Zingaretti tira un sospiro di sollievo, i 5 Stelle esultano per il referendum, la spallata non c’è stata e il governo durerà. Guardiamo però oltre la nebbia…
Zingaretti tira un sospiro di sollievo, i 5 Stelle esultano per il referendum, la spallata non c’è stata e il governo durerà. Guardiamo però oltre la nebbia…
Risultati referendari ed elettorali. La democrazia avrebbe vinto?
Casaleggio jr. è una pallida imitazione di quel furbo allucinato che è stato il padre, ma in quanto a spudoratezza non ha eguali. Da imprenditore qual è (la sua impresa si chiama “Movimento 5 Stelle”), essendo i suoi dipendenti morosi (per essere suoi dipendenti si paga, sì, ma in cambio si passa da nullafacenti a parlamentari), scrive una lettera additandoli al pubblico ludibrio. Non c’è politica, non c’è rapporto dialettico, figurarsi se c’è un democratico congresso, un’elezione, una nomina… Casaleggio è il padrone, e poche chiacchiere. Grillo il suo Amministratore delegato, Di Maio e Crimi, e Di Battista i suoi quadri intermedi, e tutti gli altri, semplicemente, esecutori della sua volontà. Scissioni interne? Leadership parlamentare? Coalizioni locali? Il destino del governo? Prima pagate, bastardi, che siete indietro coi versamenti!
Il populismo avanza proponendo, e anzi imponendo, una sua etica massimalista. Pericolosissimo!
Di Battista apre una stagione di finti dibattiti politici per contendersi le spoglie del M5S. Così ci scorderemo riforme, rilancio del Paese, uscita dalla crisi.
Pare si vada strutturando, con reciproca soddisfazione, l’alleanza PD-M5S. Quindi: siamo fritti!
Si vedono già gli avvoltoi girare in cerchio sopra la sua testa, ma il corpo di Conte non è ancora freddo… Sicuri che valga la pena accoltellarlo?
Con tutte le cautele del caso: i sondaggi testimoniano i tempi bui, buissimi, nei quali ci troviamo. All’orizzonte poche e tremule luci…
Questo accordo è per il Pd un suicidio assistito. Non si fa un’alleanza di governo tra un partito e una piattaforma. Li ho avuti davanti i grillozzi, come giustamente li chiama Giuliano Ferrara, in Senato, la passata legislatura: quanto basta per non andare a prenderci nemmeno un caffè. Mai, mai, da parte dei fautori dell’abbraccio, un’analisi di che cos’è quella roba lì, come è nata, come è cresciuta, soprattutto del perché è potuta nascere e crescere. È un delitto politico averli salvati, mentre affondavano, dopo la disastrosa esperienza di governo e averli rimessi, non solo in campo, ma al centro. Spero veramente di sbagliare, ma sapete come andranno le cose? Loro continueranno a fare demagogia populista, aumentando consensi, il Pd curerà il rigore dei conti perdendo consensi. La distribuzione dei ministeri dice questo (Mario Tronti su L'Espresso).
La sconfitta umbra evidenzia l’incapacità d’analisi della sinistra riformista e il fallimento della sua pentastellizzazione.
Correre a votare i populisti a 5 Stelle per fare diga contro i populisti salviniani, è come volere spegnere il fuoco con taniche di benzina.
Anche se Di Maio non sbaglia più i congiuntivi, il M5S è rimasto lo stesso di sempre. E’ il PD, invece, che sta rapidamente cambiando; in peggio.
La crisi di governo, e la successiva costituzione del Conte-bis, ha spinto tutti i partiti a contraddire la propria narrazione, mentre solo Renzi è pienamente a suo agio. Chi ne uscirà vincitore?
Quasi chiuso l’accordo PD-5Stelle per le regionali umbre. Chiusa anche ogni possibilità che io li voti.
Come mai io (e pochi altri) temo questo governo e la grande maggioranza no? Cosa vedo – o credo di vedere – io, che voi non vedete?