la sentenza era munito di armi antiaereo, e quindi il povero Hyon è stato bombardato e posso supporre sia morto all’istante
Quando un paio di mesi fa ho scritto su queste pagine dell’Ebola come metafora, ho trascurato alcune considerazioni alle quali pongo rimedio qui: la stupidità umana e la propensione all’isteria. Per il resto sottoscrivo ancora quell’articolo: l’Ebola non è il virus più pericoloso col quale conviviamo, le possibilità di una pandemia apocalittica in Occidente sono rare (perlomeno: se il virus non muterà; se non continueremo come occidentali a fare sciocchezze; se all’isteria si sostituirà una normale consapevolezza; se…) e sì, continuo a pensare che rappresenti una tremenda metafora dell’assedio che l’Occidentale percepisce al proprio edonismo, al proprio benessere, alla propria tranquillità da parte di una malattia schifosa, violenta, pericolosa che si propone come nemesi di quel popolo vinto e infelice che sopravvive in Africa.