La nostra Costituzione prevede il diritto di voto universale, consentendo a tutti di eleggere e candidarsi. Questa fondamentale regola democratica è ancora compatibile con la complessità delle scelte politiche?

– Funzionamento della Democrazia e suoi princìpi;
– Elementi distorsivi e pericoli per la Democrazia.
La nostra Costituzione prevede il diritto di voto universale, consentendo a tutti di eleggere e candidarsi. Questa fondamentale regola democratica è ancora compatibile con la complessità delle scelte politiche?
Parlare sempre di diritti è facile: li vogliamo tutti. E se parlassimo, questa volta, di doveri?
Una voce giovane che dissente dai nostri vecchi post sull’apologia di fascismo. Intervenite!
Panoramica della situazione italiana e del dilagare populista nelle citazioni cinematografiche.
(È caldo, divertiamoci un po’…)
Torno sul tema della legge Fiano per inasprire le pene per l’apologia di fascismo.
Vorrei chiarire il mio pensiero, ma temo vi farò arrabbiare ancora… 😦
Si sta discutendo una legge per inasprire le pene per apologia di fascismo. Sicuri che sia giusto? Un’opinione fastidiosa per coloro che pensano che reprimere le opinioni sia meglio che educare alla libertà.
La vicenda di Contrada, condannato da una sentenza dichiarata inammissibile dopo avere scontata la pena, mostra una volta ancora il lato peggiore di un populismo giudiziario sconcertante.
Il tema dello Ius Soli è trattato, come spesso in Italia, con infantile emotività e ideologia insensata. Ma oltre al “tifo” politico occorre ragionare e valutare.
La giunta romana vuole modificare lo Statuto per introdurre innovazioni rivoluzionarie. Ma andando a vedere nel dettaglio ci accorgiamo che più che della rivoluzione dovremo preoccuparci del delirio scarsamente democratico che viene rappresentato.
Quello che sta succedendo al PD è un fenomeno generalizzato: la scomparsa dei partiti del ‘900 e l’emergere di una politica liquida verso la quale, forse, non siamo del tutto preparati.
Inutile lamentarsi per Trump o per qualunque altro esito delle urne (dalla Brexit al ‘No’ al referendum). È la democrazia, bellezza, e accettarne le regole vuol dire accettarne i limiti, più che mai visibili all’epoca del dilagante populismo.
La post verità delle bufale conduce alla post democrazia del popolo omologato che preferisce la spettacolarizzazione del falso all’argomentazione politica.
“La sovranità appartiene al popolo”, dice la Costituzione. Ma non è poi così vero, e la storia mostra la continua e asimmetrica dialettica fra popolo e detentori del potere.
C’è un filo che unisce l’irrazionalità imperante nelle scelte politiche e in quelle private? Noi crediamo di sì.
Una delle parole con le quali ci riempiamo la bocca, nei nostri commenti e nelle nostre dispute politiche, è ‘democrazia’. Siamo in democrazia; anzi, scusate: in Democrazia. La parola è diventata un’etichetta sulla quale si riflette poco, una parola di cui si dà per scontato il significato e che non si mette in discussione, non si tematizza, non si argomenta.