Sono stufo marcio dei moralisti. Credo che nella mia lista delle persone detestabili vengano addirittura prima dei nazisti dell’Illinois. I moralisti sono persone senza etica ma con profondissima moralità. Così profonda che ci sono caduti dentro e non sono più riusciti a saltar fuori. E d’altronde non vedono nulla, da laggiù, e quindi non sanno, non capiscono. Sì, li detesto. Si battono il petto in chiesa per giudicare tutto e tutti credendosi puri e santi. Schifano il bimbo rom in classe coi loro angioletti e impastano il gruppo uozzap delle mamme di razzismo. Brucerebbero sul rogo – in senso letterale – gli omosessuali perché sono dei viziosi, ma semmai si vantano dei 20 euri di adozione a distanza che fanno con Save… Ridono pochissimo. Non scopano. Sono presi dalla missione di controllare se stessi e il prossimo, stanare il male, sgridare i bambini, dare un calcio ai cani, fare la dovuta carità al nero cercando di non entrare in contatto con la sua pelle che porta certamente malattie. Poiché hanno una profondissima morale accettano tutto dal prossimo, si mostrano tolleranti, dialogano col musulmano, accarezzano il poverello, specie se siamo vicini a Natale, e a tutti, assolutamente a tutti, dispensano consigli.
Insomma: odio i moralisti.
C’è un cantante che si chiama Sfera Ebbasta. Mai sentito nominare, io dopo i Led Zeppelin penso non ci sia più stata musica decente; ma insomma c’è ‘sto cantantino, non so dire se talentuoso o paraculo, non so dire se destinato alla celebrità o meteora adolescenziale. E non mi importa un fico, io ballavo alla musica di Sbranco e le purghe elettriche, figuratevi se posso pronunciare giudizi. Insomma, sapete com’è andata, lo spray al peperoncino, la ressa, cinque ragazzini morti più una giovane mamma che lascia quattro figli. Si indaga, ci sono varie responsabilità già abbastanza chiare ma, cosa assurda, fra la gente delle buche moraliste anziché condanne alle condizioni della discoteca, alle norme di sicurezza, al ragazzino deficiente che ha spruzzato lo spray, no: si accaniscono sul cantante. Perché mentre tutta la tragedia è “normale” (si sa, si muore, ci sono gli incidenti, a chi tocca nun s’ingrugna), lui, Sfera Ebbasta, non è affatto “normale” (e quel nome del cavolo, poi…). Si veste in modo strano, c’ha tatuaggi e piercing discutibili, i capelli colorati, e le canzoni, poi… LE CANZONI! Qui potete trovare tutti i suoi testi (fanno schifo, ma non per una questione morale; se avete voglia leggeteveli). Il vostro intrepido blogger ha fatto il lavoro sporco per voi; ho letto svariati testi ma, per non farvi perdere tempo, credo che basterà questo:
Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca
quale? quella dell’altra volta
faccio paura, sono di spiaggia
vi faccio una doccia, pinacolada
bevila se sei veramente grezza, sputala
poi leccala leccala
limonatevi mentre Gordo recca
gioco a biliardo, con la mia stecca
solo con le buche
solo con le stupide
‘ste puttane da backstage sono luride
che simpaticone! vogliono un cazzo che non ride
sono scorcia-troie
siete facili, vi finisco subito
“Mi piaci, gioco hard” dubito
di te tipa, che vieni a casa mia con la tua amica
se non è una quinta amicca
(Hey tipa, album: Emergenza Mixtape vol. 1)
Ok, so cosa state per dire: è abbastanza fortino, sì. Anzi: è di pessimo gusto, misogino, sessista, pornolalico… vediamo, cosa manca?
A me piace? Proprio no. Andrei a sentire un suo concerto? Manco morto. Ma io la musica che mi pare, e anche voi potete farlo. Il punto vero è che se siete genitori probabilmente è saggio lasciare che i vostri figli ascoltino quel che pare a loro, ma semmai parlate loro e, certamente, non portateli al concerto, e spiegategli il perché.
I moralisti cui non piace “Hey troia! vieni in camera con la tua amica porca”, mi chiedo, ascoltavano musica da ragazzi? Cosa? Perché guardate che la storia della musica leggera è piena zeppa di canzoni piene di sesso e di droga,
Io stagionato patito dei Led Zeppelin ho memoria dei testi delle canzoni italiane e straniere degli anni ’60 e ’70, e vi faccio alcuni esempietti piccoli piccoli:
Shave ‘Em Dry, di Lucille Bogan (1935):
I got nipples on my titties
Big as the end of my thumb
I got somethin between my legs
That’ll make a dead-man comeBaby won’t you shave ‘em dry
Want you to grind me baby
Grind me until I cryI fucked all night
And the night before, baby
And I feel like I wanna fuck some more
Oh, grind me honey
Shave me dry
Non ve la traduco: parla di capezzoli, tette grosse, rasature in parti intime per… per… beh, insomma, per fare e farsi fare cose piacevoli vietate ai minori.
Ce ne furono altre in quegli anni e successivi, ma vengo ad anni più recenti e ad autori più popolari:

Il cielo in una stanza con l’organo che vibra (immenso Gino Paoli) è un bordello, e l’organo che vibra capite da soli cosa potrebbe essere (fonte).
Poi – rapido per andare al sodo (oops…):
- Divinyls, I Touch Myself, che non ha bisogno di spiegazioni;
- Rolling Stones, Brown Sugar (eroina);
- Nine Inch Nails, Closer (contiene fra l’altro il verso: I want to fuck you like an animal);
- Jane Birkin, Je t’aime… moi non plus (praticamente la registrazione di un amplesso);
- Ottomix, Reggasex (orgasmo)
- Olivia Newton-John, Physical (proposta sessuale esplicita);
- Marvin Gaye. Sexual Healing;
- Led Zeppelin (non potevano mancare!), Whole Lotta Love (sesso esplicito).

E che dire delle canzonette italiane degli anni ’60, dei vari Dik Dik, Équipe 84… piene di tradimenti e sesso? Sì, direte voi, ma non si diceva “troia” alla ragazza… Vero, ma lo si pensava; avete presente la canzone di Mogol e Battisti, Motocicletta 10 HP
(il titolo, veramente, è Tempo di morire)? Lui in pratica dice a lei che le regala la costosa motocicletta se ci sta… Insomma, troia no ma un po’ zoccola sì, se pensa di portarsela a letto così.
Conclusioni: Sfera Ebbasta e le sue canzonette scollacciate sono un sotto-sottoprodotto di una sotto-sottocultura che sta a metà fra i ribellismo adolescenziale e le sue trasgressioni, e la mancanza di un’educazione artistica e musicale che faccia preferire altri artisti ma, detta chiara: non me ne farei un problema.

Non punterei il dito su di lui per mille motivi, più volte trattati in questo blog, che rimandano alla comunicazione e ai linguaggi contemporanei, dove evidentemente ci sta anche Sfera Ebbasta, a patto che genitori consapevoli sappiano proporre anche altro, sappiano mostrare altri comportamenti e via tutto il discorso che ora vi risparmio sugli adulti educatori. E – questo è ovvio – non ha colpa lui dei morti di Ancona.
E basta moralismi, per piacere…
Risorse:
Mi permettete di non indicare il lungo elenco degli indignati; che restino nelle loro buche.
Qui qualche titolo “pro”:
- Marco di Piazza, Ho 21 anni e vi dico: adulti piantatela con la vostra morale su Sfera Ebbasta, L’Espresso, 11 dic 2018;
- Stefano Pistolini, La strage di Corinaldo non è colpa di Sfera Ebbasta, il Foglio, 10 dic 2018;
- FJD, 5 ragioni per cui i testi di Sfera Ebbasta hanno effettivamente compromesso l’integrità strutturale delle barricate, Medium, 10 dic 2018 (ovviamente un testo che fa sarcasmo sui moralisti).