Per il secondo giorno (o è il terzo?) tutti i principali quotidiano titolano sui “furbetti” del Parlamento che avrebbero intascato il bonus da 600 Euro per le partite Iva in difficoltà. Non paghi del loro super stipendio a cinque cifre, in un momento in cui il Paese soffre, questi approfittano di una norma non certo pensata per loro. Cani! Bastardi! Alla gogna! Per carità, tutti accennano, en passant, che non è un reato, che la norma, mannaggia (pensata male come ormai la totalità delle norme di questi Parlamenti di ignoranti e sprovveduti) lo consentiva. E allora? È immorale. Ah!
Quindi abbiamo tutto il (ridicolo) dibattito politico bloccato da due giorni perché il presidente grillino dell’Inps, Tridico, ha detto e non detto, ha alluso e accusato, ha fatto mezze affermazioni con mezze smentite, intorbidando l’acqua proprio nel momento (toh!) in cui alcune voci si stavano (finalmente, tardivamente, inutilmente) levando per il “No” al prossimo referendum costituzionale. Hai voglia adesso a cercare di argomentare contro il populismo eversivo insito nel taglio dei parlamentari; questi sono rubagalline, profittatori, affamatori del popolo, mandiamoli a casa!
Gli altri duemila “politici” evocati da Tridico sono consiglieri comunali, o regionali, e alcuni stanno uscendo allo scoperto affermando, direi legittimamente, che col gettone da consigliere non si vive, e che da professionisti quali sono hanno anche un’attività da portare avanti, e diritto quindi al bonus.
Credo che abbiano qualche ragione, ma il popolo non è interessato a loro ma ai tre (su 900) parlamentari mascalzoni, reprobi, schifosi; fuori i nomi, dateli a noi che gli facciamo passare la voglia!
Se nel clima tradizionalmente torrido di agosto c’era bisogno di ravvivare le vendite dei giornali, questa pseudo notizia è venuta al momento giusto, e il fatto che tutti i principali giornali, nessuno escluso, dedichi il titolo di apertura e numerosi servizi e commenti a questa bagatella, la dice lunga sulla qualità del giornalismo italiano (osservate, a margine, che nessuno si perita di cercare altro epiteto che non sia ‘furbetti’; ma non vi viene un attacco di panico solo per questo?).

Il mio punto di vista è davvero semplice: quei tre hanno fatto una sciocchezza, se la potevano risparmiare; immorale? Mi pare una parola un po’ grossa per questa cosa, la riserverei per altre questioni. Diciamo inelegante, specchio di una certa bassessa, non certo ascrivibile a persone di solido impianto etico, politico, culturale ma, si sa, il lavoro da parlamentare è gravido di rischi; ora poi, col taglio, pochi di questi sanno di rientrare in Parlamento, perché non arrotondare qualche spicciolo?
Questa furiosa indignazione popolare, ve lo dico francamente, mi fa piuttosto schifo. Un popolo di profittatori, di tengo famiglia, di abusivi, di raccomandati, di familisti voltagabbana, di imbucati, davvero si scandalizza perché i loro degnissimi rappresentanti hanno fatto lo stesso di sempre, il medesimo di chiunque, l’usuale dei più? Migliaia che timbrano i cartellini per andare a spasso, che scendono in piazza per i diritti “acquisiti”, che chiedono le riforme ma solo rigorosamente per gli altri, che col cazzo che vogliono pagare le tasse, che parcheggiano in doppia fila “ma solo un attimino”, che la mascherina ma che palle e poi tanto si sa che il virus non c’è, questo popolo gioioso nella sua crudele amoralità congenita fa tutto questo can can per tre (dico: 3) parlamentari che hanno preso (inopportunamente ma legittimamente) il bonus?
Quello che occorre capire, cari lettori di Hic Rhodus, non riguarda la faccenda dei bonus, sulla quale è sufficiente storcere la bocca e andare oltre. Occorre capire come vengono costruite le notizie, le campagne informative (e più spesso disinformative), le distrazioni di massa. Capisco che la grave situazione in Bielorussia con la rielezione di Lukašėnka non sia una preoccupazione per tutti, e passi; capisco che dell’andamento quotidiano del Covid ci si possa un filo essere stancati, e va bene. Ma non sarebbe meglio discutere (= argomentare, riflettere, discernere, confrontare, documentare…) di come diavolo riapriremo le scuole a settembre? o di come intervenire nel nord Africa per porre un qualche rimedio allo stillicidio di barconi e barchini? o di come aiutare concretamente le aziende a riprendersi? o di come e quanto sia eversivo il taglio dei parlamentari? o di come dare un ordine a periferie ormai diventate terra di nessuno anche in provincia? o di come dare un senso a una ricerca che in Italia sarebbe di eccellenza se non fosse continuamente mortificata? Aggiungete voi a piacere ma, per favore, aggiungete temi, questioni, problemi, che hanno ricadute immediate e pesanti sulla nostra vita oggi, e su quella dei nostri figli e nipoti domani.
Ecco, tutti questi temi, e altri dello stesso spessore, possono dare adito a un vero moto di indignazione. Quanto è immorale lasciare l’immigrazione in balia di se stessa e delle mafie? Quanto è immorale non sapere impiegare le poche risorse che ci sono per far risollevare il paese? Quanto è immorale mandare i bambini a scuola senza una sola idea intelligente (una, dico: una) su come diavolo comportarsi per il virus? Ma questi argomenti stancano, sono difficili, obbligano a pensare e poi viene il mal di testa, e nei quotidiani sono trattati quasi controvoglia, e solo quando diventano un poco più croccanti (i banchi con le rotelle dell’Azzolina, che boiata! Gli immigrati che scappano dai centri e spargono il virus, dannata Boldrini!). Vuoi mettere buttare merda su tre (dico: 3) parlamentari che hanno preso il bonus? E dai di inchiostro contro i furbetti, furbetti di giornalisti, furbetto di Tridico, furbetti populisti!
11 ago 2020