Il governo censura un filmato delle Forze armate. Ne approfittiamo per spolverar via un po’ di ipocrisia…

– Problemi della P.A.;
– Valutazione delle politiche;
– Riforme.
Il governo censura un filmato delle Forze armate. Ne approfittiamo per spolverar via un po’ di ipocrisia…
Fra le piccole questioni che rilevano molto del pensiero pentastellato, vi proponiamo quella dell’autenticazione delle firme che, secondo il M5S…
Leggiamo il Milleproroghe governativo. Cogliamo l’essenza dei valori populisti coi quali vogliono governare.
L’Italia primeggia nell’assenteismo nell’Amministrazione Pubblica, che è già fra le peggiori del mondo. Ma alla radice c’è un profondo problema culturale.
Leggiamo l’interessante Rapporto 2017 della Fondazione Gimbe sul SSN
Dopo la sconfitta di Renzi nel referendum e la sentenza della Consulta sull’Italicum, siamo condannati a restare prigionieri della Prima Repubblica?
Su alcuni aspetti della riforma costituzionale è facile trovarsi d’accordo. Su altri…
“L’Italia è una ventina di repubbliche fondate sul ricorso”. Così si sarebbe dovuto riscrivere l’articolo 1 dopo il cambiamento del Titolo V del 2001. La devoluzione delle competenze dello Stato alle Regioni negli ultimi 15 […]
La definitiva abolizione delle Province nella riforma costituzionale. Un passo necessario ma incompleto entro una visione tuttora assente del riordino delle Autonomie locali.
L’Open Source è una risorsa importante per la PA se introdotta con competenza: il caso di Roma non fa sperare in tal senso.
Un nuovo articolo del nostro “dossier costituzione”. Parliamo di riformabilità della Carta, bicameralismo e legge elettorale.
Abbiamo già visto in un articolo precedente quali criteri è bene non prendere in considerazione per valutare le propria posizione sul referendum costituzionale. In questo articolo si affronta il compito di offrire alcuni strumenti per […]
Con questo gioco di parole nel titolo si possono riassumere i regressi dell’Italia nell’ambito della gestione digitale della Nazione. Perché, da quando abbiamo descritto, un anno e mezzo fa, lo stato dell’arte e i meccanismi necessari per portare fuori lo Stato Italiano dal micidiale mix rinascimental/ottocentesco dei suoi processi, è cambiato davvero tutto, per dirla con il Principe di Lampedusa: il Governo, il Digital Champion, la strategia, i risultati, il modo di presentarli.
Detto, fatto. Come aveva annunciato qualche mese fa, il presidente dell’INPS Tito Boeri ha fatto pubblicare una vera e propria bozza di provvedimento legislativo per una (nuova) riforma delle pensioni e di alcune forme di assistenza al reddito, con lo scopo di ridimensionare le pensioni più sproporzionate rispetto ai contributi versati per finanziare una forma di reddito minimo per gli ultracinquantacinquenni. Come dice il titolo del documento “Non per cassa, ma per equità”, l’effetto complessivo auspicato non sarebbe una riduzione della spesa ma lo spostamento di risorse del welfare nella direzione di una maggiore equità. Vediamo se è vero.
Il Senato ha appena approvato la legge di riforma della Pubblica Amministrazione, detta a volte “Legge Madia”, e naturalmente non mancano le polemiche in toni anche drammatici. Una riforma della P. A. è ovviamente ritenuta necessaria da tutti, ma non tutti certamente vorrebbero cambiamenti nella stessa direzione, e alcuni a mio avviso fanno solo finta di ritenere utili dei cambiamenti. In questo panorama, io vedo profilarsi sullo sfondo la silhouette del fu Commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli, prematuramente passato a miglior incarico. Vediamo un po’.