Allarmi, son fascisti!

Leggo usualmente con piacere Mattia Feltri, direttore dell’HuffPost, che ha la misteriosa abilità di pensarla, solitamente, come me, ma di scriverlo meglio. Non solo; il maledetto non si è mortalmente stancato di indicare la miseria della condizione umana, il ridicolo della politica, l’infamia dell’ipocrisia, no; lui continua, mentre io sono ormai stufo marcio. Sarà che io invecchio e invece lui è ancora un giovanotto. Oggi, prendendo a pretesto un ridicolo fatterello provincialissimo, che neppure vi sto a raccontare (leggetevi l’intero articolo QUI, se credete), denuncia per l’ennesima volta la nudità del re, vale a dire:

Esclusi i governi tecnici di Carlo Azeglio Ciampi, di Mario Monti e di Mario Draghi, ed escluso Giuseppe Conte ma soltanto nella sua versione bis, quella col Pd al posto della Lega, in questo simpatico Paese abbiamo avuto al governo o la sinistra o i fascisti: fascisti i democristiani, fascista Craxi, fascista Berlusconi e ora fascista Meloni.

Spiega Feltri (ma l’avete capito da questo ragionamento) come la sinistra, non certo da oggi, sia divenuta incapace di fare politica, e al più vivacchia nella denuncia del presunto fascismo degli avversari al potere.

Direte: “Ah, beh, ma questi, fascisti, lo sono davvero!”. Rispondo sempre con Feltri:

[… in] questi pigri e furenti sei mesi, di quotidiana allerta democratica, per cui fra guerra in Ucraina, inflazione, scontro Cina-Usa, intelligenza artificiale, immigrazione, eccetera eccetera, noi dobbiamo principalmente stare lì a vedere se Giorgia Meloni e la sua banda stiano fondando un nuovo totalitarismo della mascella. E sarebbe persino sopportabile, se non altro perché a questi al comando un po’ di nostalgico stivalume gli piace anche esibirlo, con busti in bronzo del Duce e creative ricostruzioni storiche e sostituzioni etniche, in declinazione più carnevalesca che squadristica, dico io, che però forse sottovaluto, come da molti sono rimproverato.

Quel che sostiene Feltri è piuttosto in linea con quanto più volte scritto su questo blog; certo che Maloni e compari sono post fascisti; certo che Salvini è pure peggio di loro, ma il rischio democratico nel nostro Paese è all’incirca pari a uno zero-virgola; il vero pericolo è la loro ignoranza, stupidità, protervia, che si dimostra peggiore dell’ignoranza, stupidità, protervia dei 5 Stelle alleati al PD.

Il punto focale che dovrebbe interessarci (oltre a un ragionamento su dove fosse la “sinistra” quando nel Paese, anno dopo anno, il malpancismo di destra cresceva… forse è stata a pettinare le bambole, forse lottava fino all’ultimo uomo contro la segreteria Renzi, forse si inventava uno Ius-qualcosa per comparire con un titolo sui quotidiani, chissa?) è quando, finalmente, la sinistra, il centro-sinistra, il polo riformista, i socialdemocratici, insomma: tutti quelli che non sono quelli là, quando – dicevo – costoro incominceranno a fare politica. Scrive Feltri:

Quando, santo cielo, diventeremo grandi e faremo un po’ di politica?

Se non fossi abbastanza certo che Feltri non legge HicRhodus, mi verrebbe di citarlo per plagio.

Ora a “sinistra” abbiamo, oltre al quinto quarto di storica insipienza e inconsistenza, una Schlein che ad ascoltarla sembra scappata da Amici miei, e un Conte imbucato alla festa e – incredibile ma vero! – ritenuto “di sinistra” da un bel po’ di gente che vota a sinistra, mentre è un pataccaro qualunquista catapultato alla guida di un movimento populista eversivo. Nessuno di questi fa politica. Nessuno. Ditemi, per favore, qual’è l’atto pratico di Conte degli ultimi mesi (di tutta la sua vita) dichiarabile “di sinistra”; indicatemi cos’ha fatto Schlein (e i segretari precedenti), indiscutibilmente di “sinistra”, salvo considerare l’armocromismo come una manifestazione di per sé rivoluzionaria (e io potrei perfino essere d’accordo).

La conclusione è ancora una volta sconsolata: nel vuoto assoluto di idee, nella palude della banalità, nella ragnatela social, nell’armocromata quisquilia della vita quotidiana dove, in qualche modo, ogni giorno bisogna pur portare a casa la pelle con almeno 10 retweet e 5 cuoricini, ecco, bisogna fare la celebre ammuina, che nella politica “di sinistra” consiste specialmente nell’avere un nemico (tutti) e indicarlo come fascista, pericoloso, inaccettabile. Non già – come sarebbe logico – incapace e inadatto, perché in questo secondo caso ti toccherebbe spiegare il come e il perché, e perfino far mostra di alternative programmatiche concrete, efficaci, pratiche, realizzabili, mentre “il fascismo” fa scattare, nel popolo “di sinistra”, un riflesso pavloviano sempre buono.