Sono iniziate le Grandi Manovre Di Palazzo per dare il benservito a Conte e insediare un nuovo esecutivo. Se non vi bastano gli ultimissimi interventi di Renzi, le più caute manovre del PD, i disagi grillini e le isterie salviniane, non saprei quali altri indizi fornirvi, salvo suggerirvi alcuni osservatori politici che stanno scrivendo su questo (li trovate in fondo a questo testo).
Per ragionare su questo occorre premettere che in nessun caso è pensabile una chiamata alle urne: Mattarella non lo consentirebbe, il virus non lo permetterebbe e diciamolo: la nostra democrazia non lo prevede; ci sono maggioranze parlamentari e queste devono trovare una convergenza e governare.
Quali maggioranze? Poiché la ragione comune di tutti, proprio tutti (tranne gli interessati che sto per nominare) è di impedire a Salvini e Meloni di mettere le mani nella stanza dei bottoni, le soluzioni aritmeticamente possibili sono, semplicemente, quelle attuali con i seguenti aggiustamenti: dentro Berlusconi e frattaglie (gruppo misto, Autonomie), fuori i grillini che non ci stanno, favorendo quella frattura definitiva da tempo attesa. Conte – legato al grillismo vincitore delle scorse elezioni – e il populismo che ha rappresentato, fuori dalle balle, e nuova stagione politica varata in piena crisi da coronavirus.
Questo blog non ha mai avuto simpatia per Conte; ritiene Di Maio e il grillismo un male assoluto; il lepenismo salviniano una malattia eversiva da debellare. Ma, ugualmente, qualche perplessità sulle manovrine tattiche ci viene suscitata e proviamo a metterle giù così, come ci vengono in mente:
- Chiunque vada a Palazzo Chigi, ci arriverà per l’ennesima congiura fatta alle spalle dei cittadini; ne abbiamo viste a decine, dal governo Prodi in poi, e la cosa stancò talmente tutti da far esplodere il fenomeno grillino. Il grillismo come rifiuto di questa politica di corridoio non è venuto da Marte: è venuto dalle furbizie di D’Alema, dalla “ditta” di Bersani, dall’arroganza di Renzi, dal sindacalismo inetto, dal politichese di certi “maestri” che spiegano il tutto col nulla… Ora, per quanto Conte sia oggettivamente poco adatto a reggere le sorti di un grande paese occidentale in piena tempesta, non è stato neppure pessimo; diciamo che ha rappresentato al meglio la mediocrità della classe dirigente attuale, né credo che Zingaretti possa essere meglio, o l’incanutito Berlusconi. Solo Renzi, forse, avrebbe l’energia pirotecnica di dare uno slancio differente al Paese, ma
- Renzi piace solo ai renziani; Renzi ha fatto le sue mosse e – a ragione o a torto – ha perso. Renzi è intelligente, vede più lontano della media dei suoi colleghi, è spregiudicato quanto basta, ma veramente pensa di poter essere il nuovo premier? Oppure immagina di fare come con Conte, mallevadore del suo secondo governo e, assieme, suo potente ricattatore, capace di attaccare e staccare la spina a piacere? Ma veramente intende fare lo stesso anche con un prossimo, ipotetico, primo ministro, dopo avere accoltellato Conte?
- Che poi questa ipotetica nuova maggioranza avrebbe al suo interno contraddizioni laceranti: metà grillini fuori, duri e puri, con Salvini e Meloni (esacerbando il peggiore populismo eversivo, antieuropeo e anti-istituzionale, ancora fortissimo, in percentualmente, nel Paese), e l’altra metà al governo con Renzi e semmai Berlusconi? Ma davvero? Di Maio è soprannominato “sughero” per la sua capacità di stare sempre a galla, ma da lì in poi verrebbe segnato a vita da altri nomignoli di materiali galleggianti… Sarebbe la sua totale fine politica, sua e/o di chi si presterebbe.
Personalmente non credo che questa politica serva, che possa essere vincente, che possa appassionare. Nel breve periodo avremmo, forse, un migliore dinamismo nella ripresa economica, nei rapporti con l’Europa, nella fermezza verso le regioni di destra (e ho scritto “forse”…), ma ci sarebbe il serio rischio di vederlo implodere sotto le proprie contraddizioni e, comunque, attenzione: come sempre oggi si semina e domani si raccoglie. Siamo sicuri che fra sei mesi, fra un anno, o fosse anche alla fine della legislatura, non ci accorgeremo di avere fatto un regalo al già sconfitto Salvini? O al populismo peggiore che avrà la forma e la voce di qualcuno capace di rimproverare – e con qualche ragione – queste manovre?
Credo sinceramente che anziché alzare il dito e pugnalare Conte, oggi sia la stagione per traghettare l’Italia fuori dalla crisi sanitaria prima (il bollettino Hume di ieri fa capire che siamo ancora molto a rischio), programmando la ripresa economica, le gestione finanziaria e la ricucitura del tessuto sociale con politiche serie e credibili alle quali non pare si stia pensando.
Meno giochini, meno protagonismi, meno tatticismi.
Più politica, più programmazione, più lavoro concreto.
Oggi abbiamo Conte, che non è stato messo lì dai marziani ma dai supervincitori delle ultime elezioni; aiutarlo a governare meglio, con lungimiranza e con i giusti provvedimenti (e la giusta comunicazione) potrebbe essere, semplicemente, quello che serve all’Italia in questo periodo.
Certo, sono cose piccine… Il buon governo quotidiano non riscuote titoli sui giornali e non fa apparire, in tutto il suo splendore, il carisma dei Grandi Lìder.
Risorse:
- Niccolò Magnani, Travaglio ‘sposa’ Berlusconi per difendere Conte/ “Cav educato”: se è crisi Governo…, “il Sussidiario”, 29 apr 2020;
- Massimo Franco, Coronavirus, tre spine per il governo Conte, “Corriere della Sera”, 30 apr 2020;
- Claudio Cerasa, La grande sfida della generazione 2011, “il Foglio”, 1 maggio 2020;
- Mario Lavia, Meno male che Mara c’è. Forza Italia sulla linea Carfagna contro Conte e Salvini, “Linkiesta”, 1 maggio 2020;
- Andrea Colombo, Renzi spara a salve, Conte media e va avanti. Per ora, “il manifesto”, 1 maggio 2020.