Chiudere ristoranti e teatri crea danni a catena, e servirà pochissimo per il contenimento del Covid. Ma vaglielo a spiegare, a quelli del governo…

Chiudere ristoranti e teatri crea danni a catena, e servirà pochissimo per il contenimento del Covid. Ma vaglielo a spiegare, a quelli del governo…
Ecco perché non sono favorevole a un lockdown generalizzato.
La violenta ripresa dei contagi da Covid-19 non può essere considerata una sorpresa, e deve essere contrastata bloccando in particolare la principale causa di diffusione: la scuola.
Esiste un canale YouTube che mostra (involontariamente) il nesso che lega vittimismo a complottismo populista.
Gli insegnanti fanno un lungo ponte con la scusa dei diritti sindacali. Ma non ci hanno intontito fino a ieri con la necessità di aprirla, la scuola?
E così saranno i genitori ad avere l’obbligo di misurare la temperatura dei bambini prima di mandarli a scuola. Una risata (virale) ci seppellirà…
Cos’è la responsabilità? Proviamo a riassumere alcuni punti essenziali.
Il nostro paese riunisce caratteristiche della vecchiaia e dell’infanzia, in un mix devastante.
Fra un po’ riapriranno le scuole. Le linee guida ministeriali fanno chiarezza per quel po’ che possono, ma come si comporteranno gli insegnanti? E i genitori?
riforma è ormai una delle parole più sputtanate della lingua italiana (Fabio Luppino sull’HuffPost, commentando la presa in giro della riapertura delle scuole a settembre)
Uno sproloquio sulla necessità di riaprire le scuole mi permette un esercizio periodicamente proposto su questo blog: l’analisi della cattiva retorica e i danni che produce.
Dall’informazione sgangherata e necrofila, alla positività della piccola scuola di mio nipote. Una prima cronaca leggera, ma abbastanza seria, dell’epoca del virus
La Ministra Pisano, Ministra dell’Innovazione in quota 5 Stelle (e qui avrete già goduto dell’ossimoro), vorrebbe introdurre una nuova materia alle elementari: il coding. Appena un altro penta-la-qualunque avrà sostituito l’incredibile Fioramonti al Ministero dell’Istruzione, procederà. Ministri che al concorso internazionale della stupidità arriverebbero secondi, quando non hanno nulla da fare e il solitario sul PC li ha stufati pensano a che novità introdurre nella scuola pubblica italiana. E a onor del vero questo sport si pratica da decenni, ben prima che la demenza si concentrasse in particolare sui casaleggini. E quindi fra invenzioni estemporanee, stipendi bassi degli insegnanti, bullismo consentito oltre misura, premi alla scuola privata e contributo significativo della sinistra (che sarebbe meglio chiamare in qualche altro modo), una delle pochissime speranze di un futuro decente per il nostro Paese è stata da tempo bruciata. Ma chi se ne frega? Ormai la generazione di chi saprebbe intervenire, concionare, indicare, ammonire in merito alla funzione strategica della scuola (e Università, e ricerca) o è morta da tempo o ha un piede nella fossa. Siete fottuti, gente!
Troppa informazione, di cui non conosciamo la qualità, rende difficile, e forse impossibile, prendere decisioni razionali.
Un ragazzino con le treccine blu non viene ammesso a scuola, a Scampia. Così l’omologazione repressiva batte l’educazione formativa.