La polemica sul “lavoro congruo”, che non rimarrebbe più ragione per rifiutare l’offerta mantenendo il reddito di cittadinanza, è assolutamente pretestuosa e basata su presupposti falsi. Vediamo il perché.

La polemica sul “lavoro congruo”, che non rimarrebbe più ragione per rifiutare l’offerta mantenendo il reddito di cittadinanza, è assolutamente pretestuosa e basata su presupposti falsi. Vediamo il perché.
La polemica della settimana riguarda il merito, introdotto dal governo nel settore scolastico. Ma se ne parla equivocando molto su cosa debba intendersi con ‘merito’.
Il pacifismo colto, forbito, ma essenzialmente ideologico e astratto, spiegato bene con l’ultimo articolo di Bertinotti.
Il problema delle disuguaglianze estreme non è solo la disparità di reddito, ma specialmente di potere. E la possibilità di manipolazione di chi quel potere gestisce.
Siamo così preoccupati dalla pandemia, chiusi nella nostra ricca cittadella vaccinata, da avere perso di vista la quantità di problemi che ci sta per cadere addosso.
Che le medaglie olimpiche non siano uniformemente distribuite fra i vari paesi del mondo è evidente, ma bastano pochi conti per vedere una disparità davvero stridente.
Di fronte al male del mondo la risposta più intelligente è razionalistica, e non etica.
Il problema delle disuguaglianze stride col concetto di democrazia, e impone riflessioni attente alle quali far seguire soluzioni praticabili.
Un articolo di Michele Serra è la spia di una patologia sociale italiana apparentemente incurabile.
Invitiamo a leggere le proposte del Forum Disuguaglianze Diversità, una piattaforma di sinistra radicale ma “contemporanea” e seria.
Finché la “sinistra” s’occuperà di migranti e lavoratori anziani anziché dell’equità sociale, non andrà da nessuna parte. Ecco perché.
Il discorso di Dario Corallo all’assemblea del PD, variamente commentato, nasconde in realtà l’incapacità di affrontare il problema centrale dell’equità distributiva senza legacci ideologici.
Il Rapporto 2018 sulle prove Invalsi mostra ancora una volta una scuola “di serie A” al Nord e “di serie B” al Sud. A questo non dobbiamo rassegnarci.
I poveri sono più cattivi? Alle origini di una querelle che, come sempre, va capita e non strumentalizzata.
Mentre l’obesità avanza in tutto il mondo anche tra i ragazzi, in Italia ci sono segni che l’incremento possa essere arrestato.