Andare a votare “Sì” ai referendum di domenica prossima, senza illusioni, fosse anche con dubbi, anche semplicemente per affermare il diritto a non stare zitti di fronte allo scandalo della malagiustizia italiana.

Andare a votare “Sì” ai referendum di domenica prossima, senza illusioni, fosse anche con dubbi, anche semplicemente per affermare il diritto a non stare zitti di fronte allo scandalo della malagiustizia italiana.
Il punto di vista di chi ritiene che i referendum sulla giustizia siano completamente inutili.
Renzi propone un referendum per l’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Un’iniziativa scomposta e impolitica, che segna il punto più basso della parabola renziana.
L’opinione pubblica vorrebbe, il Parlamento non decide, la Consulta boccia. L’impossibilità della decisione in materia di diritti.
I radicali promuovono tre importanti e necessari referendum per la riforma della giustizia. Salvini aderisce, e questo potrebbe essere fatale.
All’improvviso si è acceso il dibattito sul taglio dei parlamentari. Peccato che – oltre che inutile – sia sostanzialmente finto.
Gli italiani detestano i politici e i dipendenti pubblici, ma plaudono a chi vorrebbe aumentare i loro poteri.
La complicata palude della Brexit incomincia a suggerire un nuovo referendum in GB. Ma ciò non implica forse la fallacia e l’inutilità del voto popolare?
Dispiace dire che avevamo ragione, ma le conseguenze del “NO” al referendum del 4 Dicembre sono esattamente quelle che si potevano prevedere: e non ce n’è una che ci piaccia.
I voucher erano davvero da eliminare? Proviamo a capirlo partendo dai dati e non dalle convenienze politiche.
Anche se la consulta ha bocciato il referendum sull’art. 18, vale la pena chiedersi perché la CGIL l’abbia promosso.
L’analisi del voto referendario ci restituisce l’immagine di una popolazione frustrata e abbandonata dalla politica.
Ha vinto il No. Ma la gran parte delle promesse del fronte del No saranno disattese, a cominciare dal destino di Renzi.
Chiunque vinca il referendum non cambierà nulla nell’immediato, nella vita quotidiana; inutile quindi essere apocalittici. I cambiamenti, invece, ci saranno in prospettiva. (Con una selezione dei principali interventi sulla stampa).
Abbiamo aspettato che il referendum sulle trivelle passasse per esprimere alcune considerazioni che, a questo punto, possono essere accolte o rigettate ma non accusate di faziosità contingente.