Marionette ignare dei fili

Quindi le cose stanno così: non ci si vaccina, o quanto meno si contrasta il green pass, per combattere il Grande Reset (Freccero), la tirannide senza scrupoli (Agamben), o la più popolare dittatura sanitaria. Fantasmi complottisti analoghi ai precedenti l’epidemia, che ho cacciato amici che anni fa vaneggiavano del Bilderberg e sulle macchinazioni di Soros, che poi c’è il sempreverde liberismo, meglio se aggettivato con “selvaggio”, che è un complottino acerbo ma se gli si dà tempo diventa più maturo, come gli Illuminati, oggi un po’ meno di moda. La grande paranoia, che come ci ha insegnato Carlo Cipolla attraversa con la stessa percentuale il popolino e i Grandi Intellettuali (maiuscole sarcastiche), ha trovato il nemico in un’entità maligna che vuole ridurre l’umanità in schiavitù, controllarci, dominarci. Questa entità è vaga e semisegreta, come la Spectre, ma chiaramente ne fanno parte i potenti della Terra, i poteri forti, i grandi ricconi, gli squali della finanza, specialmente gli squali della finanza, e se anche non siamo sicuri dei loro nomi e cognomi li conosciamo all’ingrosso, sono i nostri nemici e i pochi resistenti non appecoronati al loro volere resistono, combattono, non si piegano. No alla dittatura sanitaria!

Ciascuno di questi individui, che sia un comune cittadino (una parrucchiera, un tassista…) o un Grande Intellettuale, sa una verità, ma non sa di saperla e la distorce; la verità è che sì, sono effettivamente delle marionette, eterodirette e non padrone della loro vita, ma no, i fili non sono tirati da Soros o dal Vecchio della Montagna. Vediamo come funziona la vita media di una persona media. La sveglia suona alle 6,30 perché deve andare al lavoro, e non perché non gli piacerebbe stare sotto le lenzuola fino a tardi. Il Tale si alza e si trascina in bagno dove si lava i denti col dentifricio in offerta preso alla Coop. Ha preso quello perché glie l’hanno fatto comperare, mettendolo a basso prezzo, per sgomberare il magazzino. Poi fa colazione coi soliti biscotti con le immancabili gocce di cioccolato della marca leader del mercato, quella che fa la pubblicità buffa. Si veste poi, coi vestiti adeguati al lavoro che fa, perché se fa un certo lavoro deve avere giacca e cravatta, se ne fa un altro deve avere una tenuta più sportiva. Va quindi alla fermata del bus dove sa che deve sgomitare perché è l’ora di punta, essendo quello il momento in cui tutti vanno al lavoro dopo avere mangiato i biscotti con le gocce di cioccolato. Il bus fa un percorso prescritto, si ferma al rosso dei semafori, fa salire e scendere la gente nelle fermate previste… Nel frattempo il Nostro controlla il suo profilo Facebook per vedere quanti like gli hanno dato al piatto di spaghetti alla puttanesca che ha fotografato la sera prima, e non si accorge che tutti i viaggiatori del torpedone stanno a testa china sullo smartphone, i più vecchi a guardar(si) su Facebook e Twitter, i più giovani su TikTok o Instagram. Solo una stupida ragazzina brufolosa e disadattata sta leggendo un libro, ma è scansata da tutti.

Al lavoro il Nostro fa esattamente quello che ci si aspetta da lui, lavora il minimo, saluta chi deve salutare, se fa un lavoro di concetto ripete mille operazioni uguali, se è un lavoro di sportello accoglie mille utenti uguali, se invece è un lavoro creativo ha margini eversivi di individualità ma deve poi sottoporsi al colloquio standard col capo, alla riunione rituale coi colleghi, al gioco della macchinetta del caffé etc. Poi il ritorno a casa, la cena, la televisione, la scopata coniugale se è sabato e via, un giorno dopo l’altro. Il Nostro paga le tasse imposte dalla dittatura fiscale, guida a destra come gli impone la dittatura stradale, va in vacanza ad agosto come pretende la dittatura vacanziera e si fa le foto dei piedi in riva al mare che, d’estate, fan più numeri dei gattini su Twitter. Il nostro è un tifoso di calcio; ah! non toccategli la Juve (l’Inter, il Napoli…) che se no diventa una bestia; sa tutto sul calcio mercato, conosce a menadito i torti subiti dalla cricca arbitrale negli ultimi anni e gli piace moltissimo vedere la partita sul divano assieme ai suoi amici, tifosi par suo. Naturalmente è abbonato a Netflix, vede le serie TV che gli vengono proposte mese dopo mese ma non si perde mai il suo talk show preferito, dove parteggia animosamente per i beniamini politici che preferisce. Perché il Nostro ha una grossa coscienza politica, veramente grossa, è in quel partito da sempre, anche suo padre lo era, perché suo nonno ha fatto il partigiano e quindi la Fede è nel DNA famigliare, una cosa di cui va molto fiero.

Il Nostro dice sempre “Buongiorno signora, come sta?” quando incontra la vicina, della quale non gli frega assolutamente nulla. Compera il gelato al figlio obeso, ma solo il fiordilatte con la Coca Cola Zero, che non fanno ingrassare. Guida la macchina che deve guidare, e visto che fra un po’ la deve cambiare sta pensando a una macchina elettrica. Fino a pochi anni fa manco sapeva che esistevano ma ormai, in TV, solo auto elettriche ti propongono e in effetti, sì, elettrica, che bella idea ecologica! Sul vaccino, sul PNRR, sull’Afghanistan e su ogni altro argomento sa quello che deve sapere dalle notizie indignate di Facebook, dai pezzi di telegiornali visti in attesa del film in TV e dai colleghi alla macchinetta del caffè. Sa quindi che il vaccino è sperimentale e pericoloso ma che gli tocca farlo lo stesso e speriamo bene, sa che i talebani sono cattivi e ce l’hanno con le donne, forse è perché sono islamici, sa che Draghi sta facendo bene e che ci sono un sacco di soldi europei, chissà dove finiranno, che si sa che è tutto un magna magna, speriamo bene.

Non sa, il Nostro, perché non ci pensa mai, che la sua vita sarà così, uguale tutti i giorni. Pian piano gli capiterà qualche cosa di emozionante, chissà, una promozione sul lavoro; o la collega che glie la dà e succederà un casino con la moglie perché le corna non piacciono a nessuno, e allora via, di pietismo maschile e di vittimismo femminile, secondo i classici canoni di una noia pestilenziale. Ma semmai, se è furbo, dopo un mese o due di esaltazione manda a farsi friggere la collega, sai la moglie, poi ho un figlio, proprio non posso, tanto la medaglia ormai ce l’ha, poi sua moglie fa una caponata da paura. Poi invecchia, pian piano, il figlio obeso rimarrà a casa, la moglie sarà una mezza estranea, si ritrova in pensione, non ha la più pallida idea di cosa fare adesso e va a dare le briciole di pane ai piccioni. A quel punto si riavvicina alla religione cattolica, che non si sa mai.

Ecco, questo tizio, uno dei milioni di nostri connazionali (potete immaginarla al femminile, potete immaginarlo libero professionista, che vive al Nord o al Sud con i cliché del Nord o del Sud) crede di essere un libero pensatore, uno padrone del suo destino, un intelletto guidato dal suo proprio libero arbitrio, e per questo, corbezzoli! non sopporta il green pass imposto da chi vuole governarci e renderci schiavi.