C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?
C’è ancora amore per la discussione e l’argomentazione? Ovvero la capacità, l’urgenza e il senso della necessità per il dibattito non partigiano, non fazioso, non ideologico?
La cancel culture impazza e mette all’indice fiabe, scrittori, filosofi, alla luce di una nuova e “corretta” morale. Ora siamo pronti, e possiamo avviare una campagna per abbattere quel testo violento e maschilista della Bibbia.
A proposito della stupidaggine detta da Hunziker, e della massa di commenti stupidi che sono seguiti.
Il pensiero massificato, omologato, standardizzato, è una forma patologica di stupidità sociale che scuote le fondamenta della Democrazia.
Un articoletto da quattro soldi che sottilmente semina dubbi antiscientisti. Ma noi siamo di guardia e smascheriamo l’inganno.
L’Occidente è alle strette con la seconda ondata di virus. L’Oriente no. Perché? Una riflessione sulla crisi della democrazia occidentale.
Tutti, nessuno escluso, pensano di essere originali e di odiare il pensiero unico. Ma spesso non è così. Una breve guida per riconoscere l’omologazione.
Il linguaggio politicamente corretto dilaga invadendo tutti gli spazi della nostra vita sociale. Ma si tratta di una trappola.
Non c’è scampo alla potenza del pensiero massificato, alla volontà ottusa della massa, al male totale della massa.
Sapete argomentare o solo asserire? Riuscite a farlo scampando i pericoli delle fallacie logiche e delle ideologie o ci cascate dentro con entrambi i piedi?
Fra i cattivissimi detrattori di Silvia Romano e i buonissimi suoi santificatori, è in corso un dibattito sterile che impedisce una visione critica della vicenda della cooperante.
Quale antifascismo nel Terzo Millennio? Non quello astorico dell’Anpi, non quello commemorativo di una storia diversa da quella che ci piace raccontare. Ma un antifascismo contro il populismo e il pensiero omologato.
Il coronavirus andrà come andrà… Ma se incominciassimo ora a pensare al dopo, e a pensarlo migliore di quello attuale?
Scriviamo tonnellate di post su Facebook, su Twitter, sui blog… perché? Ma soprattutto: per chi? A chi ci rivolgiamo, e cosa speriamo di ottenere?
Il dibattito (?) sul coronavirus mostra ancora una volta come l’opinione pubblica sia costantemente eterodiretta e falsata; con gravi conseguenze.