Asia Argento e le molestie sessuali; le opinioni sono diverse e confuse ma, specialmente, manichee e prive di spessore. Una deriva culturale potenzialmente pericolosa (con Mappa 27 sulla disuguaglianza di genere).
– Disuguaglianze economiche e sociali;
– Diritti umani;
– Diritti dei cittadini, dei lavoratori, delle minoranze…
– LGBT.
Asia Argento e le molestie sessuali; le opinioni sono diverse e confuse ma, specialmente, manichee e prive di spessore. Una deriva culturale potenzialmente pericolosa (con Mappa 27 sulla disuguaglianza di genere).
La crisi dei giovani d’oggi nella fotografia del sociologo Di Franco; una sintesi di parte del suo libro, disponibile gratuitamente in Open Access.
Passata (alla Camera) legge sul testamento biologico, con l’ostilità usuale dei cattolici. Perché? Alle origini una concezione di democrazia poco compatibile con l’orizzonte inclusivo di uno stato liberale. (Con la mappa 24 degli articoli HR sulle ingerenze del cattolicesimo in Italia)
La disuguaglianza italiana è caratterizzata dalla crescita di “ali” (ricchi e poveri) che si sentono svincolate da regole e aspettative e da un “centro” di opposizione radicale crescente. E sembra che la sfera politica non se ne stia accorgendo.
Un’analisi irrituale sulla condizione della donna e una critica, da donna a donne, su un’ideologia errata, quella che esaspera il discorso di genere.
Come comportarsi di fronte al dilagante accattonaggio? Fare la carità? Rifiutarla? Una riflessione scomoda.
La Turchia amplia la possibilità di sposare bambine. Una violenza molto diffusa nel mondo.
Sostegno al reddito e inclusione sociale nella nuova misura nazionale contro la povertà. Ce la faranno i Comuni?
I dati veri dietro gli omicidi di neri operati da poliziotti in USA. Una storia di disuguaglianze che rischia di provocare un conflitto razziale.
La cronaca segnala quella che appare una persecuzione femminile. E’ un problema culturale ampio e complesso, ma c’è spazio per l’ottimismo
Il Fertility Day voluto dalla ministra Lorenzin è già un flop comunicativo a tre settimane dall’evento, mostrando nel contempo un’inadeguata visione della realtà sociale
Alla fine, l’atteso annuncio è arrivato: il governo, nelle persone del ministro Poletti e del sottosegretario Nannicini, ha esposto ai sindacati il suo progetto per la “flessibilità in uscita”, il cosiddetto Ape (anticipo pensionistico): se si tradurrà in legge, questa ipotesi consentirà di andare in pensione fino a tre anni prima della scadenza, ricevendo un anticipo di pensione finanziato con un prestito bancario da restituire in vent’anni sotto forma di una trattenuta appunto sulla pensione, una volta maturata.
La proposta ha incassato un’accoglienza prudente ma favorevole dai sindacati, un commento positivo dalla Confindustria, e l’approvazione del Presidente dell’INPS Boeri, che ha osservato “La cosa importante è permettere la libertà di scelta alle persone”.
Di fronte a questo coro di consensi, è difficile discordare. Giusto?
Come abbiamo già segnalato, l’Istat ha recentemente pubblicato il suo Rapporto Annuale 2016, che contiene numerosi e interessanti dati e approfondimenti in diverse aree di analisi. Con tutta probabilità torneremo ad attingervi in prossimi post, ma in questo vogliamo prendere in esame uno degli elementi centrali del rapporto, ossia le differenze tra le generazioni, in particolare viste dalla prospettiva dei giovani che non siano “figli di papà”: il romanzo di un giovane povero, per prendere in prestito il titolo del film di Ettore Scola.
Periodicamente, l’Oxfam, una ONG specializzata nella lotta globale alla povertà, pubblica dati e rapporti che evidenziano il crescente divario tra ricchi e poveri nel mondo. Quello che è però significativo, ed evidente nel rapporto 2016 sulla disuguaglianza economica, è che, mentre la distanza tra paesi “ricchi” e paesi “poveri” tende a ridursi, si allarga quella tra i ricchi di tutto il mondo e tutti gli altri (non solo i poveri). Il rapporto s’intitola Un’economia per l’1%, perché parte dal fatto che l’1% più ricco della popolazione mondiale possiede più della metà dei beni del pianeta. Ci siete anche voi?
Pochi giorni fa, il Ministro del Welfare Poletti ha commentato in questo modo la recente approvazione del Piano di contrasto alla povertà da parte del Governo: finalmente anche in Italia abbiamo “un istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà”. Ma la misura approvata, e che di cui il Parlamento dovrà poi varare il decreto attuativo, ha le caratteristiche per essere davvero efficace? Ed è forse un passo nella direzione del “reddito di cittadinanza” invocato dal Movimento Cinque Stelle? Vediamo.