Apriamo gli occhi. Guardiamo meglio intorno a noi. Siamo circondati da edifici abbandonati, vuoti scheletri, testimonianze di un mondo che consuma tutto in fretta.

– Commenti a eventi “sociali” non compresi nei precedenti;
– Televisione; gossip; personaggi…
– Costumi sociali; mode; comportamenti (p.es. il bullismo giovanile).
Apriamo gli occhi. Guardiamo meglio intorno a noi. Siamo circondati da edifici abbandonati, vuoti scheletri, testimonianze di un mondo che consuma tutto in fretta.
ll dibattito televisivo verte sulla necessità di salvare i migranti in mare o di chiudere i porti, ma trascura completamente l’opportunità di acquisire nuovi cittadini ed i trend migratori mondiali.
Non c’è scampo alla potenza del pensiero massificato, alla volontà ottusa della massa, al male totale della massa.
Covid 19, fisica teorica, yoga e buchi neri. C’è un legame, e si chiama comprensione, consapevolezza e attenzione al mondo attorno a noi.
Un bilancio di come appare il mondo attraverso Internet . Sciocchezzario pandemico. Gli esperti e il virus.
La gente si sta stancando, le fallacie logiche piovono a catinelle e ci vogliono intortare con applicazioni subdole. La politica invece mantiene i suoi standard indecenti.
Gli errori del governo nel riaprire le librerie sono un campanello d’allarme su cosa potrà accadere nella “Fase 2”
Le procure si preparano, gli scienziati protestano, Conte sotto attacco e, per il resto, niente di nuovo: la solita mediocrità ovunque.
Prime chiare conseguenze sociologiche della crisi del virus: stanno scomparendo i personaggi di mezza tacca e i palloni gonfiati. L’Europa dipende dalle religioni? Una cronaca a puntate del mondo ai tempi del virus.
Il telelavoro all’epoca del coronavirus e la consapevolezza che non è affatto male! E se alla fine dovessimo riconoscere che il governo, col pasticciamento tipico italiano, alla fine non si è poi comportato così male?
Incominciamo a vedere i cambiamenti nei nostri comportamenti, nei nostri giudizi… Intanto assistiamo al disastro fuori dall’Italia, dove ripetono – forse in peggio – i nostri vecchi errori. E l’Europa cosa fa?
A margine di un commento sulla morte di Ugo Russo torniamo su un concetto che qui a Hic Rhodus consideriamo fondamentale: quello di responsabilità.
Il paesaggio rappresenta la dimensione estetica dell’ambiente. Leggere i mille orrori del nostro paesaggio antropizzato è un passo importante per decifrare il nostro rapporto malato con l’ambiente.
Al di là di ogni altro singolo aspetto, considerate per un attimo il coronavirus come un test; un test sulla capacità di una collettività (quella italiana) di reagire con efficacia a una situazione di crisi. Ebbene, questo test è stato miseramente fallito: come capacità delle autorità sanitarie di agire tempestivamente con criteri razionali; come capacità delle istituzioni ai diversi livelli di coordinarsi; come moderazione di politici di parte avversa che sappiano evitare sciacallaggi e strumentalizzazioni; come comunicazione chiara e univoca; come risposta civica e ordinata dei cittadini. Chi è capace di guardare con sufficiente distacco a questa vicenda non può che preoccuparsi immaginando quello che potrà accadere presentandosi una crisi VERA. (P.S.: Ho informazioni di primissima mano da Wuhan, epicentro dell’epidemia in Cina; non ve ne parlo nemmeno, il confronto è semplicemente impietoso per noi).
Gli oggetti, i nostri nuovi dei. Che ci disumanizzano e ci fanno diventare come gli zombie di Jarmush.