Un guasto alla linea elettrica vi crea danni in casa? Avete stipulato un’estensione di garanzia e ora avete bisogno di attivarla? Auguri! Il meraviglioso mondo virtuale dei numeri verdi e dei moduli aziendali è lì apposta per confondervi.

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Dall’informazione sgangherata e necrofila, alla positività della piccola scuola di mio nipote. Una prima cronaca leggera, ma abbastanza seria, dell’epoca del virus
La crisi del coronavirus è un semplice test per la nostra democrazia. Spiace informarvi che non l’abbiamo superato.
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Il corpo calloso della manipolazione dell’informazione e delle coscienze impedisce ai più di comprendere le minacce alla democrazia di questo governo.
Partendo da un singolare caso raccontato dal New York Times, chiediamoci se il “costo” di essere informati e preparati sulla politica e sulla società sia o no ripagato.
Essere pro o contro la Catalogna indipendente non può essere scelta romantica o ideologica. Occorre fare riferimento al diritto e alla logica, e capire che l’indipendenza è una china pericolosa.
Quanto sono provinciali e superficiali i quotidiani italiani! Una verifica politicamente scorretta.
Siamo sommersi dalle parole. Ma spesso sono parole d’odio alle quali dobbiamo opporre cortesia e bellezza.
Si vota per le trivelle. Molto fiaccamente. Qualche blogger e qualche associazione ambientalista spiegano i motivi del “sì” e del “no” ma la politica, in maniera molto defilata, spiega al massimo perché il voto, il non voto, il successo di una tesi o dell’altra possono indebolire o rafforzare Renzi, argomenti certamente importanti ma che dovrebbero essere assolutamente non pertinenti
Poiché la lingua batte dove il dente duole devo ragionare sull’argomento Libertà e in particolare sul tema specifico della libertà individuale di scelta (l’aulico e sacro libero arbitrio). Naturalmente l’alternativa tra il fare e il non fare ha anche un limite esterno nell’oggettiva praticabilità delle alternative tra cui scegliere. Superato questo limite si è in grado di esercitare la libertà di scelta di cui siamo dotati e che ci è consentita.
Mi scuso se userò esempi non di oggi: il tipo di discorso che vi voglio fare si presterebbe bene a essere fatto in tempo reale prendendo adesso una pagina di giornale ed esaminandola con disincanto. Non posso farlo e userò quindi la home page de La Stampa (scelta casuale) del 22 Ottobre 2015. Guardandola come insieme (come il famoso quadro che va capito facendo due passi indietro) mi ha colto un turbamento, un senso di allucinazione, non so bene come spiegarmi.
La Stampa ci rivela come Silvia Virgulti, potente consulente della comunicazione del M5S, suggerisca ai pentastellati che rilasciano dichiarazioni di cavalcare la paura e non affrontare discorsi razionalmente argomentati. Per esempio sul tema caldissimo dell’emigrazione:
Quando un paio di mesi fa ho scritto su queste pagine dell’Ebola come metafora, ho trascurato alcune considerazioni alle quali pongo rimedio qui: la stupidità umana e la propensione all’isteria. Per il resto sottoscrivo ancora quell’articolo: l’Ebola non è il virus più pericoloso col quale conviviamo, le possibilità di una pandemia apocalittica in Occidente sono rare (perlomeno: se il virus non muterà; se non continueremo come occidentali a fare sciocchezze; se all’isteria si sostituirà una normale consapevolezza; se…) e sì, continuo a pensare che rappresenti una tremenda metafora dell’assedio che l’Occidentale percepisce al proprio edonismo, al proprio benessere, alla propria tranquillità da parte di una malattia schifosa, violenta, pericolosa che si propone come nemesi di quel popolo vinto e infelice che sopravvive in Africa.