Ne abbiamo scritti talmente tanti, di post, con tanti numeri, fonti, grafici, che alla fine rischiamo di non ricordare le cose. O, se le ricordiamo, le ricordiamo vecchie, e non va bene.
Insomma, abbiamo deciso di aggiornare un po’ di dati dei post del 2014. Prima o poi passeremo in rassegna anche gli anni successivi.
Buon aggiornamento.
Network neutrality
Era il 28 Gennaio 2014 e la perorazione della Network neutrality è stata una delle prime nostre prese di posizione. Nel post Ottonieri spiegava perché era così importante a garanzia della libertà su Internet. Più recentemente lo stesso Ottonieri, nel dicembre ’17 recitava il de profundis. Siamo comunque più fortunati degli americani perché l’Europa resiste alla pressione di Trump e delle piattaforme monopolistiche (QUI la notizia).
Creazionismo
Denunciavamo (Febbraio 2014) il dilagare del creazionismo negli Stati Uniti. Il grafico Gallup all’epoca prodotto si fermava al 2012. Le cose, a cinque anni di distanza, stanno (lentamente!) migliorando:
(Fonte: Gallup).
Sia chiaro, non è un granché; c’è sempre un 38% di americani creazionisti puri e un altro 38% che ritiene comunque che l’evoluzione sia opera divina. Attenzione: in leggero calo ma potenti, i creazionisti, se in America si pensa a leggi per imporlo nelle scuole e in moltissimi paesi (anche europei!) è già insegnato.
Province
Assai prima del referendum del 4 dicembre peroravamo l’abolizione delle province come enti inutili e inutilmente dispendiosi (e mostravamo dati precisi). Come documenta efficacemente l’Istituto Leoni, il pasticcio della riforma Del Rio (per via ordinaria) prima dell’eventuale cambiamento costituzionale (poi non avvenuto) ha creato scatole vuote con pochissime funzioni, costi (per quanto piccoli, non giustificabili) e personale politico demotivato. Ma, intanto, continuiamo a finanziarle.
Suicidi economici
Sicuramente non ricordate più la bagarre sulla stampa, in TV, sui social, contro i politici malefici (Monti e Fornero erano stati al governo fino a pochi mesi prima) che affamavano il popolo; c’era la crisi voluta da Bilderberg, Soros e altri noti affamatori del popolo e girava l’idea che un sacco di imprenditori e operai si suicidassero a causa del disastro economico. Noi mostrammo i dati e potemmo smentire totalmente questa bufala. I dati sono stati da noi aggiornati a Gennaio 2016. In mancanza di dati specifici Istat riesce a tenere banco un ricercatore che non si perita di mostrare annualmente dati discutibili e rilevati in maniera discutibile; gli ultimi dati di questo “ricercatore” indicano in metà dei suicidi per ragioni economiche nei primi sei mesi ’17 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Poiché i suicidi per ragioni economiche erano già irrisori negli anni precedenti, in un quadro calante di pochi suicidi in generale (in termini relativi), possiamo dire che il tema è definitivamente chiuso.
Femminicidi
Tema delicato, tanto più in epoca di dilagante denuncia di molestie. La posizione di HR è sempre stata di fermissima condanna di ogni violenza, fisica e psicologica, e abbiamo dedicato molti post alla situazione insopportabile delle donne in India, a Colonia, a Kabul, oltre che evidentemente in Occidente, sottolineando anche l’importanza della pressione culturale, dell’imposizione del velo e via discorrendo. Ciò detto in quel post mostravamo che i femminicidi erano in costante calo e con percentuali bassissime rispetto agli altri paesi occidentali, rendendo l’Italia (sotto il profilo dei femminicidi e non altri) uno dei luoghi più sicuri al mondo. Questi dati sono da noi stati aggiornati nel Gennaio 2016. L’ultimo dato Istat – pur dichiarando ampiamente la difficoltà a discernere il generico omicidio femminile dal più specifico femminicidio – conta 149 donne uccise nel 2016; di questi 3/4 sono stati commessi in ambito familiare (vale a dire che si può sospettare un caso di femminicidio). Sono tanti? Pochi? (sempre relativamente ad altri paesi comparabili, perché ovviamente una sola donna uccisa è già una di troppo). Diremmo poco e comunque – dice Istat – gli omicidi in generale, e nello specifico anche quelli femminili, sono in costante calo. Ci basiamo comunque anche su una seconda fonte, quella annualmente fatta dalla Casa delle donne che ci fornisce dati aggiornati di altri due anni (raccolti però con una metodologia discutibile); qui mostriamo il loro grafico che mostra un calo nei femminicidi (per come da loro registrati) in un quadro di modesta incidenza del fenomeno.
Competenze dei ragazzi italiani
A Luglio commentavamo i dati PISA-OCSE che mostravano l’incompetenza dei ragazzi in materie economiche; eravamo davvero messi male. In attesa del nuovo rapporto 2018; test successivi sono leggermente meglio ma, nel complesso, rimaniamo in coda alle classifiche. Sarà ora di fare qualcosa?
Economia militare
Ad Agosto mostravamo l’importanza dell’industria bellica per l’economia Italiana (oltre un punto di PIL nel 2012). Siamo spiacenti di dirvi che abbiamo più o meno lo stesso ranking (noni con la Leonardo) ma con soli 8 miliardi e mezzo (in calo dall’anno precedente.
Turismo
A Ottobre ci lamentavamo del fatto che l’Italia, col patrimonio paesaggistico, architettonico e artistico che possiede, fosse solo quinta nella classifica delle destinazioni turistiche, addirittura dopo la Spagna. Sarete felici di sapere che siamo rimasti lì, al quinto posto; solo che adesso la Spagna è terza (La-Spagna-È-TERZA!). Perché? Hanno più arte, più cultura, più monumenti? No. Hanno più servizi, più cortesia e tariffe meno esose.