Pubblichiamo volentieri questo post del nostro collaboratore abituale SignorSpok, che propone un punto di vista provocatorio ma argomentato. Speriamo che possa suscitare una riflessione interessante e non stereotipata.
– La redazione di Hic Rhodus –
Viviamo in un mondo complesso, che ci consente di sopravvivere, almeno qui in occidente, in modo più che dignitoso (no, i casi singoli non interessano questa affermazione) ma che è sempre più difficile per la maggioranza delle persone capire.
Questo mondo complesso è retto da sistemi democratici, ovvero da sistemi che, tramite il voto (che per essere tale deve essere libero, segreto ed eguale), scelgono i rappresentanti che poi scelgono le politiche e spesso la legislazione che guiderà gli anni successivi. Ricordiamoci bene di questo punto. I cittadini scelgono i propri rappresentanti (quasi ovunque, non in Italia, dove grazie al Porcellum di berlusconiana memoria i rappresentati sono presentati dai partiti; gli italiani si sono disinteressati della questione quando nel 2009 hanno votato al referendum promosso da Mario Segni per la modifica radicale del Porcellum solo per il 23%).
Si tratta di una responsabilità da togliere il fiato, se uno capisce bene quel che significa. Scelgo chi deciderà quali politiche condurranno il paese e me stesso nei prossimi anni, chi prenderà decisioni in casi di emergenza, chi lavorerà per assicurare una finestra sul futuro a me e ai miei figli, in un contesto che, senza entrare in analisi storiche, è sempre stato un contesto competitivo.
Non sto scegliendo l’ingegnere che costruirà casa, o il chirurgo che mi opererà, o i componenti del bagno o cosa mettere sul pavimento, tutte attività per le quali ci affanniamo spesso a lungo nel cercare la persona più competente e di provata affidabilità e materiali di assoluta qualità. Scelgo chi prenderà decisioni che possono significare pace o guerra, dittatura o democrazia, investimenti in cultura o in stupidaggini, funzionamento di servizi essenziali quali giustizia, sanità e opere di valore nazionali o internazionali, in un contesto che è per definizione imprevedibile nel suo sviluppo: sono richieste quindi per costoro qualità eccezionali. E li scelgo io. Non posso delegare questa responsabilità a qualcun altro. Quello che succederà dipende anche dalle mie qualità personali.
Ci sarà certamente, in questo mondo ormai iperegolamentato, qualcosa che aiuti a non sbagliare, che eviti di trovarmi ministri delle finanze che a scuola non sapevano fare le addizioni, presidenti del consiglio che non conoscono la geografia e la costituzione, sindaci o capi dipartimento che in vita loro non hanno mai guidato con successo nulla di più complesso della propria auto e così via. Insomma che evitino che io mi trovi ad essere operato da un chirurgo che era assente a biologia al liceo (anzi, che non ha fatto il liceo) con la sue equipe di assistenti che non sa nulla di chimica e fisiologia, ma è espertissima nelle formazioni del campionato di calcio.
Per fortuna, per quanto riguarda le professioni, i contesti di riferimento ci sono, dai più generali ai più specifici, a partire dal quadro europeo delle qualifiche, in inglese “European Qualifications Framework” (generalmente abbreviato in EQF), che è ben dattagliato. Lo riporto perché su questo quadro è opportuno farsi qualche domanda:
Livello | Conoscenza | Abilità | Competenza | Corrisponde |
---|---|---|---|---|
1 | Generale di base. | Basilari necessarie per svolgere compiti semplici. | Lavorare o studiare sotto la diretta supervisione, in un contesto strutturato. | Diploma di licenza conclusiva del I ciclo di istruzione; |
2 | Pratica di base in un ambito lavorativo o di studio. | Cognitive e pratiche di base necessarie per utilizzare le informazioni rilevanti al fine di svolgere compiti e risolvere problemi di routine utilizzando regole e strumenti semplici. | Lavorare o studiare sotto la supervisione con una certa autonomia. | Certificazione delle competenze di base acquisite in esito all’assolvimento dell’obbligo di istruzione; |
3 | Conoscenza di fatti, principi, processi e concetti generali, in un ambito lavorativo o di studio. | Cognitive e pratiche necessarie a svolgere compiti e risolvere problemi scegliendo e applicando metodi di base, strumenti, materiali ed informazioni. | Assumersi la responsabilità per il completamento delle attività nel lavoro e nello studio.Adeguare il proprio comportamento alle circostanze nel risolvere problemi. | Attestato di qualifica di operatore professionale; |
4 | Pratica e teorica in ampi contesti, in un ambito lavorativo o di studio. | Cognitive e pratiche necessarie a risolvere problemi specifici in un campo di lavoro o di studio. | Autogestione nell’ambito delle linee guida in contesti di lavoro o di studio che sono solitamente prevedibili, ma soggetti a cambiamenti.Supervisionare il lavoro di routine di altri, assumendosi una certa responsabilità per la valutazione e il miglioramento di attività lavorative o di studio. | Diploma professionale di tecnico, diploma liceale, diploma di istruzione tecnica, diploma di istruzione professionale, Certificato di specializzazione tecnica superiore; |
5 | Pratica e teorica, completa e specializzata in un ambito lavorativo o di studio e consapevolezza dei confini di tale conoscenza. | Una gamma completa di abilità cognitive e pratiche necessarie per sviluppare soluzioni creative a problemi astratti. | Gestire e sorvegliare attività in contesti di lavoro o di studio esposti a cambiamenti imprevedibili.Controllare e sviluppare le prestazioni proprie e di altri. | Diploma di tecnico superiore; |
6 | Avanzata in un ambito lavorativo o di studio, che presuppone una comprensione critica di teorie e principi. | Avanzate, che dimostrino padronanza e innovazione necessarie a risolvere problemi complessi ed imprevedibili in un ambito specializzato di lavoro o di studio. | Gestire attività tecniche o professionali complesse o progetti, assumendosi la responsabilità per il processo decisionale in contesti di lavoro o di studio imprevedibili.Assumersi la responsabilità di gestire lo sviluppo professionale di persone e gruppi. | Laurea, diploma accademico di I livello; |
7 | Altamente specializzata, che può costituire l’avanguardia della conoscenza in un ambito lavorativo o di studio, come base del pensiero e/o di ricerca originale. Consapevolezza critica delle problematiche legate alla conoscenza in un campo e all’interfaccia tra campi diversi. | Problem solving specializzato necessario nella ricerca e/o nell’innovazione, al fine di sviluppare nuove conoscenze e procedure e per integrare conoscenze provenienti da ambiti diversi. | Gestire e trasformare contesti complessi di lavoro o di studio imprevedibili che richiedono nuovi approcci strategici.Assumersi la responsabilità di contribuire alla conoscenza e alla pratica professionale e/o di verificare le prestazioni strategiche dei gruppi. | Laurea magistrale, diploma accademico di II livello, master universitario di I livello, diploma accademico di specializzazione (I), diploma di perfezionamento o master (I); |
8 | Livello conoscitivo più avanzato in un ambito lavorativo o di studio e all’interfaccia tra campi. | Tecniche più avanzate e specializzate, tra cui la sintesi e la valutazione, necessarie per risolvere problemi complessi della ricerca e/o dell’innovazione e per estendere e ridefinire le conoscenze esistenti o la pratica professionale. | Dimostrare effettiva autorità, innovazione, autonomia e integrità tipica dello studioso e del professionista e un impegno continuo nello sviluppo di nuove idee o processi all’avanguardia in contesti di lavoro o di studio, tra cui la ricerca. | Dottorato di ricerca, diploma accademico di formazione alla ricerca, diploma di specializzazione, master universitario di II livello, diploma accademico di specializzazione (II), diploma di perfezionamento o master (II). |
Ed ora la domanda: quale è il livello di competenza minimo che desiderate per un vostro rappresentante (ovvero che qualifiche deve avere un candidato?) chiamato a ricoprire la responsbilità di guidare il vostro destino, e quello di tutti i vostri cari, agendo al massimo livello di complessità possibile, per i prossimi anni? Vi posso dire la mia opinione: non voglio nulla al disotto del livello 7. Qualcuno che capisca che nel mondo moderno, qualsiasi azione, oltre che essere intelligente, deve tener presente che viviamo all’interno di fenomeni e campi fortemente interconnessi: nessun settore è un’isola, per parafrasare un famoso poeta.
E dietro questa domanda ce ne è un’altra, molto più sgradevole ed insidiosa: che competenze ho io, per riconoscerli e sceglierli? A che livello devo essere, per avere la speranza (non la certezza) di compiere un scelta significativa e coerente con quello che penso (ovvero, che qualifiche deve avere un votante?). Anche qui, posso solo dare la mia opinione: nulla al disotto del livello 5; ovvero qualche esperienza e conoscenza, ma chiara consapevolezza dei miei limiti).
Queli sono invece oggi le competenze necessarie per votare?
La Costituzione è chiarissima:
« Art. 48.
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.
La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.
Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.»
Competenze necessarie per votare: nessuna.
E le competenze necessarie per rappresentare gli elettori e stabilire la politica della nazione (quello che si chiama tecnicamente elettorato passivo)?
Sempre in accordo con gli articoli della Costituzione, e tralasciando i casi di incompatibilità, in quanto essenzialmente per poter essere incompatibile sei già stato eletto, ed limiti minimi di età per camera e senato, il vincolo è rappresentato dai precedenti penali:
Non candidabilità: per non candidabilità si intende il divieto posto verso determinati soggetti di presentare candidature per elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali. Esso riguarda i condannati con sentenza passata in giudicato per gravi delitti, condannati per uno stesso reato non colposo a pena non inferiore a due anni o coloro sottoposti a misure definitive di prevenzione per reati di stampo mafioso.
Competenze necessarie per essere eletto: nessuna.
Il tema è complesso e facilmente attacabile: stiamo forse dicendo che dobbiamo riunciare al principio di una testa, un voto? Per nulla. Stiamo dicendo che la qualità della classe politica (che come abbiamo visto ha responsabilità enormi) oggi non è garantita da nulla se non dalla qualità dei votanti. La quale non è garantita da nulla. Che non ci sia un nesso tra questo e quel che accade nel nostro paese e nel mondo, non è logico supporlo.