I disordini di Roma sono stati solo un anticipo. Prepariamoci all’assalto dei Grandi Disagiati.

I disordini di Roma sono stati solo un anticipo. Prepariamoci all’assalto dei Grandi Disagiati.
Da anni sul grande e sul piccolo schermo negli USA si esaltano i “bad cops”, quelli che estorcono confessioni a suon di cazzotti. E questo influenza il pensiero collettivo.
La polizia americana è effettivamente brutale, e l’omicidio di Floyd non ha a che fare con una semplice storia di razzismo.
Aumentano le violenze a operatori sanitari, insegnanti, personale delle ferrovie… Perché? Ci attende una lunga notte, chi può accenda un fuoco.
I dati veri dietro gli omicidi di neri operati da poliziotti in USA. Una storia di disuguaglianze che rischia di provocare un conflitto razziale.
Il 5 Maggio ricorre la giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia (legge 4 Maggio 2009, n° 41). Sarebbe una ricorrenza secondaria, tutto sommato, se il recente caso della piccola Fortuna non avesse scosso, non per la prima volta, la coscienza di molti.
Hic Rhodus ha preso una posizione definita sui fatti avvenuti nella notte di San Silvestro 2015 nella piazza antistante la stazione ferroviaria principale di Colonia. La condivido completamente.
Resta però ancora molto da chiarire e molto da spiegare. Che cosa è avvenuto con precisione quella sera a pochi passi dalla famosa cattedrale di Colonia?
Il cosiddetto divorzio breve (ma non brevissimo) è legge e va segnalata la grande convergenza politica su un testo che poteva essere migliore ma che deve essere computato come una vittoria democratica e liberale. “Democratica e liberale”, e quindi non della destra estrema (Meloni) e non della Chiesa cattolica. Onestamente io sono lieto della legge e potrei infischiarmene della Meloni e dei cattolici più oltranzisti, ma a partire da quello che loro sostengono, nella loro contrarietà, si può fare un esercizio interessante di carattere antropologico.
Titolo di un libro-cult della mia generazione che rubo spavaldamente per fare una riflessione molto al limite, forse discutibile per alcuni di voi che leggete. Siete avvertiti. Tutto nasce da un senso di stucchevole ipocrisia che percepisco quando si parla di famiglia con scopi politici, in particolare da certi settori cattolici che si affannano ad essere più papisti del Papa e, quel che è peggio, da settori per nulla cattolici che pensano di guadagnare voti strizzando l’occhio a categorie (ingenue) di credenti. In Italia abbiamo alcuni politici attivissimi in favore della famiglia, sostenuti da una fittissima rete di associazioni cattoliche che, in conclusione, propongono una visione stridente coi comportamenti sociali più diffusi, come vi mostrerò anche con cifre documentate. Naturalmente ognuno crede in ciò che vuole ma quando le credenze religiose si sovrappongono all’azione politica che agirà su tutti, credenti e laici, allora qualcosa non funziona, e un non credente come il sottoscritto ha qualcosa da ridire.
Mi sono deciso di rovinare la reputazione di Hic Rhodus perdendo in un colpo solo la metà dei lettori scrivendo un post contro il calcio. Che in Italia è un po’ come parlare male della mamma, sputare su un impiego alla Regione, far stracuocere gli spaghetti… Ho aspettato l’occasione buona e mi pare questa: buttati fuori con disonore dai Mondiali, privati dei vertici tecnici e federali, il popolo calcistico italiano appare inebetito e privo di capacità reattiva; per poco, lo so, ma intanto è possibile farla franca e allora ci provo. Il calcio è un brutto gioco; non è più uno sport ma al massimo uno spettacolo artefatto, un po’ come il wrestling; costa milioni alla collettività (non solo ai tifosi); provoca danni; è politicamente scorretto e immorale; è diseducativo. Credo di non avere dimenticato nulla, quindi corro ad argomentare.
[I dati qui presentati sono stati aggiornati con un post del 27 Gennaio 2016 e con uno successivo del 21 Marzo 2018]
Troppo di frequente piangiamo donne uccise da mariti gelosi, fidanzati abbandonati, padri-padroni che non accettano l’indipendenza della figlia, e chiamiamo questo “femminicidio”, come nel recente caso di Motta Visconti, ultimo di una serie destinata a durare. Il problema è emerso a livello di coscienza collettiva da pochi anni, tanto che il legislatore è dovuto intervenire col decreto legge 14 Agosto 2013, n° 93 convertito con modifiche dalla Legge 15 Ottobre 2013, n° 119; la legge interviene sostanzialmente sul Codice penale con ampliamento dell’intervento dell’autorità, della casistica oggetto di tutela e inasprimento delle pene; nell’incipit del DL si può leggere:
L’India ha bisogno di recuperare valori morali prima di fare sogni da superpotenza
(Vandana Shiva)
Oltre l’India da cartolina, del Taj Mahal e della cucina tandoori, dei santoni e del sitar che conquistò George Harrison esiste un’India tragica, violenta, povera e spaventosa. L’India in cui un terzo del territorio è in mano a guerriglieri sedicenti maoisti, dove il governo non arriva e dove non c’è legalità, delle violenze religiose fra induisti e altre religioni, delle violenze domestiche contro i bambini (un sommario e testimonianze le trovate QUI) ma soprattutto della violenza contro le donne. È di pochi giorni fa la notizia delle due adolescenti stuprate e impiccate da un branco che comprendeva due poliziotti, orrore che segue a ripetute analoghe notizie che arrivano alla nostra attenzione periodicamente e che spesso associano la violenza sessuale all’omicidio.