“Coazione a ripetere” – secondo il Dizionario di medicina Treccani – è la
Tendenza incoercibile, del tutto inconscia, a porsi in situazioni penose o dolorose, senza rendersi conto di averle attivamente determinate, né del fatto che si tratta della ripetizione di vecchie esperienze.
In spiccioli: continui a fare la medesima cosa, che ti danneggia, e non riesci a smettere. È un fenomeno nevrotico, del quale spesso la vittima non ha piena consapevolezza, che in forme più o meno gravi si ripete nella nostra vita politica, quella di cittadini elettori. Continuiamo a minimizzare i difetti di politici che sarebbero stati mandati a quel paese molti anni fa, da una mente più ferma e consapevole, e a condannarne semmai altri, colpevoli solo di stare, vagamente e confusamente, in un generico campo avverso, avverso solo perché sempre considerato tale, coattivamente appunto, senza mai una reale nostra analisi, senza un aggiornamento delle idee. La coazione a ripetere politica induce i leader a dire e fare sempre le stesse cose, senza aggiornare gli schemi, e gli elettori a votare sempre i medesimi, senza fare un bilancio, una valutazione, quattro conti della serva, per verificare anche grossolanamente se davvero, ma davvero, sia ancora il caso di continuare a votarli. Se una volta questa coazione a ripetere era blindata entro un’ideologia (comunismo e anticomunismo), oggi è solo pigrizia, cecità, imitazione, insicurezza, disinteresse.
Accade quindi che il giornalista Mauro Suttora, liberale libertario (lo dice lui di sé), in un articoletto su Silvio Berlusconi, si lamenti di come costui abbia deluso le aspettative dei liberali, citando poche colpe (non avere nominato ministri autenticamente liberali in campo economico e finanziario) ma, ahinoi, ahilui, conclude
Chi nel centrodestra vuole evitare populismi e sovranismi sarà costretto a votare di nuovo per lui. Sperando che in Forza Italia prevalga, se non il liberalismo, almeno il buon senso pragmatico di una Mara Carfagna.
Quindi: delusi per 30 anni – lo rammenta Suttora – ma cosa ci volete fare? Dobbiamo evitare i populismi e i sovranismi (Meloni e Salvini) quindi, da elettori di destra, di una destra liberale, ci tureremo il naso e lo rivoteremo, chissà, forse una botta di culo e il senso pragmatico di Carfagna colmerà in parte il gap politico e morale di Berlusconi e di Forza Italia.
Non capisco. Non mi capacito proprio. Suttora è stagionatello, è stato corrispondente qui e là, ha scritto libri, non sarò io a dovergli insegnare che:
- Berlusconi non è un liberale, e Forza Italia non è un partito liberale; senza risalire a Gobetti – che pure viene citato da Suttora – neppure Malagodi avrebbe aderito al caravanserraglio berlusconiano; Berlusconi ha mostrato continuamente, con le parole e con i fatti, che il liberalismo non sa proprio cosa sia;
- Berlusconi ha colpa di non avere attuato politiche economiche liberali quando era al governo (appunto…), ma non vorrei dover ricordare il lunghissimo elenco di colpe e misfatti berlusconiani, che se anche non sono stati utili per mandarlo in galera certamente – in un Paese normale – lo avrebbero cacciato da tempo, e con ignominia, dalla scena politica (olgettine, bunga-bunga, la nipote di Mubarak, il putinismo, leggi ad personam, Alitalia e i “capitani coraggiosi”, eccetera).
Però Suttora forse, se ho capito bene, finirà per votare Forza Italia, perché “liberale”. Come molti miei amici “comunisti” continuano a votare coattivamente Rifondazione, Sinistra Italiana; come un sacco di brava gente, da sempre “a sinistra”, continua a votare PD, perché figli dei figli dei figli di quella sinistra che 40 anni fa infiammava i loro cuori, e non vedono, non vogliono vedere, la miseria politica in quel partito, la miopia dei suoi ultimi segretari, la totale perdita di qualunque connotato di sinistra del PD, ma anche di pressoché ogni componente riformista.
Sono evaporate le ideologie (forse) ma evidentemente una massa di persone ha bisogno di un’infrastruttura rigida che dica loro come pensare, a cosa, in che termini, e più che altro che impedisca loro di attrezzarsi per fare un bilancio distaccato. Così ci si trascina, ripetendo gesti stanchi, come quegli anziani, al parco, che trascinano le racchette del nordic walking, sbagliando i gesti, faticando di più, e non ottenendone alcun beneficio.
Votare PD perché “forza riformista” (non è vero); votare Forza Italia perché “liberale” (non è vero); votare forze populiste perché “difendono l’Italia” (non è vero). Votare perché vent’anni fa, o trenta, abbiamo preso un granchio, non abbiamo capito, eravamo troppo giovani, ma poi ci costava troppa fatica riflettere e siamo rimasti lì, a ripetere gli stessi gesti politici, con gli stessi slogan, le stesse vecchie facce attorno.
C’è da morire di pizzichi!
Onestamente, credo che il cittadino elettore intelligente, capace di rivedere le proprie scelte qualora necessario, abbia solo due possibilità:
- se crede nel valore del voto, votare chi predica bene e razzola di conseguenza; no al “voto utile”, no al richiamo dei valori familiari (“Avevo il nonno partigiano…”), bando alla pigrizia; fate un maledetto sforzo di leggervi i programmi; di inserire le dichiarazioni politiche nel loro giusto contesto; di verificare; di guardare alla storia dei leader, cosa hanno veramente fatto; votate da persone libere, anche se la scelta dovesse ricadere su un partito piccolo, che forse non esprimerà il nuovo Primo Ministro. Pensate, ragionate, valutate, poi votate; non è vero che i partiti sono tutti uguali, e che i politici sono tutti farabutti: cercate i migliori;
- se invece crede che sia proprio inutile, che la macro-situazione politica sia incancrenita, che la struttura (in)culturale del popolo sia ormai una zavorra ineliminabile che porterà comunque al fallimento di qualunque progetto politico serio, che il populismo sia dilagato sostanzialmente ovunque e le poche voci critiche troppo piccole per poterlo contrastare, allora, semplicemente, non andate a votare. Almeno non vi avranno preso per il sedere per la centesima volta.
Ma non venitemi a dire, per favore, che votate Forza Italia perché argine liberale a destra, o che votate PD perché forza riformista di sinistra. Sono troppo vecchio e stanco per sopportare queste cazzate.