Referendum: il merito e il metodo

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Nonostante il referendum sulle modifiche alla Costituzione sia ancora lontano nel tempo, è già disponibile una vasta collezione di pareri, giudizi e improperi sulle modifiche medesime. Ritenendo, con una confidenza piuttosto elevata, che il rumore di fondo privo di valore informativo sovrasterà presto il contenuto sul quale si è chiamati a votare, spero che queste poche considerazioni di metodo potranno essere utili per essere richiamate in futuro e riportare le infinite discussioni al merito della riforma, e non ad altro.

Quindi (su Vulcan non sarebbe necessario) forse qui è opportuno ricordare il Decalogo Vulcaniano per i Referendum Costituzionali:

E’ sulla riforma costituzionale che si vota, non su altro. Non si vota su Renzi, non sul Governo, non sui Marò, sulle Foibe o sulla terza internazionale socialista. Si vota esattamente ed esclusivamente sulle modifiche costituzionali approvate.

Il referendum non prevede quorum. Quindi, al contrario del precedente, astenersi o non votare è equivalente a lasciare la scelta agli altri. Lamentarsi dopo dell’esito è quindi di cattivo gusto, ed illogico.

Quello che fa il Governo se vince il sì o il no è ininfluente ai fini di decidere cosa votare. Poiché si vota sulle modifiche alla Costituzione, e la Costituzione perdura al cambiare del Governo, votare per mantenere o cacciare il presente Governo, oltre a non essere pertinente, è un’azione equivalente a incendiare casa propria per scaldarsi (o, al contrario, decidere di rimanere nella casa in fiamme).

Votare SÌ perché X (antipaticissmo) vota NO oppure votare NO perché Y (antipaticissimo) vota SI è del tutto illogico. Si vota sul merito del referendum ovvero sulla riforma costituzionale, e quello che conta è cosa si pensa di essa in prima persona, non cosa pensino gli altri. Il voto è personale, libero e segreto.

Accusare qualcuno di “sbagliare voto” perchè anche X (impresentabile) vota così è del tutto illogico, e ridicolo. Se X è impresentabile, per motivi esterni al referendum costituzionale, sono problemi suoi e dei suoi seguaci. Quello che conta, visto che si vota sul merito della riforma, sono le proprie motivazioni per votare si o no.

Votare SÌ o NO sulla base di una “appartenenza politica” è illogico e sbagliato. La Costituzione è uno strumento che regola la società al di sopra dei partiti (che sono transienti) e persino delle persone (è probabile che comunque vada sarà la prossima generazione, non prima, a potersi esprimere di nuovo sull’argomento).

Votare SÌ o NO sulla base di elementi attuali di piccolo peso (per esempio la riduzione dei costi della politica) è illogico e sbagliato. Le modifiche della Costituzione hanno impatto ben più rilevante di questi argomenti di giornata, e sono questi impatti che devono essere presi in considerazione.

Votare SÌ o NO sulla base di considerazioni esclusivamente giuridico costituzionali è illogico e sbagliato. La prevalenza della norma sulla sua applicabilità e sul funzionamento della società che regola è un’astrazione che non fa parte del mondo reale: le norme devono essere in grado di produrre e regolare una società funzionante e non disfunzionale.

Votare SÌ o NO sulla base di considerazioni esclusivamente funzionali è illogico e sbagliato. Privilegiare solo il funzionamento rispetto al diritto è tipico delle società dittatoriali, e dei movimenti assolutistici. La Costituzione deve contenere gli strumenti e le rigidità atte ad impedire che in nome dell’efficienza si calpestino i diritti.

Infine, votare SÌ o NO sulla base di considerazioni esclusivamente nazionali è illogico e sbagliato. Sia che si vada verso una più stretta integrazione europea, sia che si scenda su zattere di salvataggio isolate, sarà la Costituzione corrente a definire cosa si potrà o non potrà fare, ed è opportuno ricordarselo.

Gli ultimi tre punti sono quelli da sviluppare, ai fini di farsi una opinione ponderata su cosa fare e sono non banali, data la contraddittorietà insita nei primi due e l’incertezza, di portata storica, sugli sviluppi della Unione Europea. Auspicabilmente, ne parleremo di nuovo qui.

Live long and prosper: la vostra scelta non sarà ininfluente per indirizzare il futuro.

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Contributo scritto per Hic Rhodus da signor Spok 
Con alcune competenze che pensa siano decenti e molte passioni che 
sa di coltivare male. Interessato a ciò che è rilevante su larga 
scala, poco a quanto ritenuto importante localmente. Di conseguenza, 
ha la mente ingombra di nozioni del tutto inutili alla vita 
quotidiana. Trova la mancanza di curiosità ed ironia tipico delle 
persone pericolose.