Stamattina, al parco, solita passeggiata con Maya. Su una panchina due giovani ragazze erano teneramente abbracciate, direi allacciate, in atteggiamento amoroso. Non si nascondevano. Una passante getta un’occhiata e prosegue. Io getto un’occhiata e proseguo. Spero che tutti i successivi passanti abbiano fatto lo stesso. Viva l’8 marzo, ma anche il 9 e il 10. Viva le donne, gli uomini, le donne che amano donne, gli uomini che amano uomini. Viva la libertà di essere chi ci pare e di amare chi ci pare.
Categoria: Società
– Commenti a eventi “sociali” non compresi nei precedenti;
– Televisione; gossip; personaggi…
– Costumi sociali; mode; comportamenti (p.es. il bullismo giovanile).

Anche Sanremo diviso tra popolo ed élite
Le nostre considerazioni su popolo ed élite fanno una piccola digressione…

La notte che verrà
Aumentano le violenze a operatori sanitari, insegnanti, personale delle ferrovie… Perché? Ci attende una lunga notte, chi può accenda un fuoco.
Immagina una famiglia, la tua famiglia. Immagina che ogni santo giorno, a turno, qualcuno s’arrabbi per qualcosa. Dalla mattina alla sera, dall’alba a notte fonda. Immagina le voci si alzino, i toni si incrinano, le espressioni dei visi tirate dalla rabbia. Immagina questo per giorni e giorni, anzi mesi.
La definiresti una famiglia serena? Una famiglia in grado di risolvere i problemi che si hanno da sempre? Qualcuno bestemmia, altri urlano, chi diventa permaloso e chi sbatte la porta e se ne va. Un muro tra le persone, un dialogo frantumato. Inquinato.
Adolescenti a tavola con i genitori, timorosi che una parola storta faccia scoppiare la rissa di parole. Un continuo rivendicare il passato, l’accusa perenne di quel che è stato. Dialogo impossibile, privo di soluzioni per il futuro. Un presente fatto di musi lunghi, risentimento, tristezza. “Tieni, prendi questi soldi, esci e vai a comperare qualcosa… “. “No, papà. Mi serve altro, vorrei ti sedessi e mi ascoltassi, vorrei mi tranquillizzassi. Vorrei non avere paura del giorno dopo, vorrei capissi che non sono i soldi che mi servono, prima di quelli ho bisogno della tua attenzione. Siediti per favore, spegni tutto (cellulari e tv) e ascoltami che ho da dirti cose”.
Un cumulo di eventi ammassati giorno dopo giorno, che ora vanno rispolverati, esaminati, capiti e digeriti se si vuole procedere insieme in modo diverso. Sappiamo cosa non vogliamo più, ma sappiamo cosa è necessario
fare di nuovo per uscire da questo stallo?
Ti prego madre, non urlare più. Padre, per favore ascoltaci e decidi per il meglio cosa fare di questa famiglia, di questo atmosfera, dei fiori che non ci sono sul davanzale, dei sogni che non riusciamo più ad avere, della malinconia sui mobili.
C’è una famiglia che si chiama popolo che è stanco di aver paura del futuro ed è stanco di aver paura delle paure percepite. E’ la fabbrica dei sogni, non la fabbrica della paura di cui si ha bisogno. E’ di realtà e verità che si ha bisogno, guardata con gentilezza e voglia di cambiare il mondo alla Gandhi, però.
Il lupo non c’è. Abbiamo guardato, ma non c’è. Ma c’è un Governo che parla, urla, fa perenne propaganda e vorrebbe farci credere che non possiamo più sognare un mondo per tutti fatto di incontri con l’altro. Abbiamo un Governo che mette a disposizione la paghetta, ma il lavoro non c’è. Abbiamo un Governo che copia quel che è stato, posticipa decisioni, decide sempre all’ultimo secondo, cambia opinione come ci si cambiano le mutande. E urla, sempre, tanto. Troppo.
“Sai benissimo che una goccia inonda il cielo. È così piccolo il mondo che ci osserva” cantava la cantantessa, Carmen Consoli.
Tanti ancora credono al lupo. Gli altri aspettano – tra risate, ironia, preoccupazione per il tempo che passa – confusi e infelici.
È giusto disubbidire?
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Una professoressa coi suoi studenti, durante una recente manifestazione, polemizza con un poliziotto che l’invita a rispettare le leggi replicando “Non si rispettano regole sbagliate”. Sull’onda, poi, continua, a titolo…

Il corpo delle donne, il potere maschile e la crisi della presenza
Originally posted on Hic Rhodus:
? Poco più di un anno fa ho scritto qui su HR il post intitolato Il corpo delle donne è rivoluzionario dove sostenevo una cosa in fondo abbastanza banale: nella società…
Smettetela di mettere le foto dei bambini su Facebook
Originally posted on Hic Rhodus:
C’è un problema che giudico importante e riguarda i bambini: la loro privacy che genitori orgogliosi violano continuamente riempiendo la bacheca Facebook (ma il discorso vale anche per Instagram e…

Quanto vale una vita umana? Un post ad altissimo tasso di irritabilità (per i lettori)
Siamo tutti fratelli? “Valiamo” uguale? O la vita ha un triste valore economico e impone delle scelte…

Il modello Riace è davvero quello della sinistra immigrazionista?
Il “modello Riace” funziona, ma è anche esportabile? Ed è quello che si immagina a sinistra?

Ma le gambe, a me piacciono di più
Qual è il significato di Miss Italia nel nuovo millennio, se non quello di una vaga nostalgia per cliché ormai senza senso?

Io sono complesso
Il concetto di “complessità sociale” è fondamentale per comprendere che non possiamo arrivare ad alcuna verità…

Il bullismo dei buoni e l’abolizione dei “ma”
Una donna molestata che denuncia il fatto… e viene rimproverata da chi si presume dovrebbe difenderla.

La ripetitività del pensiero mang-unghiano e le cimici che per fortuna resistono
Un pirotecnico esercizio di stile di Roberta Giulia Amidani che non mancherà di stupire e divertire i nostri lettori

L’Italia unita alla ricerca di un pasto gratis
In Italia il pensiero dominante non è come risolvere i problemi ma come poter credere che si risolvano da soli. La cultura del pasto gratis è la vera differenza col mondo dei paesi ad alta produttività.

… E già che ci siamo, ripristiniamo anche la leva militare!
Si parla di ripristinare la leva militare obbligatoria. Con la solita sciatteria e disinformazione. Colmiamo la lacuna.