Da utenti a cittadini di Internet: un percorso possibile? Chi e come potrebbe creare una vera “Repubblica di Internet”?
Da utenti a cittadini di Internet: un percorso possibile? Chi e come potrebbe creare una vera “Repubblica di Internet”?
L’annuncio della nuova “moneta” di Facebook porta con sé promesse e preoccupazioni.
Un giochino linguistico su Facebook si è trasformato in un disastro relazionale. Comunque molto istruttivo
I tempi sono maturi per imporre l’identificabilità di chi accede ai Social. Non solo è possibile, ma potenzialmente è anche economicamente proficuo.
A me Notredam stava pure simpatica… poi c’è stata l’esplosione di commenti pirotecnici su Facebook, uno più assurdo dell’altro, equamente divisi fra piagnoni-commemorativi-disperati e complottisti di ogni sorta. E allora mi è venuto un rigurgito, come per Greta, la piccola fiammiferaia che è andata a Strasburgo, che vedrà il Papa, e che nessuno conoscerebbe se non fosse, sempre, per Facebook. E per i giornali, sì, che cercano disperatamente di ottenere dei click purchessia. E l’agenda dei nostri interessi quotidiani continua a essere eterodiretta, e la direzione è rigorosamente effimera, superficiale, con un orizzonte che non riesce a superare le 24 ore.
La Direttiva europea sul copyright rischia di creare più distorsioni di quante ne possa risolvere.
Un Pertini sopravvalutato dalla fantasia popolare, buono al più per falsi meme su Facebook…
L’enorme quantità di materiale violento, offensivo o illecito prodotto ogni giorno obbliga Facebook e gli altri Social ad avere moderatori che rischiano gravi ripercussioni psichiche.
Questa e altre evidenze ci dovrebbero convincere a istituire contromisure che colpiscano direttamente l’identità digitale di troll e criminali.
Una donna molestata che denuncia il fatto… e viene rimproverata da chi si presume dovrebbe difenderla.
La crescita esponenziale delle bufale e dei falsi, anche giornalistici, pone una domanda drammatica sul futuro della comunicazione, politica e non solo.
Il “caso Cambridge Analytica” ha colpito duramente la reputazione di Facebook. Ma in cosa consiste, e quale lezione ne possiamo trarre?
Le uscite di Attilio Fontana sulla “razza” non sono tanto e solo xenofobe ma esclusive, ristrette, particolaristiche; vale a dire: molto italiane.
Siamo tutti egocentrici fruitori di Internet? Stregati dalla Rete che ci fa sentire importanti? O riusciamo a essere individui liberi e critici?
Qualcosa accomuna i simpatizzanti del PD e quelli del M5S che presidiano i social: l’arroganza, la violenza verbale, e una certa ottusità di fondo. Una piccola esperienza.
Ormai il nostro uso di Internet non è più basato sulla libera esplorazione, ma sulla presenza in pochi “ambienti” chiusi e personalizzati sulle nostre caratteristiche e preferenze.