La legge di Murphy

Prima legge di Murphy: Se qualcosa può andar male, lo farà.

Sarà l’età che avanza, sarà che non ci sono più le mezze stagioni, o il caldo che mi annichilisce, ma trovo impossibile qualunque prospettiva ottimistica in merito alla nostra società.

Vi propongo uno screenshot dall’HuffPost del 23 giu 2023, ore 12: 

Taglio medio, che le notizie importanti, in questa giornata, sono tutte miserabili: dalle posizioni della Lega sul MES alla questione Santanché, alla telenovela Schlein (pensate voi: quelle sono le notizie principali, con taglio alto!).

Concentratevi invece su quel riquadretto con le sue sei notizie buttate lì tutte assieme, subito dopo la Santanché. Come dire: “Caro lettore, ci sarebbero anche queste bagattelle qui, se hai voglia di darci uno sguardo, ma vedi tu…”.

Qui abbiamo, in ordine: un ulteriore giro di vite sul controllo personale delle persone (a fin di bene, a fin di bene…); la dimostrazione che un cruciale partner della Nato è un bandito; i neonazisti in Germania (in realtà la questione è diversa e il titolo è allarmistico ma, insomma…); la dimostrazione che il popolo (in questo caso britannico) non capisce nulla e si fa intortare dai demagoghi di turno; un ennesimo indizio che c’è del marcio a Bruxelles; e infine la guerra bestiale che – diciamolo – dopo più di un anno ci ha rotto i coglioni quindi merita al massimo questi richiami da seconda o quarta pagina.

Io vedo – tutto assieme – questo cumulo di tragedie, e non riesco a considerarlo come occasionale coincidenza di piccole cose, un po’ fastidiose davvero, ma forza, dai, domani andrà meglio. 

Poiché una delle mie fissazioni, con la quale tormento i lettori di Hic Rhodus da un decennio, è che la crescente complessità sociale è diventata, semplicemente, ingovernabile, ecco che mi è tornata in mente la prima legge di Murphy, che vi ripropongo  con un po’ di orpelli sociologici in questa formula:

La società umana, diventata ingovernabile a causa dell’esplosione sistemica della complessità sociale, finisce col resistere o col cedere, col progredire o col regredire, in modo sostanzialmente imprevedibile e non controllato, e quindi è inevitabile che le cose vadano male; prima qui e là, a caso; poi in maniera più rilevante; poi in maniera disastrosa.

La gente è ignorante (perché?) e si fa imbrogliare da politici mascalzoni (perché?) e vota la Brexit che poi si ritorce contro gli stessi che semmai danno la colpa agli alieni. Erdogan spara su un popolo di cui non ci frega nulla, ma le ricadute politiche, e quindi geopolitiche ed economiche, alla lunga si faranno sentire anche se non collegheremo le vicende. La guerra è impantanata e non può che congelarsi a tempo indeterminato, oppure crescere con un’escalation dagli esiti imprevedibili. I giochini della Lega (o della Schlein) producono danni irreversibili al benessere del popolo italiano che, semplicemente, non lo sa.

Una boiata qui, una manipolazione là, un errore di valutazione oggi e una conseguenza imprevista domani, il mondo va verso una catastrofe.

Che frase sciocca! Avevo 20 anni, o poco più, quando il Club di Roma faceva previsioni catastrofiche, eppure siamo ancora qui, no? E abbiamo tutti più reddito, più sicurezza, più diritti Lgbtqfrhj+++…

Eppure non è così. Abbiamo più reddito ma il divario fra ricchi e poveri è diventato gigantesco. Viviamo più a lungo solo per ammuffire davanti alle serie Netflix. Abbiamo meno diritti sostanziali e assai più di quelli fasulli, demagogici, incapaci di cambiare realmente le nostre vite. Siamo più sicuri ma enormemente più controllati. Greta Thunberg ci ha sfracellato i zebedei ma non mi direte che non vi siete accorti che il pianeta non gode di buona salute?

Ultimamente cammino molto. Abito in una bella zona collinare e ho scoperto fantastici sentieri fra i boschi. Pieni di spazzatura. A parte il danno irreparabile per il mio umore, ho fatto un semplice calcolo: poiché un mozzicone di sigaretta pesa circa 1/4 di grammo, e i fumatori sono – pare – 1,1 miliardo, se ogni giorno il 10% di costoro butta un mozzicone per terra, il conto è presto fatto: ogni giorno abbiamo, nelle strade e nei boschi del pianeta, 275.000 chili di mozziconi che impiegheranno dai 10 ai 30 anni per dispersi nell’ambiente. 275.000 oggi, 275.000 domani…  Adesso aggiungete le bottigliette d’acqua, le confezioni di Estathé, le lattine di Coca Cola e tutto il resto (ieri ho raccolto un paio di vecchi pantaloni sulle rive di un ruscello. Sì, io passeggio con una busta e raccolgo l’immondizia).

Non c’è gara. Siamo già sconfitti. La legge di Murphy ce lo dice: se un cretino che fuma (un giovane che beve Coca Cola, un bambino che succhia Estathé…) può buttare per terra la sua cicca, probabilmente lo farà. In città, forse, qualcuno spazza. Nei boschi no. È una metafora, lo capite no? No? Se un cittadino può esercitare il suo diritto politico votando il peggiore (quello che lo danneggerà oggettivamente), probabilmente lo farà (prima però viene: se l’assetto politico nazionale può esprimere i meno adatti, probabilmente lo farà: a breve negli Stati Uniti vedremo le presidenziali con Trump contro Biden…). Se un pazzo può andare al potere e governare un arsenale atomico diabolico, probabilmente succederà (oops, è già successo, è ora!)… 

Non c’è niente fare. Se può andare storto, lo farà. Più prima che poi.

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