Politicamente scorreggia

Gerry Scotti e Michelle Hunziker accusati di razzismo per avere imitato (a Striscia la notizia) la pronuncia cinese della ‘r’ trasformata in ‘l’, e avere tirato gli occhi con le dita per fare “gli occhi a mandorla” asiatici. Bufera, bufera!

Alcuni/e influencer da milioni di follower hanno proclamato il razzismo di tali gesti. Tutti i giornali hanno fatto rimbalzare la notizia. Tutti i social, stamane, non parlano d’altro.

Alcune considerazioni lapidarie:

  • Striscia la notizia è un programma di disinformazione di massa, sovente eversivo, sempre qualunquista, per un pubblico di scarsa cultura e modesta intelligenza; se non siete elettori dei 5 Stelle non avete alcun motivo di guardarlo e di sprecare neuroni a criticarlo;
  • i “follower” sono la nuova genìa di untori 2.0 che ci ha regalato il mondo complesso di Internet. Non ci vuole nulla a diventare influencer, basta essere spregiudicati e assecondare l’incultura triviale del popolo; tolti quelli veri, gli “influencer” sono manipolatori di anime semplici; non vedo perché dare loro importanza;
  • i giornali italiani sono pessimi. Venderebbero i video porno delle loro mamme per un click in più;
  • Twitter è una cloaca (me ne ero allontanato in questi anni dopo averlo amato molto in epoche passate, e perdute; il ritorno mi conferma in pieno il motivo dell’abbandono).

Non ho salvato niente – direte – e quindi perché questo post? Provo a spiegarvelo: ho combattuto la mia lunga battaglia contro il lepenismo salviniano e il populismo grillino, scrivendo numerose decine di post e un libro. Anche se il pericolo populista non è per niente passato, esso non dimora più semplicemente nella pancia di un paio di partiti, ma è diventato cultura di massa (anche in quella che si autodefinisce “di sinistra”, “democratica” e altre etichette casuali). Il populismo, il qualunquismo ferale, l’omologazione di massa, hanno assunto i contorni del politicamente corretto, della cancel culture, della difesa d’ufficio perbenista di minoranze che non chiedono affatto quel genere di sciocca protezione di facciata e via discorrendo.

La melassa vomitata in milioni di click, di tweet, di condivisioni per dibattere una totale e assoluta scemenza è oggetto di questo mio acuto interesse, e preoccupazione, perché segnale cocente della nullificazione del dibattito, della banalizzazione etica, della volgarizzazione dialogica. 

Non voglio neppure spendere una mezza riga per dire la mia su Scotti e Hunziker (questa si è precipitata a fare un video dove “si scusa umilmente”, dimostrando senza appello la scatologia intellettuale della conduttrice). E la questione non è affatto che “sono ben altri i problemi”. Al contrario! I problemi sono esattamente questi, di un popolo che in massa si arrabbia oppure no (o peggio “si indigna”, nessun verbo ha fatto più danni, in apertura di millennio, di questo), e ci discute, e dibatte, e si insulta, e si scusa, su questa cazzata sesquipedale (sì, ho detto una parolaccia; e nel titolo ho fatto un gioco di parole con “scorreggia”, e anzi: mi sto trattenendo).

#nonomologatevi