Il meccanismo che fa sopravvivere il governo

Dopo le Europee cadrà il governo? Boh, non lo so. Le condizioni sembrerebbero esserci tutte, ma ho imparato in questi anni che tutte le profezie politiche lette qua e là si sono mostrate fallaci (tranne quelle di HR, controllate se non ci credete). Un anno fa avrei detto – e probabilmente l’ho detto – che sarebbero durati poco, fino alle Europee appunto, ma vedo una situazione oggettivamente e soggettivamente strana.

Intanto si dovrà vedere chi incasserà e chi semmai perderà alle elezioni. La previsione facile è che in ogni caso il blocco truce si aggirerà fra il 50-60%, e si sono da tempo assicurati una sponda a destra (Meloni, fascisti di borgata vari…) e “sinistra” (Berlusconi, che ha scioccamente scelto l’area sovranista) che assicurano una sorta di cintura di sicurezza.

Poi, diciamolo: Salvini potrebbe cadere in piedi, ma Di Maio dove va? E quindi ecco il patto scellerato: Di Maio fa ogni tanto la voce grossa per accontentare gli stolidi elettori del loggione, e Salvini glie la fa fare perché un altro alleato ugualmente manovrabile non potrebbe trovarlo neppure fabbricandoselo. In questo gioco delle parti, poi, si inseriscono fattori terzi, esterni, che impongono ai due sodali di adattare i reciprochi ruoli e semmai mutarli temporaneamente; vedi la vicenda del salvataggio di Salvini chiamato in causa per la Diciotti. Salvini salvato (e come poteva essere diversamente) e Siri condannato (perché il loggione rumoreggiava). Sia Salvini che Di Maio si comportano, semplificando, in questo modo: 

Ognuno parla sostanzialmente ai propri elettori, condividendo una parte significativa di linguaggio (di valori, di comportamenti…), quello che consente loro di tirare avanti. In occasione di una crisi che metta in discussione l’omeostasi forzata, i truci fanno leva sul minimo comune denominatore (in parte si tratta di valori condivisi, in parte di opportunismi inevitabili) e reagiscono con una piccola sceneggiata. Ognuno, poi, piegherà la verità a quanto il proprio elettorato pretende di sapere, di volere, e di volere credere.

Considerando che una crisi media resiste tre giorni sui giornali e su Facebook, con uno sforzo accettabile l’ordine è ristabilito, più o meno sulle posizioni precedenti o su nuove posizioni limitrofe e accettabili.

Una domanda interessante riguarda la consapevolezza dei truci. Ci sono o ci fanno? Un po’ entrambe. Ho conosciuto altre persone mediocri che, in determinate condizioni, sono riuscite a fare della loro mediocrità un punto di forza; non credo che di se stessi pensassero “sono un mediocre”, nessuno lo pensa di se stesso, specie se ha una posizione socialmente interessante, di potere. Semplicemente a un certo punto della loro vita, credo nella prima giovinezza adulta, si sono accorti che certi comportamenti producevano buoni risultati in termini di guadagni (anche simbolici), e li hanno perfezionati. Se il punto di forza è la menzogna hanno perfezionato lo stile della menzogna, se è la pavidità hanno perfezionato il loro servilismo, se è la burbanza hanno addomesticato la burbanteria… Sempre più ritenendosi magnifici, giusti, vincitori per meriti.

I truci al governo sono arrivati molto in là, nelle loro storie personali, e se questo vale specie per Di Maio anche Salvini non può certo lamentarsi. Da quella posizione non vedo cosa possano fare se non proseguire, anche perché, a ben vedere, si sono bruciati molti ponti alle spalle.

Salvini – che stupido non è – sa bene che il pieno l’ha fatto, e anzi il momento magico sta finendo, anche se verrà perfezionato con le elezioni (non solo europee); al 40% non arriverà, a governare da solo non c’ha veramente mai pensato. Con chi allearsi, per governare da leader, se venisse abbandonato da Di Maio? Dovrebbe tornare col declinante Berlusconi e con la molto connotata Meloni… I numeri ci potranno anche essere (vedremo) ma si ficcherebbe in un covo di vipere. E Di Maio? Davvero spera in un governo assieme a Zingaretti? Non durerebbe sei mesi, ammesso e non concesso che Zingaretti sia disponibile al suicidio politico.

Insomma. La situazione parrebbe destinata a un incerto ma duraturo equilibrio, se non fosse per la crisi di tutte le crisi, in arrivo in Autunno: quella economica e finanziaria, con il necessario aumento dell’Iva, con lo spread alle stelle e la difficile collocazione dei titoli di Stato, con la disoccupazione che avrà un’impennata e il reddito di cittadinanza che avrà palesato la sua inconsistenza.

Se i truci sapranno sopravvivere a quella tempesta dureranno ancora a lungo. Se viceversa la loro incompetenza li porterà solo a cercare i nemici colpevoli (l’Europa, i poteri forti liberisti, Standard & Poor’s…), saranno travolti.

Non gioite. Anche se credo che sì, saranno travolti, nessuna alternativa solida, credibile, mi pare essere pronta, né vedo bandiere levarsi all’orizzonte… Sapete già quale sarà la soluzione, vero, miei infelici compatrioti?