Guai discutere con chi ha certezze, che si tratti di Dio, del comunismo o del Covid.

Guai discutere con chi ha certezze, che si tratti di Dio, del comunismo o del Covid.
Mi sono un po’ stufato delle critiche generiche, stereotipate, non argomentate. Certo che c’è molto da criticare, ma solo in modo serio, se no fa solo danni.
Continua a bazzicare l’idea forte del fascismo come reato, giammai come opinione. Segno dei tempi tristi e pericolosi in cui viviamo. Ne approfitto per un ragionamento…
La società di massa sta vincendo, l’oppressione del pensiero e l’omologazione sono una realtà. L’ultima battaglia che ci resta, operare attivamente per una discontinuità dei comportamenti e dei linguaggi.
Basta con la balla della famiglia “naturale” (ma attenzione anche al relativismo stupido!). Una riflessione antropologica.
125 milioni di donne hanno subito la mutilazione dei genitali. 500.000 in Europa. Oggi 6 Febbraio cerchiamo di capire e denunciamo.
La progressiva negazione occidentale del nostro corpo e delle sue funzioni si accompagna al crescente isolamento individuale.
Un anno fa scrissi un post intitolato Il massacro dei cani di Yulin. Perché non firmerò nessuna petizione. L’antefatto riguardava una protesta contro un festival annuale, in Cina, dove migliaia di cani vengono macellati in quanto piatto principale della manifestazione. L’indignazione globale sollevò – e solleva tuttora – ondate di proteste e petizioni alle quali io mi sottraevo dichiarandone le ragioni, che riprenderò poco oltre. Quell’articolo sarebbe rimasto per me sullo sfondo dei tanti scritti su questo blog se non fosse per l’esplosione di visitatori ricevuta l’anno scorso a causa di quel testo (33.000 i lettori solo di questo specifico post), ondata che si sta rinnovando attualmente (circa altri 3.500 in questi giorni) in occasione della manifestazione 2016.
Da un punto di vista etico e politico vorrei essere un vulcaniano. Dominato dalla sola logica e senza sentimenti. Perché i sentimenti distorcono la visione che abbiamo della realtà. Non sono più un giovanotto e ricordo benissimo i cuori oltre la barricata, il sol dell’avvenire, la bella morte, il grande ideale, il rigore innanzitutto, il personale è politico, i compagni che sbagliano, meglio morti che rossi, bella ciao…
Anche per chi è convinto dei valori del relativismo culturale, per chi l’ha studiato e ne conosce non solo i concetti di base ma anche le ragioni storiche e materiali, risulta difficile accettare la dichiarazione di Sami Abu-Yusuf, imam della moschea di Colonia, che ha dichiarato che le vergognose molestie di capodanno a danno di centinaia di donne sono in sostanza colpa delle donne stesse, troppo profumate e troppo poco vestite.
In questi giorni si è scatenata l’ennesima ondata di indignazione sui social contro quello che è stato definito il massacro di cani per l’annuale festival della città di Yulin, sita nella Cina del Nord. Le ragioni principali della protesta, citate dai diversi organi di stampa, sono: i) la sofferenza degli animali; ii) la potenziale diffusione di malattie per la mancanza di controlli sanitari; iii) l’illegalità del traffico (altra fonte). Poiché sto per fare affermazioni contrarie al sentimento comune di molti lettori lasciatemi premettere:
E adesso, poste le premesse concettuali nel precedente post, sono pronto per la parte centrale della mia argomentazione dove intendo parlare della difficoltà ad essere avanguardia innovatrice nella società contemporanea.
Ho letto con interesse i precedenti articoli su concetti, o astrazioni, quali giusto, bene, vero etc. Vorrei aggiungere qualche considerazione partendo per quanto possibile, da considerazioni puramente empiriche.