Legittima difesa. Perché siete contrari?

Falsa idea di utilità è quella che sacrifica mille vantaggi reali per un inconveniente o immaginario o di poca conseguenza, che toglierebbe agli uomini il fuoco perché incendia e l’acqua perché annega, che non ripara ai mali che col distruggere. Le leggi che proibiscono di portare armi sono leggi di tal natura; esse non disarmano che i non inclinati né determinati ai delitti, mentre coloro che hanno il coraggio di poter violare le leggi più sacre della umanità e le più importanti del codice, come rispetteranno le minori e le puramente arbitrarie, e delle quali tanto facili ed impuni debbon essere le contravvenzioni, e l’esecuzione esatta delle quali toglie la libertà personale, carissima all’uomo, carissima all’illuminato legislatore, e sottopone gl’innocenti a tutte le vessazioni dovute ai rei? Queste peggiorano la condizione degli assaliti, migliorando quella degli assalitori, non iscemano gli omicidii, ma gli accrescono, perché è maggiore la confidenza nell’assalire i disarmati che gli armati. Queste si chiamano leggi non prevenitrici ma paurose dei delitti, che nascono dalla tumultuosa impressione di alcuni fatti particolari, non dalla ragionata meditazione degl’inconvenienti ed avantaggi di un decreto universale (Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene, XL)

In questo mare di dissensi (di sinistra, dei buoni, degli avveduti, di quelli che salvano vite in mare, di quelli che poi vedi le stragi come in America, di quelli e di quegli altri) io mi tiro fuori e dico che sono favorevole. Premessa: essere favorevole a questa legge non significa che il mio gradimento verso la Lega e Salvini è aumentata di un ette. Anzi: capisco bene che questo è un tema di destra, che ovviamente piace alla destra, che quindi Salvini ha fatto una mossa elettorale di destra… e quindi un militante di qualunque cosa che non sia questa destra dovrebbe essere contrario per principio. Fortunatamente, dopo attentissima riflessione, mi sono accorto di non militare da nessuna parte e di volere dire ciò che penso come lo penso, sapendo benissimo che senza una rete di protezione condivisa rischio di ricevere solo fischi, e non solo dal loggione. Tant’è. Non scrivo in un blog per avere facili consensi ma per scambiare pensieri coi lettori più stimolati e stimolabili, qualche volta dicendo cose incredibilmente sagge per le quali vengo ringraziato e qualche altra volta – ahimé – facendo scivoloni colossali che comunque causano lividi solo a me.

Ciò detto, la legge approvata il 28 marzo sulla legittima difesa a me sembra buona e necessaria. Qualora “necessaria” sia un aggettivo esagerato allora diciamo, quantomeno, utile, non nociva, se proprio non riesco a convincevi diciamo quantomeno non perniciosa.

Innanzitutto va chiarito un equivoco: non è una legge sulle armi, ma sulla difesa. La differenza è abissale; è ovvio che se possedete una pistola (legittimamente detenuta) e sparate con quella, rientrate nella casistica della legge, come ugualmente se per difendervi usate un coltello da cucina, un matterello, le molle del focolare o se – essendo voi prestanti – assestate un bel pugno in faccia al mariuolo. Non vedo come questa legge riguardi una possibile proliferazione di armi che – per difesa personale – stanno diminuendo in Italia (aumentano armi per la caccia e il tiro, sì); l’acquisizione del porto d’armi risponde ad altre logiche e regolamenti che – a mio modestissimo parere – andrebbero inaspriti; dietro apparenti controlli e burocrazie anche pedanti si nascondono vuoti legislativi spaventosi, interpretazioni locali dei questori difformi (anche vistosamente) da provincia a provincia, gente che dire disturbata è far torto ai disturbati che riesce ad avere un arsenale, e via discorrendo lungo un tipico sentiero italiano: siamo pieni di leggi e pieni di inganni, siamo il paese con più norme al mondo (o giù di lì) e ognuno la fa franca se appena appena vuole. Ciò che è sbagliato è potersi armare con facilità, anche se impreparati sotto il profilo fisico e psichico; è sbagliato rilasciare il porto d’armi (anche solo per la caccia, sia chiaro) a gente che se non si spara su un piede potrebbe uccidere per sbaglio il vicino, e potete tranquillamente aggiungere voi ogni sorta di pericoli derivanti dalla circolazione di armi; li sottoscrivo tutti. 

Ma questa legge, ripeto, non riguarda le armi e di per sé non favorisce una corsa di massa nelle armerie per comperarsi Kalashnikov o 44 Magnum. Riguarda il fatto che se entra gente in casa mia io mi posso proteggere. Dovete sapere che mi sono entrati i ladri di notte, pochi anni fa, e sempre pochi anni fa una famiglia vicina di casa è stata barbaramente torturata e assassinata da ladri strafatti di cocaina che volevano una cassaforte inesistente. Indubbiamente questi incidenti mi condizionano un pochino e, per farvi capire il mio punto di vista, vi suggerisco di immedesimarvi: siete a letto e dormite; verso le tre del mattino sentite dei rumori, vi alzate e – col cuore che vi batte a mille – scoprite in salotto tre brutti ceffi che stanno prendendovi l’argenteria. Pensateci, per favore, immedesimatevi veramente, poi ditemi cosa fareste:

  1. sperate di non essere stati visti e tornate a letto;
  2. chiedete loro gentilmente di uscire;
  3. vi mettete a urlare come pazzi sperando di spaventarli

Vedete, è molto facile fare i bravi e i buoni e i volenterosi quando non siamo noi colpiti dal bisogno, o quanto meno da un problema che richiede una risposta rapida ed efficace; come gli antivax che non considerano le conseguenze per loro e per gli altri, come i barcaroli che vanno a prendere i migranti in mezzo all’Adriatico e li sbarcano in Italia, che poi qualcuno ci penserà… Quindi vi richiedo: se qualcuno vi viene in casa cosa fate?

Io ve lo dico subito: io alzo le mani, supplico pietà e spero che le cose vadano al meglio; io non ho il fisico, non ho l’età e non ho la pistola; tengo una mazza da baseball vicino al letto (ma sono giustificato, fui giocatore…) e mio figlio la guarda desolato dicendomi che, per la mia incolumità, è meglio se non la prendo proprio. Ma, qualora avessi vent’anni di meno e un po’ di muscoli di più e prendessi a calci nel sedere i ladri, con la precedente legge l’unico veramente a rischiare ero io: perché sapevo di non potermi difendere adeguatamente senza dovere dimostrare a un giudice l’assoluta legittimità della difesa e, qualora il ladro si fosse fatto male, avrei dovuto subire io conseguenze civili assurde. Poiché leggo in giro commenti inesatti: se il ladro prova a scappare e io gli sparo alla schiena (ma anche se lo accoltello alla schiena) è omicidio volontario. Non un far west, quindi, ma questi semplici e basilari elementi (che traggo pari pari dal sito Giurisprudenza penale):

la riforma:

  • modifica la disciplina della legittima difesa domiciliare, ossia la disposizione (comma 2 dell’articolo 52 c.p.) che autorizza il ricorso a «un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo» per la difesa legittima della «propria o altrui incolumità» o dei «beni propri o altrui». In relazione a tale fattispecie, la modifica consiste nella specificazione che si considera «sempre» sussistente il rapporto di proporzionalità tra la difesa e l’offesa;
  • introduce un’ulteriore presunzione all’interno dell’articolo 52 c.p., in base alla quale sarebbe sempre da considerarsi in stato di legittima difesa colui che, legittimamente presente all’interno del proprio o dell’altrui domicilio (da intendersi in senso ampio, quale luogo ove venga esercitata attività commerciale, imprenditoriale o professionale), agisca al fine di respingere l’intrusione posta in essere con violenza o minaccia;
  • interviene sulla disciplina dell’eccesso colposo (art. 55 c.p.), escludendo, nelle varie ipotesi di legittima difesa domiciliare, la punibilità di chi, trovandosi in condizione di minorata difesa o in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo, commette il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità;
  • prevede che nei casi di condanna per furto in appartamento e furto con strappo (art. 624-bis c.p.) la sospensione condizionale della pena sia subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa;
  • inasprisce il quadro sanzionatorio per una serie di reati contro il patrimonio: violazione di domicilio (art. 614 c.p.) e l’ipotesi aggravata che ricorre quando la violazione di domicilio è commessa con violenza sulle cose, o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato; furto in abitazione, furto con strappo e condotte aggravate; rapina e ipotesi aggravate e pluriaggravate;
  • interviene sulla disciplina civilistica della legittima difesa e dell’eccesso colposo, specificando che, nei casi di legittima difesa domiciliare, è esclusa in ogni caso la responsabilità di chi ha compiuto il fatto: in tal modo l’autore del fatto, se assolto in sede penale, non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto. Si prevede, inoltre, che nei casi di eccesso colposo, al danneggiato sia riconosciuto il diritto ad una indennità, calcolata dal giudice con equo apprezzamento tenendo conto «della gravità, delle modalità realizzative e del contributo causale della condotta posta in essere dal danneggiato»;
  • introduce il patrocinio a spese dello Stato in favore di colui che sia stato assolto, prosciolto o il cui procedimento penale sia stato archiviato per fatti commessi in condizioni di legittima difesa o di eccesso colposo di legittima difesa;
  • prevede che nella formazione dei ruoli di udienza debba essere assicurata priorità anche ai processi relativi ai delitti di omicidio colposo e di lesioni personali colpose verificatisi in presenza delle circostanze di cui alla legittima difesa domiciliare.

Quindi (e ripeto per l’ultima volta a mo’ di conclusione): non c’è alcuna libertà di armarsi; non c’è alcuno specifico incentivo ad armarsi (se non nei modi e nelle forme già previsti); non consente di sparare a vista, di sparare alla schiena, di sparare dalla finestra, di sparare ai neri e ai rom e tutte le altre fesserie che circolano in rete; non consente di detenere armi illegalmente; non parla proprio di armi, ma di difesa!

Con tutto questo precisato, potete benissimo essere contrari e ritenere che non ce ne fosse bisogno; potete ritenere che il danno politico di questa legge (favorire un pensiero machista, violento, rinvenibile specialmente a destra) sia più grave dell’eventuale beneficio a quei dieci, o cento che siano, che si troveranno in questa tragica situazione, e va bene, anche questo lo comprendo (fino a un certo punto), ma per favore – ancora una volta, sono noioso, sì lo so – non corriamo a criticare a vanvera. Le critiche a vanvera aumentano il potere di Salvini; giudicare questa legge sulla base dei “si dice” di Facebook, aumenta il potere di Salvini; criticare sulla base di stereotipi, aumenta il potere di Salvini.

Dopodiché pensatela, ovviamente, come credete meglio.