Ho scritto un libro e ve ne parlo.

Ho scritto un libro e ve ne parlo.
I populisti non vogliono la valutazione delle politiche pubbliche. I razionalisti sì. Un sommario delle ragioni.
L’Italia spende il 30% dei fondi europei. Sprechi, incapacità di programmazione, burocrazia asfissiante, valutazione retorica dei risultati fra le cause principali.
La fine del M5S dovrebbe essere la fine della politica approssimata, fatta a spanne senza competenze. “Dovrebbe”, perché non c’è nessuno a imparare questa lezione…
Pietro Garibaldi scrive un breve testo, composto ma incisivo, sul fallimento del reddito di cittadinanza. M il problema, come scrive lui stesso, è generale: è il modo italiano di affrontare, confusamente, i problemi.
Il fondamentale, capitale, irrinunciabile concetto di “responsabilità” applicato alla ricerca sociale e valutativa.
Si può parlare di meritocrazia in Italia, nel lavoro? Certamente no…
L’infinito dibattito sul TAV è solo una grande rappresentazione dell’incompetenza del governo e dell’incapacità di governance della politica.
All’analisi costi-benefici no-TAV di Toninelli, Salvini contrappone una seconda indagine sì-TAV. Chi ha ragione?
Il programma politico di +Europa, la lista di Emma Bonino, promette rigore, sacrifici, valutazione del merito, e penalità per molte importanti categorie. Come spera di convincere gli elettori?
Il linguaggio è ambiguo ed equivoco. Il linguaggio è potente e costruisce la realtà. Noi in mezzo a cercare di capire, usando il linguaggio strumentalmente per scopi ordinati e scientifici. Una discussione (e la Mappa 25 dedicata al linguaggio su HR).
Difendiamoci dalla politica demagogica e sterile distinguendo slogan, prassi e loro valutazione
Fermi! Per favore fermi un attimo, se no non capiamo più nulla. Il PD ha non pochi guai giudiziari. È vero, non si può nascondere ma, soprattutto, non si deve. Altrettanto tutti gli altri partiti, e qui è necessaria una prima dichiarazione di principio: tutti ladri non significa nessun ladro; ovvero: non è che se lo fanno tutti, i reati vengano derubricati o la morale imbocchi una strada particolare dove c’è più tolleranza…
Assieme alla primavera, nelle nostre scuole tornano le prove Invalsi, accompagnate dalle consuete, feroci polemiche e, ancora una volta, da una “chiamata alle armi” dei sindacati di base e di alcune associazioni di studenti che invitano al boicottaggio di questa “schedatura dei bambini, dei docenti e delle scuole”, affidata, come recita un volantino dei Cobas, a “demenziali e umilianti indovinelli”. Ma come stanno davvero le cose?
Il lungo imbroglio del ponte sullo Stretto di Messina sta svalicando i 50 anni di storia, come ci ricorda Sergio Rizzo, o meglio di commedia, di quelle all’italiana un po’ sgangherate, dall’umore greve adatte a un pubblico di bocca buona.